2 Luglio 2016 10:15

Il Grande Gigante Gentile, una storia di cannibalismo?

Curioso che un libro sul cannibalismo (anche se, a rigore, cannibalismo dovrebbe essere solo il mangiare esseri della propria stessa specie), nel quale le vittime designate sono i bambini che saltano la scuola, sia del 1982 (tratto da un racconto del 1975). Sembrerebbe, semmai, un tipico tema ottocentesco, con tanto di orfani. Ma tant’è, Dahl è classe 1916, non 1816. Tuttavia è possibile che le sue letture d’infanzia fossero proprio gli “horror-educativi” tanto in voga in passato per convincere i più giovani a comportarsi bene, pena le sorti più orribili (era così anche coi fumetti, ricordi Max und Moritz del 1865?).
Dal romanzo di Dahl (coi bei disegni di Blake) è stato prodotto (da Spielberg) il film The BFG (The Big Friendly Giant) che è, alla fin fine, un horror per i più giovani, ammorbidito quanto possibile. Sempre di mangiare esseri umani, si tratta. Preferibilmente teneri bambini, preferibilmente senza famiglia o fannulloni. Ma i poveri giganti, qualcosa devono pur mangiare, no? E il fatto che uno di loro (bada bene: uno solo in tutta la specie) sia vegetariano non risolve la faccenda, visto che, a guardarlo bene, non ha certo l’aspetto vigoroso degli altri, anzi…

Certo, è solo fantasia. Il vegetariano è gracile ma tanto buono, e questa non è certo la realtà umana, in cui un vegetariano può essere tanto robusto quanto cattivo e viceversa. Non ci sono reali sillogismi praticabili, in queste faccende, si sa. Se poi si tratta di storie di fantasia, non avrebbe nemmeno senso aspettarseli, i sillogismi applicabili alla nostra realtà.

Ci si goda quindi l’horror (se piace il genere) fantastico e lo si valuti per quel che vale.

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Una recensione fra le tante, come stimolo per un ragionamento fuori dagli schemi: click qui.