2 Febbraio 2017 07:59

Attenti all’Orecchio Spezzato: è in edicola!

Dal 5 dicembre 1935 al 25 febbraio 1937, Hergé pubblica la prima avventura di Tintin ambientata in Sud America (ci tornerà anni dopo). Il segno di Hergé prosegue la propria evoluzione, mentre il racconto sconta ancora una certa “leggerezza surreale”. Ma la cura dei dettagli è ormai consolidata e potrà solo crescere ulteriormente, come vedrai negli albi seguenti.
Gli stimoli sono svariati: il museo di Bruxelles con le sue statuette delle civiltà precolombiane, l’instabilità politica dei tanti bei paesi sudamericani, i resoconti degli esploratori… Quanto al popolo degli Arumbaya, interessante è la loro lingua, creata ad hoc da Hergé, e anche divertente, per chi conosca un poco il dialetto di Bruxelles, utilizzato dall’autore per creare il nuovo idioma esotico. La nonna dell’autore lo parlava, il “marollien“, venendo dal quartiere popolare detto Marolles (quartiere di povera gente, in effetti, di “mariuoli” o mariòli, termine del XVI secolo che indicava gente poco onesta, furfanti et similia), sovrastato, non a caso anzi intenzionalmente, dall’imponente Palazzo di Giustizia di Bruxelles. Dialetto che è un misto di brabançon, dialetto olandese, miscelato con termini francesi, adattissimo a sembrare una lingua esotica di vario genere. Questo “gioco” Hergé lo farà anche in altri albi, divertendosi non poco. Il discorso delle lingue inventate per i racconti di Tintin sulla base di altre poco conosciute, meriterebbe un libro a sé. E, manco a dirlo, c’è. Anzi, ci sono. Ma questa, guarda un po’, è un’altra storia. Intanto goditi questa avventura.

Il piano completo dell’opera:
afnews.info/wordpress/2016/12/17/tintin-torna-in-edicola-in-italia-con-gazzetta-e-corriere/