12 Aprile 2017 10:00

La Gatta e i suoi moschettieri: la nuova avventura di MAD presto al cinema

Ivan Cappiello (sinistra) e Marino Guarnieri durante la presentazione di Gatta Cenerentola al Cartoons on the Bay di Torino. Il film è realizzato in coproduzione con Rai Cinema, in associazione con Optima Italia e con la distribuzione di Videa.

“We (filmmakers) have not only the responsibility to entertain but also to push the idea of humanity forward”

Nel 2014 “L’Arte della Felicità” vinceva – sorprendendo anche i suoi stessi autori – il più importante riconoscimento per il cinema europeo, l’EFA Award presieduto dal grande cineasta Wim Wenders – e nelle espressioni del regista Alessandro Rak e del produttore Luciano Stella si fusero la sorpresa e la commozione per un risultato che avrebbe potuto, come spesso accade in Italia, trovare nell’insperato trionfo anche la pietra tombale di un percorso ormai giunto a compimento. Non fu così.

La “factory” (non solo cinema) messa in piedi dal lucido e lungimirante “Zio Luciano” non era nata per “togliersi uno sfizio” – trasporre in immagini il patrimonio umano e intellettuale raccolto durante le varie edizioni del festival filosofico organizzato a Napoli e  intitolato, appunto, “L’Arte della Felicità” – ma, qualora sopravvissuti all’impatto col “mare aperto”,  per intraprendere un percorso ben più lungo e programmatico.

Un progetto che oggi sta per regalare al sempre più affezionato e partecipe pubblico di aficionados un nuovo lungometraggio animato, “La Gatta Cenerentola“, ma che al contempo già guarda al futuro con almeno un paio di produzioni già in cantiere (tra cui “Skeleton Story”, interessantissimo progetto tratto da una graphic novel di Rak) e la partecipazione logistica a un corto animato già terminato che ha concorso agli ultimi David di Donatello (“Simposio Suino in re minore” del talentuoso Francesco Filippini, già collaboratore di Bill Plympton e vincitore di una Medaglia d’Oro assegnata dalla Società Americana degli Illustratori ).

Tale inesausta ottica proiettata verso il futuro non interessa soltanto la MAD, acronimo di “Musica Animazione e Documentari” ma anche incipit del motto “MADe in Naples” (Fatto a Napoli), che l’anno scorso venne inserita tra le quattro principali realtà produttive in Europa selezionate dal Cartoon Movie, ma è un processo che sta contagiando l’intero settore audiovisivo campano, con l’aumento esponenziale delle produzioni (ultima in ordine di tempo la fiction brillante “La parrucchiera” di Stefano Incerti, che sta riscuotendo un notevole successo) e con una sempre maggiore sinergia con le principali realtà internazionali.

Insomma, il “sogno” di Luciano Stella e dei suoi “MAD Boys” non era una semplice velleità: occorreva però in partenza saper vedere le potenzialità di un settore che, dopo il lungo periodo di magra successivo all’illusorio “revival produttivo” inaugurato da “La Gabbianella e il gatto” della (fu) Lanterna Magica, non pareva promettere più gran che ai propri “figli”, almeno non in senso propriamente autoriale; ci voleva la volontà e la tenacia di qualcuno nel credere e nell’investire in un esperimento che solo col senno di poi si è rivelato vincente e che è stato l’humus fertile di un piccolo “rinascimento” partito questa volta dal Sud d’Italia e che, si spera, possa contagiare anche il resto del Paese.

Ma per questo, ovviamente, sarà necessaria la volontà e l’impegno di tutte le parti in causa.

Ma passiamo ora a parlare della nostra “Gatta“, ed eccoli i “quattro moschettieri” alle prese con la sua “messa in scena”: (da sinistra, nella foto) Alessandro Rak, Dario Sansone, Marino “Magoo” Guarnieri e Ivan Cappiello.

Per la cronaca, Sansone è anche il leader del gruppo musicale dei Foja, già tra i principali autori della colonna sonora de “L’Arte della Felicità” e ora protagonista anche del nuovo film (a partire dalla perfetta “Aria ‘e mare” che accompagna le immagini del trailer): in constante sinergia con le attività della poliedrica factory di Stella (come nel bellissimo video “Donna Maria” scenggiato e diretto da Rak), i Foja sono ormai a tutti gli effetti una realtà di punta del panorama nazionale, e il 27 Giugno 2016 sono diventati anche la prima compagine rock della storia ad aver suonato “in elettrico” sul palco del Teatro San Carlo di Napoli nello spettacolo Cagnasse Tutto”, inserito nel cartellone del “Napoli Teatro Festival Italia 2016”, con la regia di Franco Dragone, direttore artistico del Cirque du Soleil.

