27 Aprile 2016 11:24

Breve guida di Asifa Italia ai punti chiave del nuovo DDL su cinema e audiovisivi

DDL n. 2287 for “Dummies”

Breve guida al decreto legge Franceschini-Giacomelli

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il 28 gennaio 2016 il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge sulla “Disciplina del cinema, dell’audiovisivo e dello spettacolo e deleghe al Governo per la riforma della normativa in materia di attività culturali”, un “collegato” alla manovra di finanza pubblica 2015-2017. Di fatto, il Governo ha inteso regolare il settore in modo organico, superando una normativa che risale al 1949 (“legge Andreotti”), soltanto in parte modificata dalla cosiddetta “legge Urbani” del 2004 (decreto legislativo n. 28 del 22 gennaio 2004, divenuta la legge n. 128 del 21 maggio 2004, e successive modificazioni, inclusi decreti attuativi che hanno apportato svariate modificazioni nell’ultimo decennio, spesso con interventi contingenti e frammentari). All’approvazione del DDL governativo il Ministro della Cultura Dario Franceschini ha dichiarato: “Il Governo modernizza il proprio impegno a favore del cinema italiano e aumenta i finanziamenti del 60%. Il disegno di legge – ha spiegato il Ministro – prevede la creazione di un fondo completamente autonomo per il sostegno dell’industria cinematografica e audiovisiva. Vengono garantite risorse certe per 400 milioni di euro all’anno (+150 milioni, +60%) e strumenti automatici di finanziamento con forti incentivi per giovani autori e per chi investe in nuove sale e a salvaguardia dei cinema, dei teatri e delle librerie storiche. Questo provvedimento interviene in modo sistemico sulla disciplina del settore cinematografico e della produzione audiovisiva, razionalizzando e introducendo un nuovo meccanismo di attribuzione degli incentivi statali con ingenti risorse in più. Un intervento di riforma da lungo tempo atteso che riconosce il ruolo strategico dell’industria cinematografica, veicolo formidabile di formazione culturale e di promozione del paese all’estero. Questo disegno di legge è frutto del tavolo di lavoro con tutte le parti interessate gestito insieme al sottosegretario Giacomelli. Il suo percorso in Parlamento si inserirà adesso nell’ottimo lavoro fatto finora al Senato sulla proposta di legge Di Giorgi”.

DOCUMENTI UTILI

  • S.2287 – 17ª Legislatura
    Governo Renzi-I
    Disciplina del cinema, dell’audiovisivo e dello spettacolo e deleghe al Governo per la riforma normativa in materia di attività culturali
    16 marzo 2016: Presentato al Senato
    20 aprile 2016: In corso di esame in commissione
  • S.1835 – 17ª Legislatura
    Sen. Rosa Maria Di Giorgi (PD) e altri
    Legge quadro in materia di riassetto e valorizzazione delle attività cinematografiche e audiovisive, finanziamento e regime fiscale. Istituzione del Centro nazionale del cinema e delle espressioni audiovisive
    24 marzo 2015: Presentato al Senato
    20 aprile 2016: In corso di esame in commissione

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Ecco in sintesi le principali novità (fonte MiBACT)

NASCE IL FONDO CINEMA E AUDIOVISIVO
Viene creato il “Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e l’audiovisivo”, per sostenere gli interventi per il cinema e l’audiovisivi attraverso incentivi fiscali e contributi automatici che unificano le attuali risorse del Fus Cinema e del Tax Credit.

CON IL FONDO CINEMA AUMENTANO LE RISORSE DEL 60%: 150 MILIONI IN PIÙ, NASCE MECCANISMO VIRTUOSO DI AUTOFINANZIAMENTO
Il fondo è alimentato, sul modello francese, direttamente dagli introiti erariali già derivanti dalle attività di: programmazione e trasmissione televisiva; distribuzione cinematografica; proiezione cinematografica; erogazione di servizi di accesso ad internet da parte delle imprese telefoniche e di telecomunicazione. Pertanto, a decorrere dal 2017, una percentuale fissa (11/12%) del gettito Ires e Iva di questi settori verrà destinato al finanziamento del Cinema e dell’audiovisivo. Nessuna nuova tassa ma un virtuoso meccanismo di “autofinanziamento” della filiera produttiva che viene incentivata a investire e innovare e che fa scomparire l’attuale incertezza annuale sui fondi destinati al cinema: il nuovo fondo non potrà mai scendere sotto i 400 milioni di euro annui.

