16 Giugno 2016 18:04

@ANNECYFESTIVAL. Cortometraggi in gara 2

 

Eccoci. Sempre Annecy 2016, sempre i cortometraggi in gara alcuni con commenti degli autori. Questa volta il secondo gruppo.

  • How Long, Not LongPrimo: “How Long, Not Long” di Michelle KRANOT e Uri KRANOT per la Danimarca. Cortometraggio fatto dipingendo sopra a fotogrammi di scene che mostrano genti di ogni colore muoversi e vivere insieme. su tutto la voce di Martin Luter King Jr.  che domanda fino a quando le genti continueranno a disprezzarsi per le differenze e si diceva sicure che non sarebbe stato per ancora molto tempo. I due  autori di origine israeliana sono per la seconda volta a Annecy in due anni. Questo corto é il risultato del lavoro svolto con un loro amico. Un documentarista italiano che fa lavori politici. Utilizzando frammenti del suo ultimo documentario. Il loro intento era riunire queste parti in modo da dare uno sguardo sull`intera civiltà tentando di farlo il più positivo possibile. Non ha un vero legame coi loro lavori precedenti (molto più critici e politici), ma la tecnica simile puo dare quest`impressione.
  • SquameSecondo “Squame”. di Nicolas BRAULT per il Canada. Stupefacente corto stereoscopico realizzato riprendendo il lento modificarsi e sparire di parti di un corpo umano riprodotte in zucchero tramite calchi fatti sul corpo dello stesso autore. Lo strano fascino del tutto lascia sorpresi.  
    L`autore ha fatto questo corto come paarte di una trilogia fatta per studiare il corpo umano capendone l`importanza e mostrandone la fragilità. Tutto é iniziato come studio per un`istallazione da fare in pubblico. Da questa é arrivata l`idea di farne una serie di corti. In questi i calchi in zucchero sono fondamentali. Il risultato é stato oltre ogni sua aspettativa. lo zucchero é stato in grado di riprodurre anche la texture delle impronte digitali(sicuramente un calco in arginato o colofonia) e ha reso perfettamente l`idea di fragilità che voleva dare. 
    Vaysha, l'aveugleTerzo: “Vaysha, l`aveugle” di Theodore USHEV per il Canada; Come il precedente anche questo corto é stereoscopico, ma le tecniche utilizzate si rifanno stilisticamente alle xilografie popolari dell`est Europa realizzate digitalmente. La storia é una fiaba popolare che racconta di una ragazza che poteva vedere. ma con un occhio vedeva cose e persone al passato e con l`altro al futuro. Il presente lo poteva solo sentire. Questa situazione la rendeva come cieca, anzi peggio. Cosi` passa la vita indecisa tra un passato rassicurante e futuro che spaventa. Theodore Ushev é per il terzo anno di seguito tra i selezionati di Annecy. Sta lavorando a più cose ma non puo` vivere senza l`animazione. Questo film é tratto da una fiaba popolare e l`idea di realizzarlo gli venne durante una residenza d`artista dopo aver visto un`esposizione di stape popolari del`ottocento in stile medievale-romantico e per i paesaggi e le case esistono davvero nel paese dove ha fatto la residenza. Il suo stile cambia a ogni film perché lui non vuole avere uno stile definito, ogni film é da fare secondo lo stile che lo valorizza di più. L`intento del corto é mostrare come non si debba essere nostalgici del passato ne avere paura del futuro.
  • MoroshkaQuarto: “Moroshka” di Polina MINCHENOK per la Russia.  In un villaggio nella campagna Russa vive una bambina che un giorno incontrando il grande lupo grigio che vive nel bosco, invece di fuggire lo accarezza. Quando l`animale si ferisce va a rifuggiarsi nel capanno della bambina,  che lo cura e lo protegge dai cacciatori fino a quando non guarisce. L`autrice é al suo primo film da professionista e é stata allieva di Konstantin Bronzit, autore pluripremiato che si capiste essere anche il suo modello di artista. L`idea é sua, ma la realizzazione é stata un lavore fatto con il suo gruppo. Ci tiene a dire che la bambina aiuta il lupo attratta della sua profondita e non dalla forza.