Non stupisce, dunque, che anche il noto cantautore Enzo Gragnaniello abbia voluto regalare un suo pezzo alla sfuggente “Gatta” di Mad, e comunque il legame con Napoli e con la musica era già stato sancito dalla celebre versione teatrale della favola originaria – quella seicentesca di Giambattista Basile contenuta ne Lo cunto de li cunti overo lo trattenemiento de peccerille – realizzata negli anni Settanta da Roberto De Simone con la NNCP da lui stesso fondata, e della quale, pur nell’inevitabile edulcorazione di alcuni temi (Zezolla, la “gatta”, non uccide più la matrigna, e i riferimenti sessuali e satirici sono meno espliciti), sopravvivono alcuni elementi chiave.

Ad esempio, il delitto “famigliare” che condiziona per sempre le esistenze dei protagonisti, l’anelito a un “bene” che riscatti le sofferenze, o l’elemento soprannaturale che nell’opera era dato dal Munaciello e qui viene “spiegato” con il ricorso a una tecnologia che fa rivivere le memorie del passato, sotto forma di ologrammi che, come fantasmi, si aggirano sulla nave-palazzo “senziente” in cui Cenerentola è reclusa. Non manca una figura iconografica della tradizione napoletana, quella del “femminiello“, che nella versione di De Simone ricopriva un ruolo centrale e nel film diventa, ironicamente, una delle “sorellastre” della protagonista – le quali, poi, altro non sono che ladre-prostitute al servizio di un sedicente “Re”, guappo e spietato, il quale ha addormentato i propri sudditi sotto un lenzuolo sgargiante di trucco e paillettes, ma sotto cui risultano ben visibili la sporcizia e il sangue con cui “O’ Re” ha edificato il proprio regno.

Gatta Cenerentola” è una storia cupa e noir, in cui tutti i personaggi paiono intonare in cuor loro l’ancestrale invocazione “Jesce Sole!”  resa immortale da Antonella Morea nella versione con la NCCP.

Personaggi cui prestano le loro voci artisti del calibro di Alessandro Gassmann, Mariano Rigillo, Massimiliano Gallo, Maria Pia Calzone e Renato Carpentieri.

Anche loro si sono calati con entusiasmo e partecipazione all’interno di una vicenda in cui bene e male si confondono in una Napoli antica e moderna che si sforza di sorridere tra le lacrime, e non smette mai di volgere lo sguardo a cercare uno squarcio di luce tra le nubi di un cielo quasi crudele nella sua indifferente bellezza. Nella caratterizzazione dei protagonisti, echi del grande cinema italiano: da Marcello Mastroianni a Vittorio De Sica.

ll padre di Cenerentola, poi, non poteva che chiamarsi “don Basile”!

Come accennato, Gatta Cenerentola è stato concepito e realizzato interamente in Italia, a Napoli, nella ormai “storica” sede MAD di piazza del Gesù Nuovoutilizzando alcuni software d’animazione open source, Blender e Anime Studio Pro in un misto di animazione digitale che, partendo da una “base” 3D arriva ad ottenere una resa grafica finale quasi “pittorica”, di grande suggestione.

Una sorta di “5D” (3D+2D), come scherzosamente lo ha definito Marino Guarnieri durante la presentazione al Cartoons on the Bay di Torino, sabato scorso.

Per non parlare della “recitazione” dei personaggi: come da tradizione, sono gli animatori a “interpretare” movimenti ed espressioni, donando spessore e “anima” ulteriori alle proprie creature, sorta di “pupari” dell’umana commedia (o tragedia?).

 In sintesi: un misto di arte e artigianalità, tecnica e intuito, secondo quella ricetta tanto classica quanto intramontabile che, in ogni epoca e contesto, sola ha saputo generare opere destinate a rimanere negli occhi e nel cuore di chi ha la fortuna di ammirarle.

 

Il film ha terminato le animazioni, è entrato ufficialmente in post-produzione e dunque l’avvento della Gatta Cenerentola è ormai imminente: si parla del prossimo autunno.

Che altro dire?

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