4 Novembre 2016 18:56

il Duckenstein di Enna, Celoni e Merli

Sono finalmente riuscito a leggere anche la seconda e ultima parte del Duckestein di Bruno Enna, Fabio Celoni e Luca Merli.

Eh sì, siamo arrivati alla conclusione della trilogia dell’orrore e, dopo il Dracula di Bram Topker e Lo strano caso del Dottor Ratkyll e di Mister Hyde, anche Duckenstein si presenta a noi in tutta la sua imponenza. Non voglio rovinare la sorpresa a chi non ha ancora letto questa storia e nemmeno attingere ai contenuti editoriali che la accompagnano sia nel primo capitolo (su Topolino 3179) che nel secondo (Topolino 3180).

Qualcuno chiama il Dottor Duckenstein
Qualcuno chiama il Dottor Duckenstein

Provo quindi a dirvi perché, secondo me, dovreste leggerla e tenerla da conto per andare a riprenderla quando ne sentirete la mancanza.

Prima, però, subito il grande difetto di questa storia: Topolino.

“Come Topolino?”, dirà qualcuno “non c’è Topolino, in quella storia”.

No, un momento, non intendo il personaggio, ma il settimanale: gli albi di Topolino sono troppo piccoli per godere appieno delle meravigliose tavole di Fabio Celoni. Per fortuna la pubblicazione su Topolino non è che la prima e, sicuramente, rivedremo questa storia nel grande formato della Topolino Deluxe Edition, come accaduto per le due precedenti parodie della coppia Enna-Celoni.

Dunque i pregi: la storia è davvero divertente, piena di idee, mai banale, con riferimenti alle classiche versioni del Frankenstein cinematografico, ma senza “scopiazzature” e sempre originale. È lampante la mole di lavoro di ricerca che sta dietro la costruzione del racconto e la sceneggiatura di Bruno Enna scorre veloce e leggera. Ho trovato fantastica l’idea delle rivisitazione materiale usato per la creazione del “mostro” di Duckenstein, che sulle pagine di Topolino non poteva certamente essere un assemblaggio di pezzi di cadaveri, no? Davvero geniale. Bellissimo anche il percorso interiore del personaggio del Dottor Duckenstein (impersonato da Paperino) che si propone con mille sfaccettature.

La Creatura del Dottor Duckenstein
La Creatura del Dottor Duckenstein

I disegni sono di Fabio Celoni, come detto all’inizio del post e ho qualche difficoltà a essere oggettivo, perché non riesco a trattenere il fan sfegatato che c’è in me, ma ci provo: Fabio ha presentato al pubblico l’ennesimo capolavoro di un artista in continua ricerca stilistica e ci regala una nuova, indimenticabile, versione della creatura di Frankenstein (ok, Duckenstein): lo conosciamo su queste pagine, eppure diventa subito un personaggio iconico e riconoscibile (certo, anche grazie allo sviluppo dello sceneggiatore), con una fisicità inconfondibile. Ambienti ricchi e dettagliati, personaggi immediati e divertenti, inquadrature drammatiche e coinvolgenti, luci azzeccate e d’atmosfera. Nulla è lasciato al caso e i colori del bravissimo Luca Merli danno il colpo di grazia a un’opera che non fatico a definire un INSTANT CLASSIC.

E ora? La trilogia è conclusa, ma Celoni stesso ci dà speranza per il futuro e ci rassicura così sulla sua pagina Facebook:

Ah, resta sottinteso che quando si chiude un cerchio, poi se ne apre un altro, eh?

Davvero Bravi Tutti.