2 Novembre 2017 10:30

Aperitoon di ottobre. Tra View conference, cortometraggi e colonne sonore.

Martedì 24 ottobre si è svolta a Torino nel locale Blah Blah nella centralissima Via Po l’Aperitoon di ottobre, presenti alcuni ospiti di View Conference.

La serata si apre con un frammento de “Il libro della Jungla”, omaggio ai cinquant’anni dell’uscita di uno dei lungometraggi animati più amati e considerato tra i migliori dagli animatori stessi.

La canzone dell’orso felice ha messo tutti nell’umore giusto, così Emiliano Fasano racconta alla sala affollata cosa sia il “Production day”. La possibilità di far incontrare studi d’animazione per cinema o gaming con produttori che è stata offerta durante View Conference ma non saranno limitate a quella, vista la decisione della regione Piemonte di aumentare le possibilità di far sviluppare il settore. Una decisione che si spera verrà applicata.

Si ricorda l’eccezionale successo del cinema d’animazione in Italia nel recente periodo. Dove a trionfare non sono stati solo film prodotti da grandi studi Statunitensi ma lungometraggi fatti in Europa, come “Gatta Cenerentola”, o l’enorme successo avuto in Italia da “Loving Vincent” durante i tre giorni di proiezione, che stando ai dati che Fasano cita lo rendono il film più visto tra quelli che la Nexo Digital ha proposto in questi anni.

Sia per omaggio che per invogliare chi non è ancora andato a vedere il film viene proietta il trailer.

Iniziano gli ospiti della serata. Il primo è Davide Tromba, fondatore di Animoka. Lo studio ‘animazione CGI che ha prodotto o co-prodotto serie animate notevoli e vendute all’estero. Infatti, dopo i ringraziamenti di essere stato chiamato dopo “Loving Vincent” (gli piacerebbe, un giorno, fare un lungometraggio di simile potenza). Emiliano Fasano lo invita a parlargli di “Paf il cane”. Serie animata che Animoka ha ideato e prodotto in gran parte in Italia. Sono stati aiutati dalla Film Commission e dagli altri enti (che ringrazia) e è felice di essere riuscito a tenera la maggior parte della produzione in Italia.

Uscita a Settembre “Paf il cane” ha incontrato un crescente successo. Negli Stati uniti è stata contesa da due giganti della TV per ragazzi. La Disney e Cartoon Network, finendo con la Disney che lo diffonde nel Nord America e Cartoon Network in Europa.

Davide Tromba racconta divertito che uno dei motivi che ha colpito la Disney è che “Paf il cane” sia una serie dall’umorismo fisico Slapstick, ma la padroncina di Paf sia una bambina. Questo fa diventare la serie accattivante per quel pubblico. Una novità, perché solitamente si pensa che l’umorismo Slapstick sia fatto per piacere ai maschi.

Visto il grande successo della serie stanno per iniziare la produzione di una seconda stagione.

Viene invitato a parlare Fabrizio Filippi per presentare il Work in Progress del suo Mediometraggio “Mani Rosse”.

Sarà un mediometraggio per adolescenti, cosa poco fatta, sopratutto in Italia. Racconterà una storia di violenza su minori protagonista un bambino iperprotetto che incontra una ragazzina con un padre violento e decide di fare di tutto per poterla salvare.

Francesco Filippi è molto felice d’essere all’aperitoon a parlare del suo mediometraggio. Infatti è proprio a Torino che prese la decisione di fare cinema d’animazione dopo aver frequentato la “Lanterna magica”. Sempre di Torino è il Character Design del corto (il fumettista Pierpaolo Rovero) e due delle animatrici.

Lui è un autore indipendente e si occupa delle storie. Ha fatto diversi cortometraggi, alcuni dei cartoni sulle canzoni dello Zecchino d’Oro e da sette anni lavora al mediometraggio in Stop Motion “Mani rosse”, che ha destato l’interesse di Telefono Azzurro e finanziamenti e appoggio da “Creative Media Europe”, ovvero dall’unione Europea, e di un produttore illuminato come Michele Fasano.

Il corto vuole raccontare una storia di crescita, quindi l’animazione usata non come un modo per restare bambini, ma come un esempio per crescere.

Il mediometraggio dovrà essere finito per febbraio. Ma adesso sono fermi per mancanza di fondi. Così hanno avviato una campagna crowfounding. Se volete contribuire potrete farlo qui.

