15 Marzo 2017 08:07

Aperitoon di febbraio. Tra passato e futuro sperimentando forme e colori.

L’otto febbraio a Torino nel locale Blah blah della centralissima via Po si è svolta l’Aperitoon di febbraio

l’evento è stato denso come non mai di incontri, proiezioni e presentazioni sul futuro ed il passato dell’animazione.

Si è iniziato con la proiezione di “Climax”corto di diploma dell’ex allievo del CSC Amedeo Traversa. Un gustoso mix tra animazione e riprese dal vero per celebrale lo Swing. Non solo un tipo di musica o ballo, ma un vero stile di vita. L’autore ha iniziato ha ballare seguendo l’esempio del nonno. Purtroppo il nonno non poté arrivare a vederlo condividere la sua passione, per questo il corto è stato dedicato a lui.

Amedeo Traversa è anche tra i fondatori del collettivo “Don’t gif up”. Che viene sempre ricordato alle Aperitoon e sta avendo una crescente grazie alle sue piccole sfide nel realizzare gif su un argomento preciso seguendo una palette di colori già indicati. Ormai le partecipazioni da altri paesi sono al pari se non superiori a quelle dall’Italia.

Segue un sentito ricordo di uno dei più grandi artisti dell’animazione che il nostro paese abbia avuto. Emanuele Luzzati.

Viene ricordato a dieci anni dalla morte dai suoi amici e collaboratori Cristina Lastrego e Francesco Testa, che oltre a portare un documentario/intervista sull’amico fatto in occasione della presentazione al pubblico della sua istallazione natalizia sulla Natività, raccontano come lo abbiano conosciuto e quanto fosse generoso e fonte continua di ispirazione sia per loro che per chiunque lo incontrasse. La sua capacità di fare arte con poche cose, la modestia, il non smettere mai di sperimentare, la sua grande cultura e la capacità di comunicare l’amore per l’arte lo rendevano un amico meraviglioso da avere a cui saranno sempre riconoscenti.

Segue una seconda celebrazione. Nel febbraio del 1917 usciva (e veniva quasi subito ritirato) nelle sale dei cinema argentini “El apostol”, primo lungometraggio animato della storia. Fatto dagli italo-argentini Quirino Cristiani, come animatore, sceneggiatore e regista, e Fernando Valle, come caracter design. Era un film ferocemente satirico che prendeva direttamente in giro il governo argentino, per questo venne ritirato scomparendo per sempre. Purtroppo di questo film rimangono solo poche immagini e alcune recensioni. Questo non diminuisce l’importanza del primato.

Si torna al presente parlando degli Emmy Awards. I celebri premi assegnati dalla televisione statunitense a produzioni artistiche per cinema e TV che da anni premiano davvero i lavori che se lo meritano, al contrario di altri premi più noti.

Si parla dei premi assegnati all’animazione: come quella per la miglior pubblicità, dato per la prima volta a uno spot fatto per un canale web, quello della lotteria nazionale spagnola mandata su Vimeo intitolato “Loteria” o “Night Shift” (potete vederlo qui). Del premio dato al lungometraggio “Lifed animated” e quello dato al cortometraggio “Pearl” di Patrick Osborne (già oscar con Feast) viene fatto vedere il corto in questione direttamente dal canale YouTube di google spotlight (eccolo ). Peccato che a un minuto dalla fine si blocchi tutto lasciando al pubblico l’obbligo di cercarlo e finirlo a casa.

A seguire Donato Sansone viene chiamato per parlare della sigla che ha realizzato per Cartoon Moovie. Un eccezionale misto di reale che si immerge nel disegno animato estraendone parti. L’autore molto semplicemente racconta che quelli del festival gli avevano detto che volevano una sigla che riprendesse lo stile del suo cortometraggio “Ovokid”, così lo ha fatto.

Visto che si parla del Cartoon moovie viene invitata sul palco Anne-Sophie Vanhollebeke (presidente di Cartoon Italia) a parlarne. Il festival è nato per aiutare gli autori a poter produrre i loro progetti. Ne selezionano centinaia e scelgono quelli che ritengono migliori. L’importante è organizzare le cooproduzioni internazionali, unico mezzo in Europa per realizzare lungometraggi, serie animate e corti. Gli dobbiamo le produzioni migliori degli ultimi vent’anni.

