6 Luglio 2016 22:35

“Adrian” di Celentano slitta al 2017… e diventa “graphic novel”?! [Updated]

Un paio di giorni fa, sulla mia pagina Facebook mi ero posto questa domanda: “vedremo mai il famoso cartone animato di Adriano Celentano?”

Per rinfrescarsi la memoria sulla faccenda, vi rimando a questo mio vecchio articolo, il cui contenuto all’epoca fu confermato da professionisti dell’animazione che ebbero a che fare con quello che potremmo definire, ironicamente ma non troppo, l’Affaire Adrian:

Celentano, animazione, disoccupazione italiana et al

Quasi a volermi rispondere, sui quotidiani odierni è stato riportato il contenuto della conferenza stampa in cui il vicepresidente Mediaset Piersilvio Berlusconi ha presentato i nuovi palinsesti della sua rete; e guardate un po’ chi è (ri)spuntato fuori?

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da “La Stampa” di oggi

2017? Ma non doveva essere uno dei pezzi forti della primavera televisiva dell’ammiraglia berlusconiana di quest’anno? Almeno, così era stato annunciato dalle fonti vicine al “Molleggiato” e confermato dalla stessa emittente. Del resto, dopo più di sei anni di traversie, cause legali e ritardi assortiti, che vuoi che sia un altro piccolo rinvio, se il risultato finale poi sarà “epocale” come più volte il Clan Celentano ha definito il proprio progetto?

Quisquilie, pinzillacchere: non si fa fretta all’arte, giusto?

Solo che, subito dopo, mi è cascato l’occhio sulla foto che accompagnava l’articolo:

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Parafrasando il sommo principe De Curtis, “questa faccia non mi è nuova!” – e difatti, dopo un rapido controllo, ho potuto identificare la suddetta come un fotogramma della video-lettera che Celentano stesso realizzò qualche anno fa per la trasmissione Anno Zero di Michele Santoro (1’34”):

Ora, il “messaggio” di questo video può piacere o non piacere: la “retorica” del Molleggiato riscuote da sempre entusiastico consenso o sberleffi irritati, senza mezze misure; il punto vero è che quello che si vede nel filmato può essere definito “animazione” solo se si prescinde dall’autentico significato del termine.

Intendiamoci, va benissimo per fare da accompagnamento al monologo (tanto per cambiare!) di Celentano, ma basarci sopra una serie che, almeno nelle intenzioni, doveva rivelarsi “rivoluzionaria”, bé, significa avere un’opinione quantomeno “semplicistica” del medium che si sta utilizzando: a voler essere buoni, un prodotto seriale impostato in questo modo potrebbe forse funzionare nel settore multimediale, come una sorta di “fumetto animato”…

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da “La Repubblica” di oggi

Momento… io dicevo per dire, come sarebbe “graphic novel”?!

Calma, si tratterà certo di uno dei tanti casi di “terminologia impropria” che affligge il giornalismo quando tratta argomenti “d secondo piano” come il cinema di animazione o il fumetto: di certo l’articolista intendeva dire “il cartone animato” di Adriano Celentano…

http://www.tgcom24.mediaset.it/televisione/palinsesti-mediaset-celentano-in-esclusiva-torna-simona-ventura-e-la-musica-live-diventa-protagonista_3018434-201602a.shtml

“[…] Mediaset conferma anche l’arrivo di “Adrian“, nato come graphic novel animato su idea di Adriano Celentano e destinato a ingrandirsi come progetto in quello che il dg contenuti Alessandro Salem definisce “una grande sorpresa”.. “

“Nato come graphic novel”? “Destinato a ingrandirsi”?!

Anche su altre autorevoli fonti il termine viene riportato, segno che deve essere stato utilizzato dagli stessi dirigenti Mediaset durante la presentazione.

Ma “Adrian” non era affatto “nato come graphic novel“, fin dall’inizio si è parlato di un “cartone animato“, di “animazione“, mai di “fumetto“: e dunque? Celentano ha cambiato programmi?

Questa dunque sarebbe la “nuova versione” del progetto “Adrian”?

Un “graphic novel“, dunque; magari da far uscire anche in formato cartaceo, di certo con l’inevitabile (almeno in questo contesto) cd di canzoni più  o meno inedite, con qualche animazione rudimentale e la grafica di bassa qualità (si parla sempre di Milo Manara come “autore dei disegni“, ma quello nella terza foto è fino ad ora l’unico manufatto del Maestro che si possa ricondurre al progetto) che magari andranno benissimo agli irriducibili fans del “Molleggiato” ma, e parlo a titolo personale, per un appassionato di animazione non possono certo risultare accettabili.

Soprattutto, dopo l’enorme battage mediatico, e la consistente quantità di finanziamenti di cui il Clan ha beneficiato in questi anni con la promessa di realizzare “qualcosa di mai visto prima“.

No. Se davvero “Adrian” si rivelasse ciò che temo si rivelerà, bè, allora di epocale ci sarà soltanto la mancanza di rispetto che Celentano e i suoi (senza assolvere coloro che in tutto questo tempo gli hanno concesso credito a scatola chiusa) avranno dimostrato verso il mondo dell’animazione e dei suoi tanti appassionati.

