13 Giugno 2016 20:25

Annecy 2016. La jeune fille sans mains. una fiaba animata.

 


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Sèbastien Laudenbach, alla sua sinistra una giovane collaboratrice ai colori del film.

Ogni anno tra i lungometraggi in concorso al festival d’Annecy si trovano opere incantevoli.

Questo è il caso de “La jeune fille sans mains” di Sèbastien Laudenbach. In concorso per la Francia.

Ispirato alla classica fiaba dei fratelli Grimm che raccontava la storia di una ragazza ceduta involontariamente al diavolo dal padre in cambio di ricchezze.  Nonostante venga mutilata delle sue mani la ragazza rifiuta di seguire il demonio e fugge trovando l’aiuto di una divinità fluviale che le fa conoscere un principe. I due si innamorano, si sposano e resta incinta.  Ma lui parte per la guerra e il diavolo riesce a imbrogliare le carte in modo da portarli lontano.

Tutta la storia  è fatta in 2D con in uno stile di disegno molto artistico e sintetico. I paesaggi ridotti all’essenziale, i contorni dei personaggi non continui, una grande libertà,  bellezza e poesia. Tutto il film è pieno di una ricerca della felicita che spesso esplode in scene meravigliose.

Dopo il film si è tenuta la conferenza stampa. Lí il regista ha raccontata la nascita del suo film.

Tutto iniziò nel 2001, quando venne coinvolto in un progetto tratto da una Piece teatrale ispirata alla fiaba. Una storia che si era trascinata per sette anni prima di fallire ma che aveva finito col fargli entrare il racconto nel cuore.

Anni dopo, a seguito di una residenza d’artista fatta con la moglie in cui era coinvolta l’istituto francese di Roma decidono insieme di finirlo.

Voleva farlo solo per il bisogno di farlo. Non aveva produttori ne nessuno se non la moglie e passò giorni a disegnare solo per il piacere di disegniare e tradurre in emozioni la storia che voleva raccontare. Tutto ciò portò a una prima versione che conquistò l’attenzione di chi la vide. Così saltarono fuori sostenitori, finanziatori ecc. Aveva già coinvolto collaboratori al progetto e insieme a loro rivide tutto arrivando a aggiungere parti alla storia  inventandole per rendere tutto più coerente e emozionante.

Si concentrò sempre di più sull’animazione usando un metodo simile alla scrittura automatica che lo portò a inserire scene di grande poesia inventate sul momento seguendo un’idea. Azioni compiute istintivamente dai personaggi che aiutano enormemente a sentirli più veri e umani.

Tutto è stato mantenuto sull’essenziale, non solo i disegni, ispirati al cinema di Norman Mclaren e a quelli di pittori impressionisti, ma anche i dialoghi e i colori. Ogni personaggio è stato disegnato  con un solo colore e in base a questo sono stati decisi quelli del paesaggio e grazie a questo si sono potuti usare questi colori nell’ambiente per suggerire la presenza o il passaggio del personaggio.

La musica è molto importante e non si perde in citazioni medievali restando fortemente contemporanea, con largo uso di chitarre elettriche che danno al tutto un senso più profondo.

Fatto curioso, i dialoghi definitivi sono stati decisi all’ultimo. Tutta l’animazione è stata fatta senza una sincronia l’abbiale ma grazie all’essenziale bellezza del tutto non si nota per nulla.

L’autore dice francamente che lavorare senza produttori è stato molto creativo perché dava totale libertà. In effetti la giovane assistente che si è occupata dei colori e presente in sala racconta che uno dei problemi avuti da lei fu proprio spiegare al produttore alcune cose.

Adesso il film sta per uscire in Francia e nel nord America. Naturalmente l’autore è felice di questo.

Quello che voleva era raccontare la storia di una donna che non si ferma mai e vive con gioia, dando grande importanza alle emozioni e rifacendosi alla ricerca sperimentale di Mclaren ma raccontando una storia emozionante come quelle di Tekahata. Un lavoro fatto in tre intensi anni usando animazione limitata e altri trucchi per risparmiare e altri trucchi ancora per non rendere questo bisogno di risparmiare qualcosa di visibile che avrebbe rovinato il film.

Penso che la sala stampa piena di giovani studenti di animazioni ammirati dal risultato sia una grande prova che ci sia riuscito.