Giovedi’ 15 al festival di Annecy é stato proiettato “Captain Underpants – The First Epic Movie”, nuovo film della DreamWorks tratto dalla fortunata serie di libri per bambini scritta e illustrata da Dav Pilkey a partire dal 1997.
il film é stato introdotto dal regista David Soren, che ha traccontato la sua produzione fatta in modo inusuale per la DreamWorks. Infatti il film è il primo che hanno prodotto nel loro studio Canadese e in collaborazione con vari studi europei
David Soren scopri’ la serie fin dall’uscita del primo libro nel ’97, gli sembro’ subito un’idea geniale e penso’ che non sarebbe stato male farne una versione animata.
Quando finalmente l’idea ebbe una possibilità ando’ a parlare con l’autore, trovandolo subito entusiasta e pronto a appoggiarli nello sviluppo della storia.
Dav Pilkey non voleva che il film fosse la classica e noiosissima trasposizione animata dei libri in animazione ma dicesse qualcosa di nuovo. Questo ha permesso di realizzare una nuova versione della storia che prendesse elementi da più libri. Il risultato é stato un film divertente e originale.
La storia viene raccontata da George e Harold, i due protagonisti, due migliori amici studenti di una scuola elementare oppressa dal crudele direttore Krupp, che vieta tutto cio’ che possa essere divertente. Per aiutare i loro compagni di classe a sperare nel futuro i due li divertono ideando le più assurde burle contro il diretore, un giorno pero’ vengono incastrati. Minacciati di essere messi in classi differenti provano l’unica possibilità, ipnotizzare il direttore e fargli credere di essere il più assurdo dei supereroi, quello che hanno inventato per i loro fumetti demenziali: Capitan Mutanda.
La cosa, inizialmente divertente, diventa un problema quando i due si rendono conto che il capitano é ingestibile e appare un vero cattivo deciso a cancellare l’umorismo dall’umanità.
Lo stile dell’animazione é molto più cartoonesco delle cose fatte fin ora dallo studio. Sia i personaggi che gli ambienti sono buffi e non pretendono di essere realistici, le animazioni sono limitate e i personaggi semplificati.
Il far raccontare la storia dai bambini da una gran libertà di giocare col pubblico raccontando alcune scene tramite i loro disegni, animati semplicemente, o facendo scene incredibilmente originali usando pupazzi fatti con i calzini. Esepedienti utili anche per abbassare i costi oltre che per far ridere.
Il regista ha trovato molto divertente lavorare con i personaggi del libro e spera che questo sia solo il primo d’una serie di film. Le idee non mancano e ci sono tante cose ancora da dire.
Al cinema negli USA dalla scorsa settimana il film sta andando bene e ha recuperato già i bassi costi di produzione. Per gli effetti inprevedibili il film ha portato a una campagna per sensibilizzare i bambini a trattare meglio le signore che lavorano nelle mense scolastiche fatta partire da Kristen Schaal, la doppiatrice del personaggio. Aspetto positivo nell’aver dato un ruolo e una caratterizzazione maggiore a Edith, che nei libri era secondaria e senza nome.
Chi scrive ha trovato il film divertente;, molto interessante nel mostrare l’importanza del poter schezare e spera che mutande, gabineti battute su parole che ricordano altre parole e cuscinetti pernacchiosi non scatenino polemiche ridicole.
In un mondo dell’animazione CGI dove si si continua a sviluppare i programmi per simulare sempre meglio la realtà é un bene che un grande studio abbia deciso di puntare su uno stile più comico senza cercare il realismo assoluto riuscendo cosi’ a trovare come abbassare i costi di produzione concentrandosi meglio sull’originalità della storia.
L’uscita in Italia é prevista per novembre.