12 Giugno 2016 10:10

Diplomi CSC 2016. Tra Fusako Yusaki e gli allievi un’altra serie di cortometraggi fantastici.

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Venerdì 10 giugno nel cinema Massimo di Torino si è tenuta la proiezione dei film di diploma fatti dai diplomati del Centro Sperimentale di Cinematografia dipartimento animazione.

Come ogni anno è stata una grande festa dove si sono premiati i talenti dell’animazione italiana pronti a andare alla conquista del mondo.La vicinanza del evento con il festival di Annecy ha contribuito a dare un aria di “Piccola Annecy” ancora più forte degli anni passati.

Una sala fremente ha accolto la prima proiezione, anche quest’anno un diploma Honoris causa data alla grande signora della scultura animata Fusako Yusaki. Una persona fantastica che da oltre cinquant’anni vive in Italia e ha regalato al nostro paese e al mondo (i suoi film vengono conservati nei musei in Giappone, spero che accada anche da noi) le meraviglie della sua arte. Un cinema di plastilina totalmente diverso da quello solito dei pupazzi a passo uno. Fatto di continua metamorfosi della plastilina fotogramma per fotogramma aggiungendo o togliendo materia. Modellando continuamente nuove forme nella plastilina dai colori accesi. Una delle più grandi meraviglie da vedere.

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La Yusaki iniziò negli anni sessanta con i caroselli e continua instancabile facendo serie animate per l’infanzia dove la plastilina si mischia alla CGI. Oltre questo ha fatto e fa ancora cortometraggi personali dove senza parole si riflette sulla civiltà è i suoi aspetti senza nasconderne le contraddizioni.

Fusako Yusaki riceve il diploma con grande gioia e tanti complimenti. Molti dei giovani presenti in sala sono stati suoi allievi.

Subito dopo c’è stato l’intervento della Compagnia di San paolo (sarebbe dovuto essere dopo, ma impegni ecc, quindi prima) rappresentato dalla coordinatrice del programma “Polo 900” Sandra Aloia. Come si fa da alcuni anni vari enti commissionano delle pubblicità alla scuola. Queste vengono fatti dagli allievi del secondo anno. In questo caso con lo spot “Un minuto al Polo” l’urgenza era far conoscere il “Polo novecento”, un luogo della città che si vuole far scoprire a tutti i cittadini. Il risultato è divertente.

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Inizia la consegna dei diplomi.

Il primo è un corto fatto da un solo allievo. Cosa insolita per il CSC, da sempre promotore del lavoro di gruppo. “Climax” di Amedeo Traverso. Cortometraggio fatto mescolando riprese dal vivo a animazione CGI, dove si mostra come la musica Swing sia un ottimo modo per uscire dalla monotonia della vita contemporanea. Davvero un bel ritmo!

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Secondo corto ”Eidos”, di Elena Ortolan e Alberto Comerci. Delicata riflessione sul cerare se stessi fata in CGI dove un personaggio che vive in un mondo vuoto scopre di poter tracciare segni e colori col suo corpo, ma facendolo si consumerebbe come un pastello.

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Terzo un secondo, inusuale, cortometraggio individuale. Lutra”, di Davide Merello. Cortometraggio fatto dipingendo su vetro. Un corto che parla dell’evoluzione della vita di un uomo e della sua casa. Una bella riflessione sulla natura.

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Quarto “T”. di Riccardo Chiara, Cecilia Petrucci e Alvise Zennaro. Cortometraggio 2D decisamente epico nato dall’ascolto delle trasmissioni radio in codice. Alcuni personaggi in varie parti del mondo cercano di rintracciare le sorgenti degli strani segnali captati dalle loro radio. Si troveranno in regioni isolate davanti a qualcosa di inspiegabile e misterioso. Un corto davvero a alta tensione che fa calare l’assoluto silenzio in sala.

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Quinto “Merletti e borotalco”; di Riccardo Di Mario, Lilia Miceli, Anna Peronetto e Sara Tarquini. Cortometraggio 2D già presentato al TGLFF (e su cui afNews aveva presentato questo articolo) che racconta la storia di un bambino in costume settecentesco che si ritrova nei nostri tempi dalle nette divisioni di genere e viene deriso e maltrattato. Un corto che sta già riscuotendo molti consensi.

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Sesto “Merlot”; di Marta Gennari e Giulia Martinelli. Cortometraggio in 2D che unisce una storia comica a un bel tratto sintetico. In una campagna invasa da merli un’anziana signora, una bambina pestifera, uno spensierato cercatore di funghi e un lupo si ritrovano in una serie di strane situazioni che portano a un finale imprevedibile. Un cortometraggio selezionato per il festival di Zagabria.

