Molti anni fa, nel secolo scorso, insieme ad Alberto Arato preparai una mostra sul fumetto di montagna per il Parco Nazionale del Gran Paradiso. Non era certo la prima e non sarà stata l’ultima (spero), anche se, in effetti, viene il dubbio che di storie a fumetti ambientate in montagna possano essercene meno di quelle ambientate al mare (o nelle città). Eppure, in un certo senso, il fumetto è nato in montagna, stante che la Svizzera è la terra natia di Rodolphe Töpffer, primo padre e teorico del fumetto moderno.
La montagna, che amo non solo per avermi dato i natali, appare nei racconti di Töpffer e continua a essere presente dopo di lui, un po’ dappertutto: Topolino, Asterix, Tintin, Blueberry ecc. ecc. ecc. Ambiente per il quale bisogna avere grande rispetto, da affrontare con umiltà, dispensatore di panorami meravigliosi, che travolgono cuore e mente, e di sommovimenti che travolgono i corpi degli esseri che vivono la montagna.
Nel fumetto può essere semplice panorama, oppure protagonista del racconto, a seconda di chi scrive. Töpffer o Taniguchi, F’Murr o Toppi, Derib o Manara… Questo volume, che come vedi si trova anche in rete, accompagna la mostra Pic et bulle, che è ospitata al Musée de l’Ancien Évêché a Grenoble dal 19 novembre 2016 al 30 aprile 2017.