21 Novembre 2015 11:00

Come ci somiglia, quel Dio così triste e arrabbiato…

Povero Belgio, povera Bruxelles!

Non è di sicuro un gran momento di popolarità globale per il “piatto paese” che ha dato i natali, oppure “adottato” grandi personaggi della storia, della cultura, dello sport e dello spettacolo come Carlo Magno (forse!), Goffredo di Buglione (condottiero fiammingo), Marguerite Yourcenar (belga dal lato materno e nata a Bruxelles), Pieter Brueghel il Giovane, René Magritte, Johnny Hallyday, Eddy Merckx, oltre ovviamente al sommo Jacques Brel… senza tacere del Maestro Hergé con il suo Tintin, vero e proprio eroe nazionale. Purtroppo, a causa delle tristi e sciagurate imprese di alcuni idioti fortuitamente nati o passati da quelle parti, e che a quanto pare continuerebbero ad allignarvi in cerca di ulteriore esecrabile notorietà, i Belgi si ritrovano addosso lo sguardo ferito e sospettoso del Vecchio Continente e di parte del Nuovo, come se il Male stesso avesse posto le proprie radici nella patria delle patatine fritte e della birra di qualità.

E se invece il Belgio fosse la patria di Dio?

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A ben vedere, il laido e cinico Creatore descritto nello spassoso  intelligente film di Jaco Van Dormael (già autore del pirandelliano Toto le héros e del pluripremiato Mr. Nobody) potrebbe anche essere scambiato per nume tutelare dagli inebetiti figli della Guerra Santa di ogni colore e bandiera; eppure no, Egli è troppo confuso, arrabbiato e pasticcione, e nutre eccessivo risentimento anzitutto verso se stesso, dimostra un carico eccessivo di dolore e solitudine pregressi per poter controllare effettivamente la mente o la volontà di chicchessia.

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Se questo è un Dio…

E difatti saranno proprio gli affetti, coi quali non sa e non vuole relazionarsi, a tradirlo.

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La sua smania di controllare e manipolare i destini dei propri “figli” è analoga a quella delle menti dietro ai grandi massacri perpetrati “In nome di Dio!”, ma la sua grettezza e meschineria verso moglie e primogenita, l’addossare loro la responsabilità della propria stessa cattiveria, la sua feroce quanto innegabile infelicità esistenziale e domestica appaiono dannatamente umani, troppo umani.

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Questo tizio potremmo essere noi, chiunque di noi.

Dunque, potrebbe trattarsi benissimo del Dio che ci meritiamo.

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Ma non certo l’inaccessibile, spietata e indifferente entità che da sempre arma la mano degli integralisti e dei folli di ogni razza e religione, convincendoli di possedere l’Unica Verità e spingendoli a compiere ogni sorta di nefandezza con il pretesto che gli Altri NON sono e non meritano di esistere.

Un idolo di nome Ballà.

Ballà non è neanche un vero dio, e di certo non vive a Bruxelles. Ce l’abbiamo dentro tutti, celato nell’angolo più buio della nostra anima, che attende soltanto l’occasione buona per prendere possesso dei nostri cuori e della nostra ragione.

Per vivere deve nutrirsi del peggio della nostra anima, e dunque ha bisogno che essa si insozzi sempre più.

Come si fa a impedire che ciò avvenga? Con fatica e attenzione costanti. Con un lavoro lungo e difficile su se stessi, che dura tutta la vita.

Ma si può cominciare, per esempio, con una risata.

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4 risposte a “Come ci somiglia, quel Dio così triste e arrabbiato…”

  1. Godefroid de bouillon non era Fiammingo !!
    On ne connaît pas avec certitude le lieu de naissance de Godefroy de Bouillon ; les thèses hésitent entre Boulogne-sur-Mer en France et Baisy en Basse-Lotharingie (aujourd’hui Belgique)2. Son éducation de chevalier est assurée par son oncle Godefroy III le Bossu à Bouillon. À la mort de ce dernier, il hérite de ses titres. Toutefois, si l’empereur d’Allemagne lui concède le marquisat d’Anvers (1076) Non si conosce con certezza il luogo di nascita di Godefroy de Bouillon le tesi esitano fra Boulogne sur Mer in francia,e Baisy,in Bassa-Lotaringia (adesso Belgio).La sua educazione di cavaliere è assicurata dal suo zio Godefroy III il Gobbo,à Bouillon (Ardenne,Belgio).Alla sua morte,Godefroy eredita dei suoi titoli e l’Imperatore di Germania concede il marchesato di Anversa (Flandra)

  2. Grazie per la precisazione. Ho provveduto a specificare che il termine “fiammingo” era riferito alla sua carica, come indicato nelle fonti in mio possesso che spero attendibili. Mi scuso per l’inesattezza, cordiali saluti

  3. Credo che la denominazione “Fiammingo” viene del suo marchesato di Anversa…che è in Flandria !! nato Francese o Vallone (non si sa !),sará cosí diventato Fiammingo piu tardi…dunque non hai completamente torto neanche io…!!! Cordiali saluti dal Belgio-sotto-la-neve-e-la-pioggia !

  4. In effetti Godefroy è un figlio “adottivo” del vostro splendido Paese… spero che le cose si normalizzino in fretta, e che torni a splendere il sole ovunque. Buon tutto!

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