Segue il grande storico del cinema d’animazione Alfio Bastiancich, che sale sul palco per parlare di Forma Fluens. Il blog che, a grande richiesta di Emiliano e altri, ha aperto per discutere di cinema d’animazione. Ogni sabato Bastiancich posterà uno scritto sull’animazione raccontando eventi passati o del contemporaneo. Per fare eco a uno di questi scritti ribadisce l’importanza dei festival reali contro quelli virtuali. Perché l’incontro e la conoscenza che puoi fare passeggiando per Annecy porta a relazioni profonde, come sta accadendo anche durante le Aperitoon.

Seguono i cortometraggi “Pluto 3000”, “Ralph Plays D’Oh” e “Moninrait”, di Fabio Tonetto, autore per cui l’animazione è trasformazione continua. I corti sono un grandioso insieme di forme che mutano e cambiano, il titolo “Pluto 3000” è stato trovato perché i colori prevalenti erano l’arancione e il nero, colori che l’autore ha subito associato al cane Disney.

Tra le animazioni mostrate c’è la pubblicità animata del suo volume a fumetti “Rufolo”, per parlarne salgono sul palco i suoi amici delle Edizioni Eris. Il fumetto è molto anticonvenzionale, non una graphic novel ma una storia fatta di diversi frammenti con gli stessi personaggi che donano sensazioni difficili da capire. Furono gli editori che, capito il potenziale di Tonetto, lo spinserlo. Emiliano fa la fatidica domanda sul se fare fumetti e animazione siano per lui lo stesso o due cose distinte. Risponde che sono molto diverse, nell’animazione va con l’astratto, nel fumetto è indispensabile la narrazione e uno stile di disegno che non muta.

Viene mostrato “Trumpet”, un corto che Roberto Biadi, già ospite alla prima Aperitoon dove presentò il suo corto “Shunga”, ha appena terminato. Protagonista Donald Trump, la cui testa parlando si trasforma in due gambe femminili aperte, il personaggio infila nel mezzo le dita di un’enorme mano e in un atto di autoerotismo la muove seguendo il ritmo delle parole berciate di un discorso non comprensibile ma tristemente familiare. L’autore racconta di aver fatto diventare la faccia una vagina e non un pene perché i discorsi del miliardario sono cosi pieni di machismo da andare oltre e diventare la cosa più frocia (non gay, c’è differenza) che esista. Disgustoso per chiunque.

Segue una vera sorpresa. Il cortometraggio “Test_42” di Francesco Povigliano. Studente dell’accademia Albertina di belle arti sezione Nuove tecnologie per l’arte. Il corto è un complesso dialogo tra autore e opera che finisce con l’essere un monologo dove le due parti si interrogano e accusano a vicenda e non si conclude perché il discorso prosegue nella vita oltre la scena. Le immagini sono realizzate in uno stile che mescola e alterna realtà e sintesi grafica e tra le scene si mostrano immagini del PC durante il montaggio del corto. Il titolo potrebbe essere un caso, oppure un riferimento a “Guida galattica per autostoppisti”, cosa lasciata volutamente poco chiara. Sicuramente un’interessante opera prima di un autore di cui si spera prosegua nella sua ricerca animata.

Chiude questa lunga serata il corto “Life with Herman H, Rot” di Chintis Lundgren, (Per vedere il trailer) autrice estone che a pochi anni dal debutto ha già una produzione impressionante per numero e qualità. Legata alla scena punk realizza sempre storie su personaggi al limite piene di quell’ironia grottesca che segna la magnifica scuola estone. L’autrice, purtroppo, non era presente. Ma lo è stata al Bergamo Film Meeting.

Si chiude così quella sera. Lasciando la sensazione di quanto sia grande il mondo dell’animazione e ampie le possibilità di questo mezzo.

Chi scrive si scusa di averci messo così tanto a farlo, ma per altri versi può essere utile.

La prossima Aperitoon sarà il 22 Marzo. Se potete non mancate perché ne vedremo sicuramente delle belle.