Nuova avventura “anomala” questa che vede Tintin occuparsi de I Gioielli della Castafiore. Per certi versi è una non-avventura, o un’avventura domestica, quasi teatrale: si parte con un ambiente bucolico e pacifico, il castello avito di Moulinsart e la natura tutta attorno… Poi arriva il caos a guastare la tranquillità del Capitano: la Castafiore e quindi i paparazzi, i giornalisti, la televisione!
In effetti questa storia è un giallo. Atipico, ma giallo. Eh, non posso dirti altro, se non hai mai letto la storia… Di sicuro le gag sono tante e spassose, anche perché ormai si può giocare a piacere coi personaggi, le cui psicologie sono ben note, anzi, famigliari, ai lettori, giovani e non.
Pubblicata su Le Journal de Tintin dal 4 luglio 1961 al 4 settembre 1962, poi raccolta in albo nel 1963, nell’avventura I Gioielli della Castafiore puoi trovare diversi interessanti spunti, tra cui quelli sugli effetti deleteri dei pregiudizi, sul razzismo et similia, mentre cercherai di risolvere il giallo dei gioielli. Essendo un giallo, le cose non sono mai quel che sembrano a uno sguardo superficiale, ovvio! Ma potresti farcela…
Personaggio caricaturale nato come comparsa comica (la tipica cantante lirica grassoccia, dall’ugola perforante) per Lo Scettro di Ottokar, Bianca Castafiore, l’usignolo milanese, acquisisce un ruolo importante nella serie fino a entrare a far parte a pieno titolo della famiglia (ohana) e apparire in 6 episodi (compreso l’incompiuto). Tanto da far immaginare alla stampa addirittura la possibilità di un matrimonio col capitano Haddock (del quale il soprano storpia regolarmente il nome, offrendo spunti a numerose gag). Ma, come vedrai in questo racconto, il capitano non è interessato, anzi, e, semmai, è un altro personaggio ad avere un debole per lei…
Mitici anni sessanta… Anni in cui si allargava l’Europa, in nome di sacrosanti ideali di libertà, fratellanza, uguaglianza. L’unione che fa non solo la forza, ma anzitutto la pace. Allora l’orrore della guerra era vivissimo nei ricordi e si voleva, per i propri figli, un futuro di prosperità e pace, di condivisione e fratellanza, di scambi fertili fra i popoli e le culture. Ai confini orientali imperava il blocco sovietico e la relativa povertà, condita da mancanza di libertà. Insomma, c’erano forti motivazioni, negli adulti, per far sentire a più giovani, al futuro dell’Europa, l’importanza, direi la necessità vitale, di stare e crescere insieme. Quanti anni sono passati… e quanto poco può durare la memoria delle mostruosità cui porta la separazione fra le genti.
Come accennavo, col tempo, Bianca Castafiore passa, di avventura in avventura, da semplice caricatura, a personaggio forte, di carattere, donna generosa e amabile, per quanto invadente e piena di piccole fissazione da diva, quale in effetti è a pieno titolo.
Mireille Moons, per le edizioni Moulinsart, le ha dedicato una monografia, che puoi trovare anche in rete. Decisamente interessante, da svariati punti di vista, anche di storia della moda e dei costumi di quegli anni, monografia nella quale il carattere di Bianca viene sviscerato e affiancato da documenti d’epoca.
Questo divertente episodio è anche stato analizzato puntualmente dal famoso super esperto Benoît Peeters nel saggio Les Bijoux Ravis, nel quale esamina con acume, vignetta per vignetta, tutta la storia. Da leggere avendo accanto il fumetto! In coda al bel volume ci sono 15 pagine di matite originali. Stimolante, a pagina 115, lo schema dei rapporti significativi tra gli elementi del titolo e i contenuti. Decisamente consigliato.
Inutile ch’io mi perda qui in ulteriori sproloqui da tintinologo: leggi la storia e divertiti! Dopo ci saranno altre occasioni per approfondire.
E, comunque, trovi ulteriori dettagli nel sito ufficiale tintin.com: http://fr.tintin.com/albums/show/id/21/page/0/0/les-bijoux-de-la-castafiore
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