Creato nel 1999, il Cartoon Movie è ormai un appuntamento imprescindibile per creare una vera sinergia tra produttori, investitori e distributori di film d’animazione, in special modo nel campo dei lungometraggi. I primi hanno l’opportunità di presentare i propri progetti a una vasta platea di potenziali partners e finanziatori riuniti nella stessa sala, al preciso scopo di mettere in connessione gli interessati e facilitare gli accordi di licensing e di collaborazione.
La prossima edizione si terrà a Lione dal 2 al 4 marzo 2016, e spulciando nell’elenco dei progetti selezionati ci siamo imbattuti in gradite conferme, interessanti sorprese e una gran quantità di spunti che speriamo vivamente di vedere al più presto sviluppati nella loro compiutezza.
Eccovi i nostri preferiti, riuniti in una piccola galleria: sotto ogni immagine troverete un breve commento, e per alcuni di essi è stato possibile reperire anche un video di approfondimento.
“A childhood of Martha Jane Canary”: Rémy Chayé, fresco di riconoscimenti di critica e pubblico per “Tout en haut du monde”, propone un nuovo concept incentrato su un’altra figura femminile forte e avventurosa: nientemeno che la futura “Calamity Jane”!
Un altro sketch per “A childhood of Martha Jane Canary”
I “MAD BOYS” di Luciano Stella, oltre a presentare la produzione di “La Gatta Cenerentola”, cercheranno fondi e partners per il progetto “A Skeleton Story”, dall’omonima graphic novel multimediale ideata da Alessandro Rak: tra “Hellboy” e “Monsters & Co.”, con un pizzico di “Lèon” (vedi trailer)
Ada è una piccola volpe, e ha il terrore dei lupi che vivono oltre il muro che separa le due specie… quando si ritrova a “saltare lo steccato” scoprirà quanto la paura sia un fatto relativo, e come l’amicizia si possa trovare dove meno te l’aspetteresti. Intelligente e graficamente accattivante.
Interessante rondò di rincarnazioni ed esistenze ripetute, “Amoeba” promette emozioni e divertimento: aspettiamolo.
Uno dei progetti più “adulti” e impegnativi, genere docufiction: il viaggio del giornalista-scrittore Ryszard Kapuściński nell’inferno dell’Angola durante la guerra civile del 1975. Si consiglia di leggersi, nell’attesa del film, il libro ispiratore “Ancora un giorno” ( e in generale tutta l’opera di Kapuściński!)
Concept: un gruppo di monache compiono la loro personale “road to West” da Bruges all’Oregon: nel confronto con una tribù di indiani Siox metteranno a dura prova certezze e speranze, cercando di sopravvivere. Interessante.
Eccola, la nostra Cenerentola preferita! Siamo tutti con Ivan Cappiello e la MAD Band per far sì che questo sia davvero “l’Anno della Gatta”! (vedi teaser)
“Funan, the Neew People”: uno dei due progetti incentrati sulla tragedia e la memoria del regime degli Khmer Rossi in Cambogia: una madre lotta per sopravvivere all’orrore nel tentativo di ritrovare il figlio sottrattole. L’Animazione può parlare di tutto, forse ancor meglio del cinema tradizionale…
Questo progetto, in via di sviluppo, si ispira al celebre romanzo “Cuore di tenebra” di Joseph Conrad; Rogério Nunes, il regista, trasforma la discesa negli inferi del mondo e dell’anima di Marlow alla ricerca di Kurtz in cupo poliziesco ambientato in una Rio del futuro… immaginiamo echi da “Apocalypse Now” di Scorsese.
Un fantasy sul pittore olandese Hieronymus Bosch? Come imparò a mettere su tela i suoi incubi spaventosi? Solo per scoprirlo lo attendo già con impazienza!
Rosalie è la mano destra del giovane Naoufel, da cui viene separata brutalmente da una sega circolare: farà di tutto per ritrovarlo, e per “riaggiustare” anche la sua vita. Notevole lo spunto, il resto sarà all’altezza?
Due bambini e una banda di cani parlanti alla riscossa per salvare dal “progresso” un idilliaco ambiente suburbano: cosa volete di più, banda di aridoni?
I piccoli e “adorabili” Hitler, Mengele, Mussolini, Stalin, Franco e Fidel Castro alle prese con la rigida educazione dell’istituto “Ultima Speranza”: sculacciate a pioggia in vista?