Si invia sul palco Eleonora Ranzani, direttore generale della “Event Horizon School”. Una scuola darti digitali e interattive nata a Torino e con sei sedi in Italia che insegna come fare animazione sia per il cinema che per il Gaming. Durante l’anno scolastico si deve sviluppare e concludere un progetto passando da tutte le varie fasi: pre-produzione, produzione e post-produzione.

Il settore si sta espandendo La scuola ha molti allievi perché il settore si sta espandendo, c’è richiesta e questo è importante. Perché c’è finalmente la possibilità che il talento diventi produzione.

 

Dopo questo Vengono mandati i cortometraggi “Venere analogica” di Francesco Marrello, sperimentatore ben conosciuto al pubblico dell’aperitoon e “Ode all’ansia” di Milena Tripaldo. Diplomata al CSC e attualmente presso lo Studio Nerdo.

Segue un’interessante notizia. In Francia per la giornata della tutela del patrimonio artistico il presidente francese Emmanuel Macron ha condiviso su Facebook un video fatto da un frammento di “Beauty”, il cortometraggio di Rino Stefano Tagliafierro. Sia lui che l’autore della colonna sonora hanno commentato il post facendo notare che non avevano chiesto l’autorizzazione a usare musica e immagini. Così Il presidente ha corretto il post dando pieno credito agli artisti.

Questo introduce un altro ospite, Fabio Gargano, il compositore delle musiche del cortometraggio di Cinzia Angelini ”Mila”. Che da quanto ne sa fortunatamente non ha mai avuto casi di sue musiche usate senza permesso. Gargano riesce a tenere una piccola lezione su come si facciano le musiche per un cortometraggio animato.

Mostra le scene come gli arrivano a lui. Solitamente l’animatic fatto montando i disegni. Lì inizia a mettere un tema che non è definitivo. Una volta arrivati a decidere come sarà la scena si fa la musica facendo coincidere bene i suoni alle azioni. Per fare questo è indispensabile un dialogo franco e continuo col regista.

Chiude la serata Michele Bernardi. Che dopo aver mostrato i suoi cortometraggi “For Pina” e “Senza testa” racconta come abbia iniziato la sua carriera.

Lui è di Modena e iniziò a fare animazione negli anni ’80. nella sua città durente gli anni ’60 e ’70 c’era stato uno dei più grandi studi d’animazione d’Italia. La “Paul Film”, che nonostante la produzione d’eccellenza e centinaia d’artisti coinvolti finito carosello fece la fine di tutti gli altri grandi studi italiani, ovvero chiuse. Ma una produzione così grande non poteva sparire subito. Per anni esistettero piccoli studi formati dai resti della “Paul Film”, lui iniziò lavorando per quegli studi. Negli anni ’90 incontrò Davide Toffolo, artista versato sia nei fumetti che nella musica. Fu lavorando ai video del gruppo musicale di Toffolo, i “Tra allegri ragazzi morti”, e confrontandosi con lui che il suo modo di fare animazione cambiò.

Nei suoi cortometraggi usa spesso il rotoscopio. Lo trova congeniale al suo stile e sa renderlo molto personale e artistico. Ha realizzato molti videoclip musicali per autori o gruppi. Solitamente non gli chiedono cose particolari e lui fa il video seguendo la musica.

Quando fa dei cortometraggi personali si avvale di vari musicisti. Per “Mercuio” (titolo provvisorio) il suo nuovo cortometraggio, la musica è di Luca D’Alberto. Un giovane ma già affermato musicista. Collegandosi al discorso di Francesco Filippi sui finanziamenti dice che i suoi lavori non sono prodotti ma tutti autoprodotti e su questo punto è diviso tra orgoglio e scocciatura.

Vengono mostriti “Senza testa” e “Djuma”, rispettivamente il primo e il più recente cortometraggio realizzati. Il loro fascino è forte.

Prima di andarsene Michele Bernardi fa un bel discorso d’incoraggiamento rivolto ai giovani che stanno studiando animazione o che si sono diplomati e cercano di avviare una carriera nel settore. È felice che siano così tanti e così bravi e che l’animazione venga insegnata in scuole e non la si debba imparare in uno studio. Elogia gli animatori di Torino per l’impegno nel fare e spera che gli sia data la possibilità d’esprimersi.

Questa è stata l’Aperitoon di ottobre. Un incontro di appassionati sempre più seguito dal pubblico e pieno di fermento creativo. Chi vuole venire alla prossima è ben accetto.