Atterra a Torino il Piccolo Principe di Mark Osborne @ViewConference

Nel cuore delle Alpi…

… il grido di battaglia di un Panda? Non proprio…

… a Torino oggi è atterrato un Piccolo Principe, accompagnato da un suo amico che ha voluto provare a narrarne ancora una volta la storia immortale: Mark Osborne alla View Conference ha presentato il “suo” Piccolo Principe, trasposizione animata, in CG e Stop Motion, del libro di Antoine de Saint-Exupéry.

Cinque anni di lavoro, per cogliere l’essenza di un’opera senza tempo, le cui parole da decenni conquistano i cuori di lettori di ogni età…

… a partire dalle righe vergate a mano dall’Autore…

… passando per i suoi inconfondibili disegni…

… allo scopo di giungere ad incontrare il “proprio” Piccolo Principe.

Perchè tutti ne abbiamo uno nostro, e soltanto nostro, nella mente e nel cuore: lo aveva Orson Welles, che avrebbe voluto girarne una propria versione…

… così come un certo Maestro giapponese i cui bambini volanti sembrano sempre un poco ispirati al loro coetaneo(?) caduto dal cielo.

Del resto è difficile non rimanere avvinti fra quelle pagine leggere e pesantissime insieme, come il corpo del Principe che cade sulla sabbia dopo il morso del serpente…

… ma proprio per la sua eccezionale popolarità, portare al cinema questo libro venerato da milioni di persone ha comportato una vera e propria sfida per il regista e la sua squadra…

… perché farsi capire dagli altri resta un esercizio molto difficile, anche per chi sa disegnare bene…

… anzi, molto bene. E per rispettare un capolavoro talvolta occorre “tradirlo”, o almeno affiancargli un’altra storia, opposta e complementare, ad esempio quella di una ragazzina molto sola, la cui unica compagnia è, guarda caso, una volpe… di pezza.

The Little Girl: come il Piccolo Principe, non ha un nome proprio (a differenza della sua doppiatrice)

The Mother: Osborne ha rivelato che questo personaggio deve molto a se stesso, al suo interrogarsi sul proprio perfezionismo sul lavoro e, soprattutto, nei rapporti umani, maschera di una paura di fondo di non essere all’altezza delle, proprie anzitutto, aspettative…

… in quanti si sono rivisti in questa descrizione?

The Aviator: chi è in realtà? Saint-Ex? Lo stesso Principino precipitato nel triste vortice del Tempo? Il Drugo Lebowski?

Uno dei personaggi bizzarri ed emblematici che il P.P. incontra durante il suo vagabondare fra gli asteroidi…

… e poi arriva la Volpe.

Eccola: esiste davvero!

Si chiama Mister FoxDoll!

Potete conoscerla e parlarle a questi recapiti: Twitter e Instagram – @MisterFoxDoll

… attenzione, è molto facile che siano loro ad addomesticarvi (io lo so, dato che ne ho sposata una!, n.d.G.)

In questo film la luce ha un’importanza basilare per mostrare il grigiore del mondo in cui vive la ragazzina, in contrasto con il calore sfavillante del deserto in cui l’Aviatore incontra il Principe…

… e anche con i colori del giardino in cui l’anziano vicino di casa vive ricreando quei giorni lontani…

… fino a rischiarare anche il buio e arido mondo in cui è reclusa la bambina.

Un film che ha visto tre piccoli eserciti uniti insieme per la riuscita del progetto…

… uno per la stop motion…

… uno per la CGI…

… e infine il team francese.

Tutti uniti per (ri)dare vita al “proprio” Piccolo Principe, ben sapendo che non potrà essere mai “quello di tutti”…

… ma anche consapevoli che quando le radici del cuore sono ben salde, e le intenzioni sincere…

… proprio da esse sgorgherà la “voce” del Principino, come milioni di sonagli che suonano nel cielo tutti insieme…

… per cui, senza i pregiudizi dei Grandi, sediamoci ad ammirare “The Little Prince” di Mark Osborne, lasciando che entri in contatto, e in armonia, con quello che vive da sempre in ognuno di noi. Buona visione!

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