La guerra è merda.
Lo sanno bene i militari e tutte le persone, che, per un motivo o per l’altro, l’hanno vissuta. Che sia in un posto o in un altro, in un tempo o in un altro.
Eroe è chi rischia la propria vita per salvare quella degli altri.
Nel 1940 l’armata nazista invade la Polonia. A Varsavia gli ebrei sono nel ghetto, un quartiere con un muro intorno… Chi cerca di fuggire viene abbattuto sul posto. Ci entrano solo assistenti sociali, tra cui Irena, che porta cibo e sostegno a chi sta in quell’inferno di malattia e denutrizione. La conoscono tutti. I bambini la adorano. E’ un modello di coraggio: tiene testa ai guardiani e va ben oltre il concesso, nonostante i manifesti nazisti appesi ai muri siano molto espliciti: chi aiuta gli ebrei muore. Quando, sul letto di morte, una giovane mamma le affida il figlio, Irena decide di fare uscire clandestinamente gli orfani dal ghetto, mettendo a rischio la propria vita.
Irena Sendlerowa era una resistente e militante polacca (nata nel 1910, morta nel 2008), Giusta fra le Nazioni nel 1965, eroe nazionale della Polonia nel 2007. Ha salvato 2.500 bambini ebrei, ma probabilmente non la trovi nei libri di storia. Jean-David Morvan l’ha scoperta per caso leggendo un articolo e ha deciso di raccontarla al mondo col fumetto, insieme a Séverine Tréfouël e David Evrard.
Mi permetto di suggerirtene la lettura.