27 Novembre 2015 13:09

1969: Off-Side, Dante, U.F.O….

Originale per U.F.O.: Acrobatic Team by Vogliotti e Goria
Originale per U.F.O.: Acrobatic Team by Vogliotti e Goria

Nel 1969 avevo solo 15 anni. Mi trastullavo già da tempo a far fumetti per puro diletto, insieme all’amico Luca Negro, sua sorella Chiara e altri desperados, e con loro stavamo ideando e preparando l’uscita del primo numero di U.F.O. underground di fumetti, rivista diffusa, in Italia e all’estero, in un modo che oggi potremmo definire “molto molto alternativo” e che, probabilmente, fu la prima del suo genere in Italia, a fumetti, nel formato A5 orizzontale (quello di Lupo Alberto, per capirci). Un divertimento immane, sia creare una quantità di serie a strisce e mezze tavole, sia dirigere e coordinare il lavoro degli altri pupazzettari, sia scrivere i redazionali (fin dalla copertina, niente caratteri da stampa e tipografia: chi se lo poteva permettere? Al massimo battitura diretta con macchina per scrivere) e fare ricerche su temi i più svariati e realizzare gli inserti staccabili, sia impaginare manualmente il materiale per poi vederlo, alla Gestetner, diventare matrici da ciclostile, per poi fare anche la stampa, punzonare, impacchettare, distribuire e vendere (e spedire via posta per gli abbonati), tutto personalmente, dal produttore al consumatore. Questo era quel che potevamo permetterci. Addirittura, all’inizio (cioè nei test del ’69) tentai di disegnare direttamente su matrici in cera, per risparmiare sui costi: faticoso, emozionante, ma un vero disastro.

Altre scansioni di U.F.O. si trovano qui: click. Se un giorno avrò tempo scansionerò altro ancora. Ma bando alla facile nostalgia, adesso andiamo oltre.

Sempre nel 1969 usciva (e quanto mi piaceva!), per la cifra di 120 lire, anche la rivista “alternativa” Off-Side (stampata da Sotero alla Magliana, con ben altri mezzi, e prodotta dalla romana Editoriale Nova), che, pur avendo anch’essa un che di naïf, ospitava nomi come Bonvi (magari le storielle scopiazzate con arte e leggerezza dalla letteratura fantascientifica statunitense erano adattate da un tal Francesco Guccini, chissà…), Guido Crepax e diverse note belle strisce statunitensi (tipo Hi & Lois, Tiger, Lord Blum ecc., i cui diritti, all’epoca, non dovevano costare molto). Il 10 novembre 1969 faceva la sua apparizione, su Off-Side numero 11, un fumetto che tradiva origini di opera da studente liceale* (di quelle che si facevano direttamente in classe, mentre il professore cercava inutilmente di fare entrare qualcosa in quelle zucche vuote e ormonali): era il Dante di Marcello Toninelli. Non ha avuto la vita breve di una goliardata, però. Anzi, è ancora qui. Naturalmente il vecchio Marcello ha migliorato parecchio il suo tratto, nel corso degli anni, tanto che qualcuno potrebbe far fatica a riconoscerlo, nei disegni del ’69, quando aveva 19 anni.

* Per la cronaca: ne’ Toninelli ne’ io abbiamo fatto il Liceo; lui era all’Istituto Tecnico Commerciale Sallustio Bandini di Siena e io all’Istituto Tecnico Commerciale per Periti Aziendali e Corrispondenti in Lingue Estere di Torino – ma dicendo “liceale” si capisce cosa si intende…