LAVORO, AUTONOMIA E BENESSERE
IN TEMPI DI PRECARIETÀ: GIOVANI E ISTITUZIONI ALLO SPECCHIO
27 GENNAIO – ORE 14.30
AULA A1 – CAMPUS LUIGI EINAUDI (Lungo Dora Siena, 100 – Torino)
PROGRAMMA
14.30 -14.45
Introduzione ai lavori
Franca Roncarolo (Dipartimento Culture, Politica e Società – Università di Torino)
Michele Roccato (Dipartimento di Psicologia – Università di Torino)
14.45 – 16.00 – Presentazione
Giovani e precarietà in Europa: sfide e innovazione nel progetto EXCEPT
Sonia Bertolini (Team leader, Dipartimento Culture, Politica e Società), Chiara Ghislieri (Dipartimento di Psicologia) Antonella Meo, Roberta Ricucci e Paola Torrioni (Dipartimento Culture, Politica e Società)
16.00 – 17.30 – Tavola rotonda Il territorio e le opportunità per i giovani in tempi difficili
coordina: Jacopo Ricca (La Repubblica)
Franco Chiaramonte (Agenzia Piemonte Lavoro – Regione Piemonte)
Cristina Romagnolli (Città Metropolitana di Torino
Marco Manfrinato (Confcommercio – Cuneo)
Laura Orestano (SocialFare)
Il “posto fisso“ di Checco Zalone esiste ancora per i giovani italiani? Il progetto europeo Except prende il via, per i prossimi tre anni studierà i problemi dei giovani europei nel trovare un lavoro e le possibile soluzioni.
Il “posto fisso” è un mito per gli italiani giovani e anziani, uomini e donne, settentrionali e meridionali, non a caso è il tema centrale del film di maggiori incassi della storia del cinema italiano: “Quo Vado” di Checco Zalone, che in questi giorni sta sbancando i botteghini.
E i giovani che non ce la fanno? Che cosa succede ai giovani che non riescono ad entrare nel mondo del lavoro? Che cosa provano? Quali strategia adottano per trovare un posto di lavoro? Chi è più a rischio e come si fa a rendere più semplice l’entrata nel posto di lavoro? L’Italia è simile o differente dagli altri paesi europei? Quali saranno le ricadute del Job Act nei prossimi anni?
Per rispondere a queste e molte altre domande prende avvio l’ambizioso progetto Except che per tre anni studierà a livello europeo cause e caratteristiche delle crescenti difficoltà di molti giovani ad entrare nel mercato del lavoro. A partire dalla crisi i giovani vivono in un contesto di crescente insicurezza lavorativa, economica, sociale, personale.
Già nel primo rapporto prodotto dal progetto emergono i dati tristemente noti della disoccupazione giovanile nel nostro Paese, in cui il mercato del lavoro è stato molto colpito dalla crisi economica del 2008, portando ad un ritardo nell’ingresso di molti giovani sul mercato del lavoro e ad un’impennata di coloro che non studiano né lavorano (i cosiddetti NEET). I giovani che terminati gli studi non riescono a trovare un lavoro sono raddoppiati a partire dalla crisi del 2008. Anche a livello contrattuale i giovani sono penalizzati: se infatti solo il 10% dei lavoratori adulti (tra i 30 e i 59 anni) hanno contratti a breve termine, tra i giovani la percentuale è cinque volte superiore. La precarietà non ha toccato in modo uguale tutti i giovani: i lavoratori meno qualificati hanno avuto contratti temporanei mentre i laureati paiono, rispetto alla media degli altri europea, caratterizzati da un alto livello di disoccupazione.
Nei prossimi anni la ricerca indagherà i trend dell’occupazione giovanile in Europa e il significato delle differenze riscontrabili nei diversi paesi dell’Unione. Tuttavia la ricerca non si fermerà a soli numeri, ma darà loro volti e storie specifiche attraverso una serie di interviste in profondità a giovani condotte nei nove paesi coinvolti nel progetto – Bulgaria, Grecia, Estonia, Germania Italia, Polonia, Svezia, Ucraina e Regno Unito. Per l’Italia la responsabilità della ricerca è dell’Università di Torino, con un’equipe di studiosi dei Dipartimenti di Culture, Politica e Società e Psicologia.
In particolare verranno studiate non solo l’impatto della precarietà lavorativa e del tardivo inserimento sul mercato del lavoro nella vita dei giovani, ma anche le strategie che questi ultimi sviluppano per affrontare progetti personali e familiari autonomi; i fattori di rischio di povertà e di esclusione sociale, la dimensione e le caratteristiche di chi non studia né lavora (i cosiddetti Neet), come e quando i giovani raggiungono l’autonomia dai genitori. Elementi che verranno letti all’interno di uno scenario dove i giovani possono spesso contare sul sostegno delle famiglie, del terzo settore e delle politiche locali, nazionali e sovranazionali.
“La sfida di Except è quella di riuscire a coniugare ricerca, politiche e iniziative concrete sul territorio – dice il team leader italiano prof.ssa Sonia Bertolini – per dare spunti di riflessione non solo alla comunità scientifica ma per offrire anche ai policy maker e a chi lavora sul territorio alcuni strumenti utili per comprendere l’evoluzione del mercato del lavoro giovanile e degli interventi necessari per accelerare l’ingresso dei giovani e i percorsi di autonomia dalla famiglia di origine. Tre anni di lavoro, un team internazionale, una metodologia innovativa permetteranno al Progetto di comprendere appieno il fenomeno e di poter suggerire alcune linee di intervento.”
I prossimi passaggi Except 2016
Giugno 2016 – Primo rapporto politiche nazionale
Giugno 2016 – Prima edizione concorso fotografico “Il selfy del tuo (non) lavoro”.
I giovani racconteranno attraverso un concorso fotografico che cosa è per loro lavorare o non lavorare. Il primo premio sarà un viaggio per la premiazione a Bruxelles e 250 euro. Le migliori 50 foto saranno esposte in una mostra itinerante in tutte le città toccate dal progetto.
I numeri di Except;
9 paesi europei coinvolti
10 Università europee
Oltre 370 giovani intervistati
26 Paesi UE analizzati a livello statistico
+300.000 ore di lavoro nello studio, nell’analisi dei dati e nella realizzazione di nuove politiche
3 anni di lavoro
57 ricercatori coinvolti di cui 10 italiani
2 concorsi fotografici
Per maggiori informazioni:
www.except-project.eu [ENG]
except.dcps@unito.it
@Except_Italia
www.facebook.com/excepteu [ENG]
This project has received funding from the European Union’s Horizon 2020 research and innovation
programme under grant agreement No 649496