AUTOMATISMO DEI FINANZIAMENTI E REINVESTIMENTO NEL SETTORE
La nuova Legge Cinema abolisce le commissioni ministeriali per l’attribuzione dei finanziamenti in base al cosiddetto ‘interesse culturale’ e introduce un sistema di incentivi automatici per le opere di nazionalità italiana. La quantificazione dei contributi avviene secondo parametri oggettivi che tengono conto dei risultati economici, artistici e di diffusione: dai premi ricevuti al successo in sala. I produttori e i distributori cinematografici e audiovisivi riceveranno i contributi per realizzare nuove produzioni.

UN AIUTO CONCRETO PER LE PROMESSE DEL NOSTRO CINEMA
Fino al 15% del nuovo Fondo Cinema è dedicato ogni anno al sostegno di:

  • Opere prime e seconde
  • Giovani autori
  • Start-up
  • Piccole sale

Vengono rafforzati i contributi a favore dei festival e delle rassegne di qualità e previsto un Piano nazionale per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo.

POTENZIATI I 6 TAX CREDIT CINEMA
La nuova Legge Cinema prevede il potenziamento del credito di imposta. Sono rafforzati i 6 TAX CREDIT per incentivare la produzione e la distribuzione cinematografica ed audiovisiva e per favorire l’attrazione di investimenti esteri nel settore cinematografico e audiovisivo.

INCENTIVI FINO AL 30% PER CHI INVESTE NEL CINEMA E NELL’AUDIOVISIVO
Possono beneficiare dei 6 TAX CREDIT:

  • le imprese di produzione, distribuzione, post-produzione;
  • i distributori che programmano il cinema italiano, incentivando la concorrenza e aumentando le quote di mercato;
  • le imprese italiane che lavorano per produzioni straniere;
  • le imprese esterne al settore che investono nel cinema italiano;
  • gli esercenti che gestiscono le sale. Il Tax credit aumenta fino al 40% per i produttori indipendenti che si distribuiscono il film in proprio.

ANCHE L’AUDIOVISIVO ENTRA NEL FONDO DI GARANZIA PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE, SUBITO 5 MILIONI DI EURO
Con decreto del Mise e del Mibact viene istituita una sezione speciale del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, dotata di contabilità separata, destinata a garantire operazioni di finanziamento di prodotti audiovisivi. La sezione ha una dotazione iniziale di 5 milioni di euro a valere sul Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo.

INCENTIVI E SEMPLIFICAZIONI PER CHI INVESTE IN NUOVE SALE, FINO A 100 MILIONI IN PIU’ IN 3 ANNI
Il rafforzamento del sostegno al cinema e all’audiovisivo è affiancato da un intervento di incentivi per chi ristruttura e investe in nuovi cinema. Aumenterà il numero degli schermi e la qualità delle sale coinvolgendo un numero molto più ampio di spettatori soprattutto a favore del cinema italiano. Per questo viene previsto un Piano straordinario fino a 100 milioni di euro in tre anni per riattivare le sale chiuse e aprirne di nuove.

SALE STORICHE: PIÙ SEMPLICE LA DICHIARAZIONE DI INTERESSE CULTURALE PER CINEMA, TEATRI E LIBRERIE STORICHE
Viene agevolato il riconoscimento della dichiarazione di interesse culturale che può avere ad oggetto anche sale cinematografiche, sale teatrali e librerie storiche. Questo consente che per favorire la conservazione e la valorizzazione delle sale storiche è possibile apporre il vincolo di destinazione d’uso.

