A leggere fuori d’Italia, le concomitanti date sembrano fissate: dal 19 al 23 aprile a Milano, dall’11 al 15 maggio (come d’uso) a Torino. Un disastro? Una sfida? Una trovata geniale? E l’editoria fumettistica come si colloca in tutto questo? Si accomoda rilassata e nascosta nel mucchio come negli ultimi anni, o approfitta della situazione per emergere dal mare magnum librario e mostrare i propri muscoli (se ne ha)?
Forse la partita non è ancora chiusa. Dall’estero (dove, tra l’altro, il fumetto se la cava in modo diverso) si guarda con un velo di compassione a questa vicenda italica. In fondo , forse è davvero un caso di conservazione o distruzione della biodiversità italiana e l’idea di una manifestazione pseudo unica de-localizzata non pare, per ora, un granché convincente… Forse, se fosse in contemporanea con navette che corrono su e già per i 150 chilometri di autostrada a spostare ospiti e visitatori, chissà. Oltre le Alpi, si coglie al momento solo l’impressione di un pasticcio all’italiana. Ma in Italia, in effetti, che succederà? Già tira aria di colpi bassi, rappresaglie et similia…
Quanto alle sale strapiene per gli incontri fumettistici, consoliamoci con le foto del 2009… Chi può dire se se ne vedranno di nuovo, al Salone Internazionale del Libro?