1 Giugno 2017 10:00

Aperitoon di Maggio. Corti, videoclip e ricordi preparandosi a Annecy 2017

Martedì 30 maggio a Torino nel bar Blah Blah della centralissima via Po si è svolto l’Aperitoon. L’appuntamento mensile degli appassionati di animazione che vogliono conoscere l’attuale produzione italiana.

L’edizione di questo mese viene dedicata a Giulio Cingoli. Uno dei padri dell’animazione italiana scomparso pochi giorni fa all’età di novant’anni.

Per ricordarlo viene proiettata una parte di “Johan Padan a la descoverta de le Americhe”, lungometraggio del 2002 che diresse e fece sotto la spinta del suo amico Dario Fo.

Emiliano Fasano e a Chiara Magri raccontano che tipo fosse Giulio Cingoli. Lo descrivono come una persona piena di curiosità verso il mondo. Nell’ambiente del cinema d’animazione italiano veniva considerato uno sperimentatore puro. Sempre pronto a provare cose nuove. Simpaticamente definito un matto per le sue trovate, ma un matto a cui tutti davano retta perché ne conoscevano il valore. Lo studio Otifiz, il suo studio, era ben dentro l’atmosfera artistica milanese degli anni ’60 scosso da Bruno Munari e Piero Manzoni.

Uno sperimentatore talmente grande da essere troppo avanti per i suoi tempi, probabilmente troppo avanti anche per i nostri tempi.

Chiara magri annuncia che la proiezioni dei corti di diploma del CSC di Torino si terrà il 30 Giugno, avendo già visto un ottimo corto durante Cartoons on the Bey chi scrive non vede l’ora.

 

Come ogni mese vengono presentate le Gif realizzate per il collettivo “Don’t Gif Out” per il mese di maggio. Dove il tema era l’opera letteraria di Asimov. Tante gif ruotano sul tema dell’io robot e l’essere un’intelligenza artificiale. Per il mese di giugno il tema sarà “George’s Orwell 1984”. Chiunque può partecipare con una gif che tratti il tema e utilizzi la paletta di colori scelta in partenza.

Arriva il momento del cortometraggio, in questo caso si tratta del nuovo videoclip realizzato da Marco Holland per i “Materianera”, un gruppo che fa Trip hop al loro secondo album. Per lanciarlo al meglio gli hanno chiesto un video per la canzone “Space”dandogli carta bianca su cosa volesse farci. La musica gli piaceva, il budget era buono, così si è messo al lavoro molto volentieri.

L’idea iniziale era di fare era di realizzare un corto con animazioni geometriche in mutazione continua. Ma il dubbio che in un video di oltre tre minuti questo potesse stancare lo spettatore o farlo distrarre gli ha fatto decidere di animare tutto suggerendo un’idea di storia. Il video (che potete vedere qui) mostra un’astronave nello spazio con a bordo un’astronauta in sonno criogenico. Sulla terra ci sono varie esplosioni, l’astronauta viene svegliata e inizia la ricerca dei sopravvissuti. Per adattarsi all’atmosfera della musica Marco Holland ha messo da parte la sua passione per i colori optando per un bianco e nero che lega bene con i suoni. Il suo gusto per i disegni isometrici si è riversato sulle città, le apparecchiature interne dell’astronave, le ripetizioni geometriche e i vari punti di vista prospettici. Molte scene sono davvero ipnotiche, quelle con l’astronauta non danno alcuna speranza per il futuro.

Finito questo video ai primi di aprile sta già lavorando a un altro per un gruppo Indi che lo ha contattato di recente. La musica gli piace, però il suo ritmo variabile e non costante rende più arduo il lavoro. Sentirà il brano finché non troverà una soluzione che vada bene. Chi scrive è già sicuro che sarà un bel video in uno stile diverso dai precedenti.

Tocca al grande ospite della serata. L’animatore da una vita Silvio Pautasso.

Iniziò a fare animazioni nel 1972, da ragazzo. Per imparare all’epoca non c’erano scuole, era già tanto trovare dei libri che spiegassero qualcosa. Comprò il volume “Disney magic moments” e studiò il super 8 del mitico “Steamboat Willie” che era allegato al libro guardando le animazioni fotogramma per fotogramma.

Cercò qualcuno che potesse insegnargli l’animazione nell’unico modo possibile a quei tempi. Guardando nelle pagine gialle.Fu così che trovò la studio di un collaboratore di Armando Testa che aveva realizzato le celebri pubblicità in stop motion dei “Papalla” o del “Caballero e Carmencita”. Lavorò da lui per qualche anno imparando come animare e avuto dal suo capo un contatto con lo mise studio di Bruno Bozzetto prese le sue bobine Super 8 dei suoi corti e partì per mostrarglieli. La mancanza nello studio di un proiettore Super 8 lo costrinse a un secondo viaggio.

Visti i corti Bozzetto, Manuli e Nichetti conclusero che. “Fanno schifo, ma puoi lavorare con noi”. Scherzi a parte i corti devono aver colpito Bozzetto tanto che in “Allegro non troppo” utilizzò la tecnica di uno di questi per una scena comica. Iniziò così a collaborare con loro.

