24 Gennaio 2016 19:00

Tra “liste nere” e “Pirelloni”, il girotondo delle “vere” Sentinelle

“Il Direttore generale ti invita a osservare il planisfero appeso al muro. La diversa colorazione indica:
i paesi in cui tutti i libri vengono sistematicamente sequestrati;
i paesi in cui possono circolare solo i libri pubblicati o approvati dallo Stato;
i paesi in cui esiste una censura rozza, approssimativa e imprevedibile;
i paesi in cui la censura è sottile, dotta, attenta alle implicazioni e alle allusioni, gestita da intellettuali meticolosi e maligni;
i paesi in cui le reti di diffusione sono due: una legale e una clandestina;
i paesi in cui non c’è censura perché non ci sono libri, ma ci sono molti lettori potenziali;
i paesi in cui non ci sono libri e nessuno ne lamenta la mancanza;
i paesi, infine, in cui si sfornano tutti i giorni libri per tutti i gusti e tutte le idee, nell’indifferenza generale.

Possiamo impedire di leggere: ma nel decreto che proibisce la lettura si leggerà pur qualcosa della verità che non vorremmo venisse mai letta…”

Italo Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore.

La Fiera delle Parole è cultura alla portata di tutti, aggregazione, vivere la città, volontari sempre di corsa ma felici, approfondimento, file interminabili per l’evento serale, musica, profumo delle pagine di un libro appena comprato, risate, portare l’acqua agli autori, novità e scoperte, nuove amicizie, emozione per vedere entrare Staino poi Augias poi Vecchioni e poi Guccini tutti dalla stessa porta, un gelato al volo e poi si torna a Palazzo della Ragione, pomeriggi in Feltrinelli, disponibilità e sorrisi, tanta tanta bellezza.
Caro Bitonci, la Fiera delle Parole non è di destra né di sinistra, è di tutti.
Potete impedire di leggere: ma nel decreto che proibisce la lettura si leggerà pur qualcosa della verità che non vorreste venisse mai letta… (https://www.facebook.com/ester.peruffo )

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I “quattro gatti” che ancora amano la cultura in Italia

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IL GRANDE GIOCO DELLE PAROLE.
Happening con bookcrossing a difesa de “La Fiera delle Parole”.

In occasione del voto del bilancio in Comune a Padova, contro l’intenzione della giunta Bitonci di cancellare l’evento “La Fiera delle Parole” dal programma delle manifestazioni finanziate dal Comune, lunedì 25 gennaio dalle 17.30 alle 18.30 si svolgerà davanti a palazzo Moroni “Il grande gioco delle parole”.

Ciascuno dei partecipanti porterà con sé un libro, che verrà timbrato e che il donatore potrà firmare con una dedica. Per ogni libro “donato” sarà possibile prenderne un altro, da portare a casa.

Ai libri e all’importanza di leggere e di parlare di libri saranno dedicati anche gli interventi degli scrittori che man mano ci stanno dando conferma.

Alla fine tutti i partecipanti con il loro nuovo libro in mano saranno chiamati a stringere palazzo Moroni in un grande abbraccio, perché la cultura unisce e va difesa.

 INVITIAMO TUTTI I CITTADINI, LE ASSOCIAZIONI A PARTECIPARE: La Fiera delle Parole è una risorsa che la città di Padova non vuole perdere.
Per informazioni e adesioni potete scrivere a:

salviamolafiera@gmail.com

https://www.facebook.com/events/846135962162030/

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Nota del Gatto: Pare che una delle colpe degli organizzatori della Fiera fosse di “fare troppa politica” e “non garantire il pluralismo”, in quanto avrebbero declinato le candidature di autori “meno schierati” quali, ad esempio, Costanza Miriano (autrice del basilare manifesto Sposati e sii sottomessa), e Camillo Langone (Togliete i libri alle donne: torneranno a far figli tra i suoi illuminati interventi), entrambi regolari “ospiti d’onore” ai convegni teo-con “in difesa della Famiglia“; eventi in cui è invece solitamente garantito, com’è noto, un solido contradditorio tra le parti e la libera espressione delle idee contrarie. Per cui, in nome dell’equilibrio bipartisan e, soprattutto, “della coerenza ideologica” (ovvero la fedeltà alla propria congrega) ben vengano anche le “blacklists”, meglio note alle nostre latitudini come “liste di proscrizione“. O forse il motivo dell’ostracismo era un altro? Non addentriamoci troppo in queste tristi beghe.

Ce ne sono ben altre!

Nel frattempo, infatti, il “CentroDestraCompatto” sta sostenendo a forza di Pirellone il “Family Day” contro il rischio “poligamia e bondage“(?!) che attanaglia il nostro Paese, sempre più simile a Rio de Janeiro piuttosto che alla verde (nel senso dei danèBrianza.

Meglio prenderla con filosofia, anzi, con ironia:

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Ricordando alcune piccole cose:

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Eric Rittatore

Una risposta a “Tra “liste nere” e “Pirelloni”, il girotondo delle “vere” Sentinelle”

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