Ricominciano le storie del gruppo di giovani teatranti, squattrinati e pasticcioni. Li avevamo lasciati in quello strano e innovativo “format” che era ULTRAME.IT, creato in collaborazione con Telecom Italia, ora le loro avventure continuano, indipendentemente, col terzo episodio (Papillon Op.2), ambientato alla Lavanderia a Vapore di Collegno e pubblicato (insieme ai primi due episodi) sul sito di Piemonte dal Vivo e su: www.afnews.info/wordpress/speciali/anonima-fumetti-presenta/
I contenuti della pubblicazione sono ispirati al Piemonte, ai suoi luoghi dell’arte e della storia. La ragione di questa “serie” va rintracciata in una scelta filosofica.
Per i lunghi secoli dell’antichità la filosofia della storia è stata un modo di interpretare il proprio tempo, di confrontarsi, a volte con retorica ideologia e a volte con gelido realismo, con i trionfi e le crisi della politica e degli uomini. Così anche in età contemporanea, e non è un caso che, nel XX secolo, nasce programmaticamente il concetto di “fine della Storia”, termine storico e concettuale ultimo di tutti gli eventi. Oggi si percepisce a livello diffuso che la situazione storica che viviamo rappresenta la crisi di un modello di vita e di una cultura. Il dibattito è diventato ancora più fervente quando, accanto al presentimento di una crisi culturale che si stava compiendo, si è aggiunta la realtà di una devastante crisi economica. La difficoltà che governi e persone incontrano nel sollevare la società da questa crisi è forse da rintracciare nella sottostante crisi culturale che ha fatto da incubatrice alla crisi dell’economia, la quale in un certo senso ne rappresenta il lato visibile.
Di tale crisi, inconsapevolmente, si fanno interpreti i cinque giovani componenti della scalcinata compagnia teatrale,che vengono inviati o per le prove o per le rappresentazioni in piccole-medie cittadine delle provincie piemontesi grazie all’organizzazione e all’aiuto della Fondazione Piemonte dal Vivo.
Anche affrontando testi impegnativi (il 3° episodio è ispirato al Romanticismo di Schumann) i protagonisti riescono ad infilarsi in situazioni caotiche e comiche, inventate e sceneggiate da Nico Vassallo e disegnate dalla giovane di talento, Ilaria Ticino.
Non è detto che sulla crisi della nostra società bisogna necessariamente disperarsi. A volte basta riderne per consegnarne ai lettori un’interpretazione corretta. E il fumetto è lo strumento ideale, anche e soprattutto quando affronta il teatro o la danza. Forse la cultura popolare è la medicina migliore per guarire almeno dalla malinconia.
Anonima Fumetti