Silvio ricorda a tutti che dalla chiusura di carosello fino alla metà degli anni ’90 l’animazione italiana praticamente non è esistita. Le uniche cose che si fecero furono pubblicità e vengono mostrate decine di frammenti di quelle realizzate dal suo studio. Tante pubblicità fatte per l’ovetto Kinder tra anni ’80 e ’90 che riviste da chi era un bambino all’epoca tornano alla mente come bei ricordi. Animazioni fatte bene usando personaggi Disney o Hanna & Barbera.

Un periodo di sole pubblicità dove però Bruno Bozzetto tentò più volte di fare una serie animata sul “Corsaro nero”. Ma l’unica fonte di finanziamento era la RAI e la rete nazionale all’epoca non aveva la minima fiducia nell’animazione italiana comprando prodotti da tutto il mondo e evitando in ogni modo di finanziarne di nazionali.

Quando nei primi anni ’90 la Lanterna magica decise di realizzare “La freccia azzurra” chiesero il suo aiuto. Lui si mise a lavorare insieme a Enzo D’Alò (non perché fossi il migliore ma perché ero l’unico, dice) che gli diede carta bianca nelle animazioni. Il disegno era semplice e non scimmiottava la Disney, ma ebbe la cura che tutto fosse fatto al meglio, soprattutto nelle espressioni e negli sguardi, che non guardano nel vuoto ma verso qualcosa o qualcuno.

Cose che adesso a raccontarle si ride.

Silvio mostra la foto di una lettera che l’allora vice direttore della RAI spedì sostanzialmente per dire di smettere di seccarlo con richieste di soldi per realizzare un film che trovava pessimo a prescindere. Ha cancellato il nome del mittente, ma nella sala Alfio Bastianchic lo dice chiaramente.

Comunque, andato in pensione il simpatico individuo venne al suo posto qualcuno a cui bastò vedere i primi venti minuti del film per capire che la RAI doveva finanziare “La freccia azzurra”.

Il film non incassò molto al cinema. Ma ebbe un grande successo nell’ home video e fu venduto all’estero

dopo venne “La gabbianella e il Gatto”, ancora oggi il più grande successo dell’animazione italiana.

 

Finito il bel racconto di Silvio Pautasso viene invitata sul palco Eugenia Gaglianone per parlare del Festival Cinemambiente, per cui ha curato un’eccellente selezione di cortometraggi animati.

Eugnia racconta come il tema ambientale sia sempre più sentito dagli animatori sia nei rapporti tra l’uomo e la natura che dal punto di vista degli altri animali e come vedono l’umanità.

Viene proiettato uno dei corti selezionati. “Deux escargots s’en vont” di Jean-Pierre Jeunet (regista famoso per “Il favoloso mondo di Amélie” e molto altro nato come animatore) e Romain Segaud tratto da una poesia di Jacques Prévert. Interessantissimo per come sono stati realizzati i personaggi, oltre che per la narrazione.

Questi corti verranno proiettati giovedì 1 Giugno alle 20:30 al Blah Blah e sabato 3 alle 15:30 al cinema Massimo.

Altro appuntamento animato del festival sarà giovedì 2 alle 17:30 al cinema Massimo, sempre per dei cortometraggi d’animazione, seguito a ruota alle 18:30 dalla proiezione di uno dei massimi capolavori dell’animazione. Il mediometraggio “L’uomo che piantava gli alberi” di Frédéric Back tratto dall’omonimo libro di Jean Giono.

L’ingresso sarà gratuito e si invita caldamente chi può a andare. Chi scrive non vede l’ora di rivedere per l’ennesima volta “L’uomo che piantava gli alberi” al cinema. Ogni volta è come se diventasse più bello.

Si chiude così l’Aperitoon di Maggio. Che si sta espandendo con successo oltre Torino. È stata fatta una serata a Milano ai primi del mese che ha avuto una grande affluenza di pubblico e avrà una serata a Bergamo con ospiti come il mitico Bruno Bozzetto, Joshua Held e lo statunitense David Silverman, il co-creatorte dei Simpson che verrà dagli USA a suonare il sassofono. Altro appuntamento sarà a Rimini il 20 luglio mentre il prossimo Aperitoon torinese sarà il 13 luglio. Più, naturalmente, la già detta proiezione dei corti di diploma il 30 giugno.

Per chiudere vengono proiettati i due cortometraggi italiani che andranno a Annecy 2017. “Ossa” di Dario Imbrogno è l’unico selezionato tra i corti in concorso. È un corto in stop motion che mescola l’azione animata con la realtà della ripresa del film ottenendo l’ottimo risultato di emozionare chi guarda facendo pensare quanto possa essere violenta l’azione animata per il pupazzo che la subisce.

Il secondo corto è il già celebre “Peep Show” di Rino Stefano Tagliafierro, che verrà proiettato nella sezione dei cortometraggi erotici.

Il pensiero di tutti i presenti è già rivolto a Annecy 2017.