  • Café froidQuinto “Café froid” di Stéphanie LANSAQUE e François LEROY per la Francia. Corto in un affascinante stile 2D. In una città nel Vietnam vive una ragazzina che passa le sue giornate tra la scuola e l`aiutare la madre nel chiosco di caffe che hanno subito fuori di casa. Ma un giorno la madre ha un incidente e la giovane si ritrova da sola a dirigere il chiosco. Inizia lentamente a andare in crisi vedendo insetti ovunque e non si riesce a capire se il finale sia accaduto davvero o lo abbia immaginato. in realtà da un certo punto in poi non si capisce davvero nulla… ma bello lo stile.  Gli autori amano molto il Vietnam. ci sono stati più volte e hanno già fatto quattro film ambientati li`. Ogni ambiente é frutto di ricerche  e  documentazioni. Volevano fare una storia su di una bambina che deve crescere in fretta.
    PlanemoSesto: “Planemo” di Veljko POPOVIC per la Croazia. Corto in  CGI fatta in uno stile frammentario originale che si adatta perfettamente alla storia che racconta. Quella di un Impiegato statale che dopo un incidente fatto per evitare un cervo non riesce più a vedere le cose come prima ma a frammenti e senta la gravità cambiare finendo attratto non verso il basso ma verso le altre persone. Questo lo porterà a cercare il cervo quasi investito e scoprire di riuscire a vivere bene solo nel bosco. Tutto cio` viene collegato ai Planemo. Pianeti realmente esistenti che per motivi vari non hanno una loro orbita e vagano solitari nel cosmo attratti di volta in volta dalle orbite degli altri pianeti. Per la seconda volta a Annecy l`autore pensava a questo corto da diversi anni e per farlo ha sperimentato una tecnica a lui nuova perché non ama ripetersi. La sua sensazione é che nel mondo contemporaneo la gente sia troppo isolata e che si debba tornare a colaborare, interagire e conoscersi, magari tornando a vivere nella natura. Il corto é dedicato a un suo amico che dopo anni di lavoro in bancae lascio` tutto per trasferirsi ella vecchia casa nel bosco lasciatagli dal padre
  • StemsSettimo “Stems” di  Ainslie HENDERSON per la Gran Bretagna. Corto in Stop Motion di altissimo livello. L`autore racconta come lavora ai suoi film e che gli piace costruire i suoi pupazzi con materiali che trova in giro perche la creatività nel farli improvvisando é magica. Ma allo stesso tempo i pupazzi hanno in loro qualcosa di triste, appena finito il film non si muovono più e restano come morti. mentre dice questo costruisce dei pupazzi musicisti e li anima splendidamente facendoli suonare. La tristezza dell`ultimo che viene animato mentre gli altri no colpisce. Per chi scrive il migliore corto del gruppo.
    PeripheriaOttavo “Peripheria” di David COQUARD-DASSAULT per la Francia. Corto 2D con disegni davvero notevoli, mostra un gruppo di cani che in un mondo desertico si aggirano per una gigantesca palazzina popolare dove non c`é più nessuno ma se ne sentono ancora le voci. I cani corrono tra i corridoi e gli ambienti abbandonati abbagliando contro queste voci. La desolazione é assoluta. L`autore era presente a Annecy due anni fà e adesso é tornato con questo corto prodotto , come quello di Donato Sansone, grazie al gruppo “Autour de minuit”. La storia é raccontata tramite i cani e ha studiato molto la periferia per poi inventarsela insieme alla città . I lunghi cani neri sono un riferimento a Pompei e servono a sottolineare rovina e desolazione. Ha studiato molto i cani e il loro aggirarsi per il palazzo abbandonato sentendone le voci sottolinea l`inumanita di quegli ambienti dove gli umani viveveno male
    Plein étéNono e ultimo “Plein été” di Josselin FACON per la Francia. Corto 2D A meravigliosi colori dove in un giorno d`estata un ragazzino oserva la madre che prende il sole in bikiny nel giardino di casa rendendosi conto per la prime volta che é una bella donna.

     

     A essere sincero questo gruppo di corti non mi ha entusiasmato. Tranne un paio le storie erano troppo confuse e perse. Troppo a interpretazione personale e con finali “sospesi”. Sembra quasi che li abbiano messi insieme apposta e non sarebbe strano che fosse cosi`.