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Settimo e ultimo corto “Arzena Velenifera”; di Ludovica Ottavini e Anna Sireci. Cortometraggio 2D ambientato negli anni venti del novecento dove durante una serata di gala un’affascinante donna, vedendo che il proprio accompagnatore guarda un’altra lo uccide e continua a uccidere danzando tutti gli uomini in sala che vengono affascinati da lei fino a trovarsi sola e soddisfatta. Cortometraggio nato dall’idea di unire musica, animazione e humor nero ispirandosi alla misteriosa storia dell’assassina seriale Vera Renczi. Sembra che l’obbiettivo sia stato ottenuto. E che eleganza!

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Finiti con i corti di diploma si passa la parola alla preside della scuola nazionale di cinema Caterina D’Amico. Che ricorda quando la scuola d’animazione si trovava a Roma e ci insegnava Giulio Giannini. Allora non aveva molti allievi e era più una piccola parte del tutto. Da quando si è spostata a Torino è diventata davvero una scuola e questo le fa molto piacere. Passa la parola a Stefano Rulli, preside del CSC. Che racconta di come sia felice ogni volta di venire a Torino e sentire che tutti sono ancora legati all’idea di cinema sperimentale. L’animazione gli piace perché è in grado di mettere insieme più generi con grande varietà tanto da poter coinvolgere anche chi non la segue molto. Fa molti complimenti alla scuola. Che sa autofinanziarsi tramite le commissioni e forma gli allievi in modo tale che questi trovano sempre lavoro. L’unica scuola dove non sente che si debba cambiare nulla. Il direttore del CSC Piemonte Sergio Toffetti è visibilmente fiero dei complimenti ricevuti dai due illustri colleghi.

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csc19Si passa a mostrare l’animazione che la scuola ha fatto su commissione. Si parte con quella fatta per l’associazione “Se non ora quando?” intitolata “Donne con la A”, già presentato al Salone del libro e contro la discriminazione di genere nei termini. A portare la voce del comitato c’era Laura Onofri, che racconta di come gli studenti abbiano subito capito l’importanza del loro lavoro e abbiano colto il tema.

 

 

 

 

 

csc20Altro lavoro è uno spot fatto per la fondazione Paideia sul tema del sostegno tra famiglie intitolato “Una famiglia per una famiglia”. Progetto di affiancamento tra famiglie dalla grande delicatezza. A rappresentare la fondazione c’era Cecilia Rubertelli. Che racconta l’unico problema avuto durante il lavoro. Dover scegliere solo una tra le tante belle idee proposte.

 

 

 

 

 

Altro lavoro ancora è “L’ente del turismo vi aspetta”, fatta per l’ente del turismo la cui direttrice marketing Marcella Gaspardone annuncia la distribuzione a partire dalla prossima settimana.

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E come ogni anno dopo le commissioni viene il tempo delle borse di studio date dalla Camera di commercio agli allievi meritevoli. A consegnarle c’era anche quest’anno Guido Bolatto, grande amico della scuola che per primo chiese se potessero fare un cortometraggio per rappresentare la Camera di commercio. Anche quest’anno la scuola ha fatto un corto per loro, (in realtà due,“NiLab accendi la tua idea”,e “NiLab Comunity”) e si viene a sapere che verrà mandato per l’Europa a rappresentare la camera di commercio.

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Chiude questi lavori su commissione quello fatto per la Basilica santuario di colle Don Bosco per il bicentenario della nascita del santo. Scenette di pochi secondi che raccontano una sua riflessione.

Chiudono tutto le proiezioni dei lavori fatti dagli ex allievi della scuola. Il primo è Lo Steinway”, un cortometraggio di 17,28 minuti finanziato dall’Istituto Luce per commemorare i cento anni della grande guerra. L’autore è Massimo Ottoni, grande talento della Stop Motion già fattosi notare con diversi progetti e lavori. In occasione di questa prima proiezione il gruppo di quattro animatori cogli l’occasione per annunciare che hanno fondato un gruppo che hanno chiamato “Studio ibrido” e questo è il loro primo corto. Con pupazzi animati di plastilina e gomma più inserti in animazione 2D viene raccontata la storia di un gruppo di soldati austriaci in una trincea. Un giorno trovano un pianoforte e lo portano a un loro commilitone che era concertista. Con la musica nasce l’illusione che tutto torni come prima della guerra. Un’illusione che non può durare. Davvero un opera impressionante sia per tecnica che per storia. Speriamo siano così tutti i loro lavori.

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L’ultima proiezione è stata quella del cortometraggio “Zero spreco- Zero food waste” di Michele Tozzi. Cortometraggio 2D prodotto dalla regione Piemonte per essere visto nelle scuole e sensibilizzare sullo spreco del cibo, soprattutto nei supermercati. Racconta di un cane randagio affamato che sogna un gran banchetto ma trova solo scarsi rifiuti, finché con un’altra randagia decidono di entrare in un supermercato e scoprono la verità sui prodotti che spariscono dagli scaffali. Un corto molto allegro e divertente. Gli studenti delle scuole avranno qualcosa di bello da vedere.

E questi sono stati i diplomi del CSC animazione 2016. dati un mese dopo il solito e con gli allievi diplomati già in partenza per il festival D’Annecy.