23 Gennaio 2016 15:36

Angoulême 2016: cosa c’è dietro questo Premio che nessuno vuole?

Cerca di raccontarcelo Didier Pasamonik su ActuaBD. Ma la faccenda è tutt’altro che semplice. Intanto, cos’è, questo Gran Premio? Quello del Festival o quello della Città di Angoulême, e c’è differenza? C’è una strutturazione efficace? Un criterio, un senso? Non è solo la questione della mancanza di femmine nella prima lista (Didier nota che se all’Oscar del cinema mancano i neri, ai premi Eisner le donne non si vedono manco col binocolo e, insomma, queste “mancanze di equilibrio” sono ben diffuse, ancora e un po’ dappertutto), è che questo premio suscita polemiche ogni volta. Tanto che c’è chi dice di abolirlo e via così. Ma i premi sono importanti, dal punto di vista del ritorno economico, per cui non mi sembra tanto facile che qualcuno vi rinunci come niente fosse solo perché le “accademie” non sono capaci di fare liste decenti, o perché gli autori hanno le loro fisime da artisti, penseranno coloro che sui premi contano per aumentare le vendite di questo o quel titolo… Tanto più che, al pubblico, i premi piacciono, eh sì. Perché ci si può schierare, ci si può contare, ci si può lamentare e gioire. Mh…
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Angouleme 1998 Bella vetrina. Alberto Arato (terzo Presidente Anonima Fumetti) e Gianfranco Goria (primo Presidente Anonima Fumetti).
1998 – Bella vetrina. Alberto Arato (terzo Presidente Anonima Fumetti) e Gianfranco Goria (primo Presidente Anonima Fumetti).