Lo hai visto nel Tweet rilanciato stamattina da afNews. L’intervista di D’Orrico a Tiziano Sclavi mette nero su bianco che il creatore di Dylan Dog ha chiuso definitivamente con fumetti e romanzi. “Dopo 25 anni ha anche abbandonato la psicoanalisi (un farmaco costa meno e ha lo stesso effetto: nessuno). Per paura non guida quasi più e non prenderà mai l’aereo.” E ancora, riguardo a Dylan Dog “Vorrei essere lui dal punto di vista fisico. Ma anche mentale: non è che la mia testa funzioni benissimo”, sono alcune delle cose che si trovano nell’intervista su La Lettura del Corriere della Sera.
Non posso però evitare di notare che l’opinione drastica di Sclavi sull’efficacia o meno della chimica nella cura dei problemi mentali (se è stata riportata correttamente) è, ovviamente, del tutto personale e legata alla sua esperienza, evidentemente. Per giunta relativa solo alle specifiche pillole di cui si è servito. Nel mio caso, invece, posso testimoniare che senza la chimica (gestita non da me, ma dal mio neurologo) oggi probabilmente non sarei qui a scrivere, ma sotto due metri di terra. Fai un po’ te.
Io direi proprio che non è vero che le medicine non servono a niente. A me hanno letteralmente cambiato la vita, in meglio.