9 Marzo 2016 10:35

Sotto 18 film festival 2016/17. Una conferenza stampa col nuovo direttore, Steve Della Casa.

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Martedì otto marzo nella terza sala del cinema Massimo di Torino si è tenuta la conferenza stampa sul prossimo Sottodiciotto film festival. L’evento si terrà a dicembre e tutto questo anticipo è dovuto a un fatto decisivo. Steve Della Casa, noto e amato critico cinematografico da sempre coinvolto negli eventi legati al cinema della città, oltre che dell’intera nazione.

so2Domenico Chiesa, che della passata edizione è stato il direttore d’emergenza in grado di salvare tutto, introduce il nuovo direttore raccontando sia le tribolazioni affrontate che il piacere dovuto al gran successo del edizione 2015 avuto nonostante tutto. Cosa che attribuisce alla grande connessione tra bambini e adolescenti con il cinema, una vera miscela esplosiva.

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Passa la parola all’assessore Maria Grazia Pellegrino. Che ricorda come in realtà Steve sia stato una presenza nel Sottodiciotto fin dal suo inizio. Per questo in realtà non si tratta di un arrivo, ma di un ritorno. Ribadisce l’importanza del festival per la sua capacità di fare cultura e mostrare agli studenti che il cinema può essere davvero un lavoro. Da quest’anno si coinvolgeranno le università e trova fantastica la prospettiva d’interazioni tra le varie fasce d’età che si verranno a creare. Torna la proposta di far diventare il concorso scolastico qualcosa di più ampio coinvolgendo altri paesi dell’unione europea. Si inviterà un paese ospite all’anno e si lavorerà con le città di questo paese gemellate con Torino.

 

so4Viene il turno dell’assessore Antonella Parisi, anche lei vecchia amica di Steve e felice di poter fare in modo che il suo talento possa essere usato per la città. Il sottodiciotto è un festival particolare e rappresenta il modo migliore per fare cultura. Che ribadisce essere uno degli obbiettivi più importanti per una città.

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Giulia Carluccio, presidente del DAMS di Torino, è sicura che l’impegno di Steve renderà il festival ancora più grande. Il suo progetto di aumentare il rapporto con le università ha il suo totale appoggio. Il Dams ha sempre fatto parte del Sottodiciotto, ma non c’era mai stato un coinvolgimento così forte. L’obbiettivo è quello di coinvolgere tutti gli insegnamenti universitari, fare convegni sull’animazione o specifici generi cinematografici, Masterclass con registi e maggior coinvolgimento col museo del cinema.

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Ma ecco che dopo tanti elogi parla Steve Della Casa raccontando il suo rapporto col Sottodiciotto.

Quando si fece la prima edizione era direttore del TFF e per questo risulta tra i coinvolti. Ma a dire il vero non lo era davvero tanto. Adesso lo sarà.

Racconta i suoi inizi nel cinema. Dal “Movie Club” degli anni ’70 a oggi il cinema è cambiato, soprattutto nel modo di fruirne. Non ci sono più film introvabili da vedere soltanto nei festival, tutto è più semplice e si trova sulla rete. Ormai ai festival ci si va soprattutto per incontrare delle persone o per farsi conoscere. Per questo useranno la definizione “Campus”, un luogo dove si conosce gente capace che potrà aiutarti nel tuo lavoro. Un festival sui nativi digitali che spera possa essere mostrato anche nel circuito cinematografico tradizionale.

Nominato direttore da pochi giorni ha ancora molto da fare, ma tra i progetti certi ci sarà: una masterclass con Dario Argento, convegni sul cinema d’animazione e cinema western più uno sull’horror che coinvolgerà anche il fumetto cogliendo l’occasione del prossimo trentennale di Dylan Dog e la sua relazione con Torino.

L’edizione 2016 sarà l’ultima a svolgersi nel mese di dicembre. Dal 2017 in poi la si farà a aprile, periodo molto più comodo per le scuole che consentirà di partecipare di più e sfruttare il periodo delle gite scolastiche per venire al festival. Questo cambio sta facendo lavorare gli organizzatori a due edizioni insieme per consentire la massima riuscita d’entrambe nonostante la data ravvicinata.

Tutte queste idee colpiscono il pubblico riempiendolo di meraviglia. Ma viene logico domandare se per fare tutto ciò potranno contare su maggiori finanziamenti e nuovi sponsor. Questo fa scoprire quanto il problema sia effettivamente sentito. Dopo il dato di fatto che un budget maggiore non garantisce un festival migliore e magari toglie la creatività che le situazioni difficili costringono a venir fuori (genitori, segnatevi questa scusa) si ricorda che la città di Torino da anni cerca di diminuire i costi coinvolgendo più istituzioni possibili. Questo ha portato a grandi risultati. Ma a conti fatti il budget di 121.000 euro usato per l’edizione 2015 dall’organizzazione alla realizzazione in un anno di lavoro viene tristemente riconosciuto come un po’ troppo scarso. Soprattutto considerando che tutti gli eventi sono gratuiti e aperti a tutti tanto è importante che possano vederli più gente possibile.

Quindi più fondi sì o più fondo no? Per quel che si può intuire tutto viene messo nelle capaci mani del direttore.

Vedremo a dicembre quali saranno i risultati.