Capolavoro o presa in giro? Lo scopriremo nel 2017… forse.

Aggiornamento ultim’ora: colpevolmente il Gatto, che ormai non sa più nascondere i segni incipienti del proprio decadimento intellettuale (non parliamo di quello fisico, ormai irreversibile), non aveva individuato un video su YouTube, tratto dalla presentazione del palinsesto Mediaset, in cui si possono vedere un paio di rapide sequenze attribuibili alla versione definitiva di Adrian, con un character design effettivamente più simile al model disegnato da Milo Manara; ringraziando doverosamente il lettore che ce lo ha segnalato, mi sento comunque di mantenere aperte tutte le mie perplessità, in attesa di venir smentito dall’avvento del “Molleggiato Animato“… naturalmente, di lunedì. LUI arriva sempre, di lunedì …

2 risposte a ““Adrian” di Celentano slitta al 2017… e diventa “graphic novel”?! [Updated]”

  1. NdR: Come da regolamento (menù Help: Norme di Comportamento) il commento ricevuto, per il tono utilizzato dovrebbe essere eliminato e la questione seguita sui social. Ma il video che il lettore ha segnalato è utile per una discussione costruttiva, per cui questo resta e ringraziamo il lettore per averlo indicato, suggerendogli, la prossima volta, di leggere le norme di comportamento, oppure di aprire una flame war su un social in cui appaia la notizia. Ancora grazie per la segnalazione: https://www.youtube.com/watch?v=tyPpVnFi2ZA&feature=youtu.be

    1. Dunque, anzitutto ringrazio pure io il nostro lettore per la sua segnalazione, che come vede è stata accolta come utilissimo contributo alla discussione. Perché, fin dai primi articoli che ho scritto sulla questione, di questo si tratta: una discussione su un soggetto, “Adrian”, che mi pare non si possa liquidare col fatto, indiscutibile, che, dopo più di sei anni, finalmente son saltati fuori due fotogrammi. Io non mi baso sul “pressapochismo” di alcuno, signor lettore, e le mie fonti non erano la portinaia quanto quotidiani piuttosto importanti e “ufficiali”; se poi ha letto bene il post io stesso sottolineavo come l’uso improprio di certi termini sia un problema endemico della stampa italiana… ma detto ciò, mi scusi, ma a chi devo dare ascolto? Non ai giornalisti, non ai dirigenti che fino a prova contraria quel prodotto lo pagano e lo promuovono, allora chi è il referente cui rivolgersi per sapere qualcosa di più su “Adrian”? Il fan club di Celentano? Più di una volta contattato in merito, mai ricevuto risposta. Comunicare solo all’interno del proprio “cerchio magico”, a mio modesto parere, non ha giovato alla promozione di questo prodotto, e comunque le frasi della dirigenza Mediaset mi parevano abbastanza indicative di un progetto che sospetto ben lungi dall’essere pronto e che verrà probabilmente portato avanti su più format, come una sorta di work-in-progress da sviluppare man mano. A Lei forse basterà, signor lettore, ma a me puzza di presa in giro per un settore (l’Animazione) il quale, ribadisco, non riceve danaro a pioggia e a scatola chiusa come è stato in questi anni per il Clan. Ognuno è libero di elargire soldi a chi vuole, ma forse chi li riceve, quando si tratta di operazioni commerciali, dovrebbe “rendicontarli” un po’meglio e un po’ di più, invece di “partire in quarta” (per usare una sua espressione) con lamentazioni, cause e denunce ogni volta che la situazione non volge a suo favore. E questa, mi permetta, è stata la storia documentata di “Adrian” fino ad oggi: una guerra legale continua, senza che si vedesse uno straccio di lavoro non dico finito ma che almeno giustificasse i soldi e l’impegno profusi in esso. AfNews non cerca “click”, signor lettore, a scrivere quel che scriviamo non ci arriva in tasca un sgheo: in ciò che scrivo ci possono essere (e ci sono di certo) superficialità, errori e magari anche un filo di polemica, ma non certo per motivi di interesse… ma la “corretta informazione” che lei esige, non è contenuta tutta nei pochi e frettolosi istanti di un videoclip. Ho più volte ribadito che nel caso “Adrian” si rivelasse un capolavoro – come nelle intenzioni di Celentano fin dall’inizio – sarei il primo ad ammetterlo e financo a scusarmi dei miei dubbi. Ma fino ad allora, in piena autonomia, mi sento di continuare a pensare che l’intera operazione sia poco chiara e ancor meno artisticamente valida. Se poi mi sbaglierò, come detto farò ammenda, ma ciò che ho visto finora non mi spinge in tale direzione. Se poi la Sua opinione è che qui si celi un covo di nemici del Molleggiato, è libero di pensarla così, per quanto mi riguarda io contesto solo l’operazione “Adrian”, non certo il personaggio in sé, che non seguo ma reputo eccellente nel suo lavoro di cantante ed efficacissimo come intrattenitore. Ma fare animazione, signor lettore, è davvero un’altra cosa.

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