L’orfano Lone, fra i sobborghi desolati di Londra, assiste impotente all’assassinio delle propria “madre adottiva”, la prostituta Mary, da parte di Jack Lo Squartatore: la sua missione, d’ora in poi, sarà di fare giustizia e fermare il mostro. Bello spunto, adesso voglio sapere come va a finire!
Solo per questa immagine vorrei vederlo: per fortuna è già in produzione. L’inverno di Louise, per la quale “L’ultimo treno” pare ormai perduto da tempo, è una poesia rivolta a tutti gli uomini, un messaggio di pazienza e speranza. Bello!
Un bimbo ridotto alle dimensioni di un insetto impara a scoprire la propria vera “statura”: pupazzi e stop motion, trama intrigante seppur “classica”, da attendere fiduciosi.
Ancora la Guerra Civile in Angola, vista da tre generazioni di donne in una cornice di “realismo magico” che ricorda il bellissimo “Adama”. A mio avviso sono progetti da incoraggiare, perché il cinema di animazione è oggi il linguaggio più congeniale al tradizionale storytelling.
Aron Gauder, già autore del trucido ed esilarante “Nyocker! The District!” (cristallo 2005 ad Annecy), intende riprendere il suo corto “Coyote and the Rock” (trailer), incentrato sulle leggende della Creazione dei Nativi Americani, per svilupparlo in un film vero e proprio, dallo stile dinamico e a contempo simile ad una pittura rupestre: mooolto interessante!
Una favola di formazione ispirata al floklore slavo: un bambino stravolge la routine vita/morte del proprio villaggio e tutti i suoi cari ne pagano il prezzo; per salvarli, egli dovrà sacrificare ciò che ha di più caro, e affrontare le proprie peggiori paure. Uno di quei 2D che mi piacciono da subito!
Un passero, allevato dalle cicogne, imparerà a credere in se stesso: trama e stile che ricordano un po’ troppo “Yellowbird” di Christian De Vita, ma diamogli fiducia. Se ha un’anima volerà.
Michel Kichka è un cartoonist isreliano di origine belga che qui racconta la sua esperienza di “seconda generazione” post Shoa: figlio di un uomo unico sopravvissuto dei suoi allo sterminio nazista, in questo toccante affresco famigliare (“che poteva essere narrato solo in animazione”) ricorda testimonianze analoghe come “Maus” di Art Spiegelman e “Coleur de peau: miel” del conterraneo Jung Sik-jun.
Augusto Zanovello, già autore dello splendido corto “Lettres de femmes” (trailer), ambientato fra le trincee della Grande Guerra, riprende in parte questa ambientazione per narrare la cupa e tormentata vicenda di due gemelli separati dalla Storia, dai cui meandri spuntano personaggi come il coreografo russo Nijinski e il “boia delle spose” Landru, detto “il Barbablù”.
Si parla ancora del regime cambogiano degli Khmer Rossi, responsabile dell’autentico genocidio fisico e culturale di un popolo: in questo caso tramite la progressiva presa di coscienza, e di identità, di un ragazzo cresciuto all’estero che si ritrova a fare i conti con il tragico passato legato alle proprie origini. Tramite l’animazione si sta finalmente alzando il velo su quello che è stato, a tutti gli effetti, uno dei crimini più abominevoli della storia dell’Umanità. A tal proposito guardatevi “L’immagine mancante” di Rithy Panh (trailer)
E c’è anche Bruno the Great! Il suo ritorno alla regia di un lungometraggio era già stato fatto trapelare, ma ora pare proprio che la cosa stia per entrare in produzione: tornano i VIP, o meglio i loro eredi, questa volta alle prese con una sorta di Happy Betty aliena decisa a invadere la Terra. Riusciranno i nostri eroi a “tenere la luce accesa”? Siamo certi di sì, ovviamente dopo una lunga serie di disastri esilaranti e mirabolanti avventure targate Bozzetto!
Chi ha rubato la voce di Matukè, il “Narratore”? Forse il Principe della Città di Sabbia, che odia le storie perché gli impediscono di mutare l’anima degli uomini in sabbia. Sarà Rokìa, nipote di Matukè, a mettersi in viaggio per riprenderla. Come unica arma: la propria incantevole voce. Mi ricorda una trama di Ocelot: come non aspettarlo?
“Tulip”, il nuovo progetto di Jean-Loup Felicioli (“Phantom Boy”, “Un gatto a Parigi”) assomiglia non poco a “Monster Allergy”!
I protagonisti di “Tulip” di Alain Gagnol e Jean-Loup Felicioli.