19 Agosto 2016 12:39

L’uomo da 6 milioni di dollari e la vignetta-sequenza

Ricordo quando il magnifico Gianni De Luca rinnovava la narrazione dinamica multipla medievale con le sue scene in una vignetta-sequenza (o in una tavola-sequenza)! Grande bellezza.

Tanti ci hanno provato, di tanto in tanto, qui e là, a rappresentare lo spazio-tempo con una soluzione grafica, reiterando un soggetto in una sequenza di immagini o in una unica, dalle grotte preistoriche ai rilievi come nella colonna Traiana, dagli affreschi e nella pittura, nel medioevo come nel Rinascimento, fino all’arrivo della fotografia che consentì di fissare facilmente, con uno strumento, momenti diversi dell’azione nel tempo, in un unico punto nello spazio, in una immagine fissa unica (insomma, in una vignetta sola in grado di rappresentare un’intera sequenza).

De Luca disse la sua col fumetto, definendo la sua scelta grafica così “Le azioni corrono, la pagina resta ferma.”1
Questa tecnica di visualizzazione simultanea è ovviamente praticabile agilmente con il fumetto (che essendo disegnato, consente, in effetti, di rappresentare più eventi in contemporanea nello stesso spazio, anche quando sono diversamente distribuiti nel tempo, nella realtà).

E di esempi, anche nel mondo del fumetto, ne possiamo trovare diversi, anche se non tutti gli autori sono stati bravi, efficaci e narrativamente funzionali come De Luca e pochi altri. Già, perché richiede una discreta abilità narrativa, per non ottenere un risultato pasticciato e poco comprensibile. Forse per questo davvero pochi ci si azzardano volentieri (a parte negli anni felici in cui si sperimenta abbondantemente), o solo occasionalmente ci provano.
Un caso attuale che mi è capitato sott’occhio oggi e che, a prima vista, mi ha richiamato alla mente l’eccezionale De Luca, è Six Million Dollar Man: Fall Of Man 3 di Van JensenRon Salas , citato da BleedingCool (che riporta anche gli storyboard relativi).

I ragazzi lo leggeranno apprezzando magari l’innovazione… che innovazione non è, come ben sappiamo. Ma meno male che, di tanto in tanto, qualcuno osa un pelino di più. Se poi la fa bene, tanto meglio.


1: De Luca – il disegno pensiero, 2008, pagina 224.