“L’elezione del fumettista belga Hermann – solo il quarto belga in 43 anni (dopo Franquin , Jijé e Schuiten) – è stata accolta con gioia dai festivalieri. Dopo la tragicommedia del primo scrutinio , la scelta definitiva si rivela rassicurante … e benvenuta in questi tempi in cui il fumetto deve serrare i ranghi per affrontare le sfide future … E’ anche un enorme punto di riferimento per i disegnatori, che sono poi proprio le persone i cui voti lo hanno portato alla vittoria. “Che mi abbiano votato i miei colleghi, mi tocca profondamente”, ha detto Hermann. Egli non si vede proprio “a giocare al presidente” (cosa che gli toccherebbe per obbligo, in quanto vincitore del Grand Prix, NdR) , ma sarà sicuramente un buon ambasciatore del Festival, nonostante non sia per niente un buon diplomatico (Hermann è noto per il suo carattere… schietto, NdR). Ma meglio un presidente con cui non ci si annoia che un presidente assente… (e qui il riferimento probabilmente è a Bill Watterson, NdR)”
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