NASCE IL CONSIGLIO SUPERIORE PER IL CINEMA E L’AUDIOVISIVO
In sostituzione della Sezione Cinema della Consulta dello Spettacolo, viene istituito il Consiglio superiore per il cinema e l’audiovisivo che svolge attività di elaborazione delle politiche di settore, con particolare riferimento alla definizione degli indirizzi e dei criteri generali di investimento a sostegno delle attività cinematografiche e audiovisive. Il Consiglio è composto da 10 membri di alta competenza ed esperienza nel settore e dai rappresentanti delle principali associazioni.

PROCEDURE PIU’ STRINGENTI PER LA PROGRAMMAZIONE DEL CINEMA IN TV E PER GLI INVESTIMENTI DELLE TELEVISIONI
Il Governo è delegato a adottare uno o più decreti legislativi per introdurre procedure più trasparenti ed efficaci in materia di obblighi di investimento e programmazione di opere audiovisive europee e nazionale da parte dei fornitori dei servizi media audiovisivi.

SPARISCE LA ‘CENSURA DI STATO’
Non più commissioni ministeriali a valutare i film, il provvedimento prevede una delega al governo per definire un nuovo sistema di classificazione che responsabilizza i produttori e i distributori cinematografici. Come già avviene in altri settori e sostanzialmente tutti i paesi occidentali, saranno gli stessi operatori a definire e classificare i propri film; lo Stato interviene e sanziona solo in caso di abusi.

DELEGA PER IL ‘CODICE DELLO SPETTACOLO’
Il Governo è infine delegato a realizzare entro un anno il “Codice dello spettacolo” dove confluiranno la riforma delle fondazioni lirico-sinfoniche e il riassetto di tutti gli ambiti dello spettacolo: dal teatro, alla prosa, alla danza, agli spettacoli viaggianti e alle attività circensi.

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In merito al DDL proposto dal Ministro Franceschini, ASIFA Italia condivide l’analisi dell’associazione 100autori con la quale si è instaurata una fattiva collaborazione.

Il DDL del Ministro Dario Franceschini rappresenta un provvedimento apprezzabile perché per la prima volta colloca sotto un’unica cornice il Cinema e la Televisione e riconosce il valore e le potenzialità dell’industria audiovisiva italiana. Sono certamente aspetti positivi:

  • La dotazione minima pari a 400 milioni di euro all’anno e la sua stabilizzazione attraverso una quota di riserva del gettito erariale.
  • L’accorpamento cinema/audiovisivo.
  • La “modulazione” degli interventi, sebbene ancora da definire nel dettaglio attraverso i decreti. Molti aspetti sono, infatti, demandati a decreti attuativi e altri addirittura a decreti legislativi, il che significa che molti elementi del sistema, seppure già inquadrati per linee generali, dovranno essere calibrati in base alle effettive esigenze del settore.

100autori e ASIFA Italia intendono presidiare la fase di decretazione, in particolare, riguardo:

1. Definizione di «produttore indipendente»
Nel DDL si rinvia ad altri testi – in particolare al Testo Unico dei Servizi Media Audiovisivi. 100autori chiede di rivedere questa definizione allineandola alle “best practice” europee e al possesso di quote di diritti di proprietà sull’opera, stabilendo chiare modalità contrattuali anche al fine di fornire la massima trasparenza sui prezzi praticati e sui processi di formazione degli stessi; si tratta di una condizione necessaria per la definizione delle quote di diritti – verticali (cioè a valere su tutti i mezzi di sfruttamento dell’opera) e rinegoziabili ogni 5 anni – intestati a produttori e autori.

2. Titolarità dei diritti
100autori suggerisce di abbinare la questione della titolarità dei diritti alla stipula di un Contratto Nazionale di Lavoro per gli autori, che tuteli le posizioni più deboli, in particolare dei giovani, garantendo dei “minimi” nelle diverse fasi di lavorazione che siano legati percentualmente al budget concesso.

