Ottimo lavoro di un maestro del disegno e del fumetto come Roberto Bonadimani, che ha rappresentato per la fantascienza disegnata italiana e tuttora rappresenta un’icona di fantasia e professionalità uniche.
Questa volta il suo fumetto narra le avventure di un gruppo di giovani creature alate che assomigliano a fate che volano attraverso gli alberi di un mondo completamente immerso in una folta vegetazione. Un “mondo foresta” con uno strato profondo e uno superficiale. Ma è un organismo complesso che non perdona, abitato da predatori usciti da incubi profondi. Geniale la trovata che tutti (predatori e vittime) parlano tra loro del rispetto maniacale a regole di comportamento inviolabili. Se sei catturato da un predatore, nessuno può salvarlo, perché questa è la regola, il fine unico di quell’ecosistema che è VerdeCaos. Alcuni giovani si ribellano e intraprendono una sorta di viaggio nelle profondità, alla ricerca di un perché. E qui il fumetto fantasy si trasforma improvvisamente e inaspettatamente in un fumetto di fantascienza. Il recensore non svela l’arcano per non togliere il piacere della lettura, ma sappiate che la maestria dell’autore è straordinaria. Il fumetto, tranne la copertina, è in bianco e nero ma riesce comunque a comunicare, con un tratto efficace, quel senso di soffocamento che il verde intenso di una foresta, con caratteristiche tropicali, provoca a chi l’attraversa.
Questo lavoro andrebbe studiato nelle scuole di fumetto perché, come sempre ripetiamo ai giovani disegnatori che curano anche le sceneggiature, la prima cosa è inventare un universo, con regole precise. Qui Bonadimani situa il suo mondo addirittura in un sistema planetario e in un settore galattico e le sue allarmanti regole troveranno alla fine la loro compiutezza. Attendiamo una nuova avventura e ci piacerebbe vederla disegnata a colori.
[Recensione di Nico Vassallo]
Verdecaos
di Roberto Bonadimani
Editore SelfPress
(122 pagine)