19 Aprile 2016 11:34

Alla ricerca della pecora Fassina: recensione

Sergio definisce questo suo esilarante romanzo a fumetti un Manuale ma l’andamento sequenziale è più quello di una favola. Straniante come tutte le favole, sospeso in una bolla temporale come tutte le favole e, naturalmente, con la sua inevitabile morale finale, come tutte le favole.

ALLA RICERCA DELLA PECORA FASSINA

Manuale per compagni incazzati, stanchi, smarriti ma sempre compagni

di SERGIO STAINO

Giunti Editore

Dal gregge governato da Renzi fugge la pecora Fassina. Il pastore Renzi se ne frega ma Bobo, il protagonista, no. Secondo lui ogni compagno va ricondotto, pur nella diversità d’opinioni, al partito comune o se preferite, alla famiglia d’origine.

Sergio descrive genialmente le elezioni perse dal PD ad Arezzo nel 1999, ricostruendo il percorso mentale degli iscritti, prima disperato poi piano piano consolatorio, una roba che assomiglia, anche se vagamente, ad una fede.

Di quel complessato e contradditorio partito ci sono tutti gli esponenti, nuovi e vecchi, fuoriusciti ed allineati e poi gli alleati, i nemici, tutte caricature morali più che fisiche:

  1. Renzi, il cinico vincente, il “primo della classe”. Peccato che la classe sia l’Italia.

  2. Matteo Orfini, il pavido tormentato.

  3. La voce al telefono di Ignazio Marino (sarà ancora all’estero?).

  4. Fabrizio Barca, teorico del “luogo ideale”…mah!

  5. Sabino Cassese, nelle vesti di un cartomante che sentenzia “ogni popolo ha la sinistra che merita”…mah!

  6. Sergio Cofferati, testone ed egocentrico.

  7. Pier Luigi Bersani, ormai trasformato in un militare “scosso”, convinto che i renziani siano Visitors che si nutrono di topi.

  8. Beppe Grillo, subdolo spacciatore di pozioni “muta opinioni” (irresistibile!), che trasforma Bobo, per un po’, in un uomo di destra.

  9. Angelino Alfano, incompetente poliziotto.

  10. Gianni Cuperlo, nelle vesti (ben calzate) di Amleto, tormentato dal fantasma iroso di suo padre, Massimo D’Alema.

  11. Eugenio Scalfari, verboso e solipsista.

  12. Ugo Sposetti, cinico e vecchio togliattiano.

  13. Romano Prodi, incomprensibile come una Sibilla.

  14. Denis Verdini, arrogante, cinico ma realistico.

  15. Walter Veltroni, nell’irresistibile macchietta di un regista cinematografico “impegnato”.

Il personaggio più serio di tutti è un giovane ed intelligente ragazzo Rom, Marlombrando (tutto attaccato) che accompagna Bobo nella sua ricerca di personaggi politici che assomiglia ad una discesa agli inferi. E poi non poteva mancare Molotov, il vecchietto stalinista amico di Bobo che si è totalmente rincoglionito e vive contraddizioni da arteriosclerotico.

Il tutto in un mondo (il nostro) dove i fascismi assomigliano ai leghismi e, quest’ultimi, ai grillismi. Folle di fanatici ormai irriconoscibili l’uno dall’altro.

Un presepe animato, dove ognuno recita all’infinito la sua parte ma come cani di attori.

Vecchi e nuovi “rivoluzionari” esterofili, che vivono la politica come una moda, prima Tzipras, poi gli spagnoli poi Corbyn.

Sembra che i personaggi (o le figurine, fate voi!), un po’ come fanno nei talk show televisivi, spingano per entrare nelle strisce (tutta visibilità, magari il libro vende!), sembrano rincorrere Bobo che, a sua volta, corre dietro a Stefano Fassina, anzi la pecorella Fassina, per confondergli le idee, metterlo in crisi ideologica, rovinargli con il presente anche il futuro.

Povero Bobo! E’ rimasto, si sa, all’idea che il comunismo è un’idea bellissima, meravigliosa, il sogno nobile della costruzione del Paradiso in terra, però…”l’abbiamo fatta troppo facile”!

E’ rimasto puro, ingenuo, ancorato saldamente alla mentalità del vecchio P.C.I.

La classe dirigente del PD, invece, di quella purezza ne ha conservata poca, nemmeno sufficiente a garantirgli la militanza.

Alla fine la pecora smarrita viene trovata da Bobo, ma ognuno rimane della sua idea, separati ma uniti nella comune tristezza del distacco.

Le ultime splendide tavole non ve le racconto ma l’anno 2035 è arrivato e i nostri protagonisti invecchiati, subiscono sorti imprevedibili. Sembra la tentazione di un testamento di Staino ma, in realtà, è solo l’ultima, irriverente risata su se stessi. Ma la risata, in questo geniale fumetto è, ancora una volta, un po’ amara.

[Recensione di Nico Vassallo]

ALLA RICERCA DELLA PECORA FASSINA

Manuale per compagni incazzati, stanchi, smarriti ma sempre compagni

di SERGIO STAINO

Giunti Editore (285 pagine. Euro 16.00)