26 Agosto 2015 08:58

Didi Coppola passed away

È morto il 24 agosto a Genova Gianluigi “Didi” Coppola, fumettista e illustratore ligure dalla lunga carriera e dal carattere particolarmente gioviale e amabile.

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Didi Coppola ritratto da Carlo Squillante

Nato a Chiavari nel 1928, appena ventunenne si era trasferito a Milano per dare inizio alla sua carriera di abile disegnatore. Dopo aver affiancato Ferdinando Tacconi per Nat del Santa Cruz e Franco Paludetti per Sciuscià, due serie tra le più caratterizzanti il fumetto italiano del dopoguerra, nel 1954 era partito per Londra, dove avrebbe lavorato per due decenni sia come fumettista (per storiche serie western come Billy the Kid e Gun Law e belliche tra cui il famoso Battle Britton), sia come illustratore (per libri e copertine per editori come Penguin, Pan, Corgi, Granada e per periodici come Sunday Times, The Observer, Forum) e sia come designer pubblicitario (per Young and Rubicam e altri). Poi, altalenandosi tra l’Inghilterra e l’Italia, ebbe modo di partecipare con gli amici Lele Luzzati e Flavio Costantini alla parte visuale della rivoluzionaria enciclopedia per ragazzi Io e gli altri, di collaborare con le sue immagini più malandrine a riviste come Playboy e Penthouse, di non disdegnare audaci incursioni nel campo dell’umorismo grafico, di supportare la fondazione della Scuola Chiavarese del Fumetto, di visualizzare per Sergio Bonelli Editore diversi episodi di Dylan Dog e Martin Mystère, di illustrare libri didattici per la casa editrice Cideb di Rapallo e infine di dedicarsi alla ritrattistica e alla pittura di mare, con precisione certosina e afflato epico specialmente nella resa visiva di vascelli d’epoca e imbarcazioni contemporanee.

Ma soprattutto Didi Coppola è stato una persona speciale, come possono testimoniare tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Con l’aspetto da elegante avventuriero marinaro e l’amichevole presenza di conversatore affabile, ha dispensato generosamente amicizia e buonumore, il che oggi rende ancora più dolorosa la sua mancanza.

Per ricordarlo almeno come narratore pirotecnico, condivido volentieri il piccolo racconto che mi fece tempo fa circa un gustoso episodio di quando divideva tumultuosamente un appartamento londinese con Hugo Pratt, ai tempi in cui entrambi lavoravano alle storie di guerra per l’agenzia Fleetway, quelle che poi furono tradotte in Italia nella famosa Collana Eroica:

La prima tavola di Anna della Giungla Hugo la disegnò un pomeriggio dopo uno dei soliti party, sopra un tavolo pieno di bottiglie vuote e di piatti con i resti del suo famoso “Camarrao alla Bahiana”, un risotto micidiale che non mancava mai in quelle occasioni. In tutto quel casino, dopo una pausa al pub, si constatò che la tavola era sparita – non si riusciva a trovarla. Quando Hugo si apprestava, sacramentando, a ridisegnarla, finalmente saltò fuori: era finita sotto il frigorifero. Bei tempi quelli!! ”.

Indimenticabile Didi, ci mancherà il tuo posto a tavola. Ma ci sarà sempre un bicchiere di buon vino da levare idealmente con te.

Ferruccio Giromini

Una risposta a “Didi Coppola passed away”

  1. Arrivo in vergognoso ritardo, per Didi vale comunque tentare di postargli un pensiero anche tardivo… gli arriverà di sicuro, spero!

    “” E’ già doloroso scrivere un saluto al partire di un amico…
    ancora di più, molto di più ad un amico allegro.
    Perché tu lo eri davvero un amico sempre allegro, dentro e fuori,
    caro Didi, che l’allegria di vivere la comunicavi con generosità a chiunque.
    Risollevavi l’umore con la tua sola presenza, col tuo stile, con la tua classe innata. Un gentiluomo genovese, che con il tuo stile nobilitavi il vestire all’inglese che ti era abituale. Che rasserenavi e rendevi leggera l’esistenza… dote rara e preziosissima, roba d’altri tempi!
    Sono certo che tu non vorresti, quindi neppure io lo vorrò, un congedo con le solite frasi di circostanza.
    So che in un’occasione particolare, tu citasti un gustoso episodio della tua esperienza Londinese condivisa con l’amico Pratt.
    Voglio salutarti citando anch’io quello che ricordo come forse il più bell’episodio intercorso tra noi: il Costa Classica ripercorreva la rotta di Colombo con a bordo la formidabile Mostra dei Cartoonist 1992, dedicata alle celebrazioni appunto Colombiane, con fumetti di tutto il Mondo inerenti il tema, quella organizzata a suo tempo nel Castello di Rapallo dal grande Luciano Bottaro.
    Io e Gloria, dopo aver attraversato mezzo Messico, venivamo a darti il cambio nell’assistenza alla Mostra, imbarcandoci dall’isola Cozumel… Tu e Adriana ci avevate preparato un’accoglienza splendida, una cabina mozzafiato al ponte 7, panoramicissima ma, quel che più conta, il regalo di un’emozione unica: l’annuncio della vostra “spedizione” nel cuore del Mexico più profondo, su un’auto a nolo, con soltanto autentiche mappe di famiglia riguardanti una mina de plata, cioè una sperduta, onirica, misteriosissima miniera d’argento che fu proprietà ereditata da qualche tuo avo.
    Voglio pensarti per sempre così, sull’onda di quell’emozione, ancora lanciatissimo alla ricerca della miniera perduta, come il migliore dei tanti personaggi cui hai dato vita! Hasta siempre, amico mio!

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