3. Contributi selettivi
100autori auspica un incremento sostanziale della percentuale del 15% dedicata ai contributi selettivi a favore dei film “di qualità”, delle opere prime e seconde e under 35. Sarà importante evitare finanziamenti a pioggia e garantire la valorizzazione in egual misura di cinema e audiovisivo, prevedendo un bando apposito per il genere documentario e i corti di animazione. I corti d’animazione andranno, inoltre, sostenuti nella fase distributiva in sala.

  • La legge dovrà considerare la specificità del lungometraggio di animazione che ha tempi di sviluppo e produzione 5 volte superiori alla realizzazione di un film.
  • 100autori chiede che gli esperti della commissione di selezione vengano scelti dal Ministro attraverso un bando pubblico – come avviene già adesso – che preveda la valutazione di titoli e curriculum e sia aperto anche gli autori.
  • Sarebbe utile prevedere un compenso per i commissari oppure, in alternativa, stabilire che vengano individuati non 5 ma 15 esperti suddivisi in 3 commissioni, che si alterneranno in turn over.
  • 100autori propone di stabilire, attraverso un apposito regolamento, le modalità di funzionamento della commissione, stabilendo regole chiare, trasparenti e condivise.
  • Contributi selettivi per i Produttori: 100autori chiede che la quota di contribuzione a favore dei produttori, destinata allo sviluppo di opere cinematografiche e audiovisive – che consiste in buona parte nella scrittura di soggetto, trattamento e sceneggiatura – venga stabilita in misura adeguata e non sacrificata al solo vantaggio della produzione, in quanto è proprio nella fase di “Ricerca & Sviluppo” che si registra una delle maggiori debolezze del sistema.
  • Contributo selettivo allo sviluppo per gli Autori: 100autori chiede venga stabilita una quota di contribuzione destinata agli autori che presentano un progetto senza la partecipazione di una produzione. Una sorta di “sostegno alla scrittura”. A tal riguardo si dovrebbe anche istituire incentivi a favore dei produttori che investono nella realizzazione delle opere che hanno ottenuto il sostegno alla scrittura.

Altri aspetti da considerare, per quanto riguarda in particolare gli autori sono:

  • Subordinare la concessione dei contributi ai produttori al regolare pagamento delle spettanze degli autori;
  • Tra le tipologie di prodotti Cinema e AV segnalati nel DDL, prevedere l’inserimento del genere “documentario”.

Dovranno essere monitorati i seguenti aspetti:

  • Meccanismi di implementazione dei crediti d’imposta, soprattutto in riferimento alle opere audiovisive, affinché i benefici non siano a totale appannaggio dei broadcaster ma piuttosto a favore dei produttori indipendenti, esistenti e nuovi entranti.
  • Riguardo ai Contributi automatici, va chiarito il “peso” da attribuire ai risultati artistici (premi, partecipazione ai festival etc.) e andranno studiati parametri oggettivi di rilevazione dell’eventuale successo di un’opera, non solo dal punto di vista economico.
  • Va individuato un meccanismo che garantisca la possibilità anche per i nuovi soggetti produttivi di accedere ai contributi meccanici allo sviluppo.
  • Riforma della revisione cinematografica e audiovisiva, affinché la prevista “responsabilizzazione” degli operatori non si traduca in una pericolosa autocensura.
  • Riforma della promozione da parte dei fornitori di servizi media audiovisivi: si tratta degli “obblighi di investimento e programmazione”, non sempre rispettati e che rappresentano uno strumento primario di rinnovamento e irrobustimento dell’industria, sul quale si giocheranno i destini dell’offerta creativa dei prossimi anni.

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Il disegno di legge del Ministro Dario Franceschini rappresenta il primo e decisivo passo verso quella legge di sistema che da tempo aspettiamo. Un provvedimento apprezzabile che riconosce il valore e le potenzialità dell’industria audiovisiva italiana. Adesso siamo chiamati a seguire con attenzione la fase di decretazione perché l’animazione sia tutelata e valorizzata.

Maurizio Forestieri
Presidente

Emiliano Fasano
Segretario Generale