3 Agosto 2015 08:17

Introduzione a Paperino: devi leggerlo!

Scansione da collezione privata Goria

Come puoi anche solo pensare di affrontare una seria discussione su Paperino (il “vero” Paperino, quello di Carl Barks), se non hai mai letto l’imprescindibile saggio di Marovelli, Paolini e Saccomanno? “Ho letto tutte le storie di Barks“, potrai tentare di dirmi, ma potrebbe non bastare.

Intendiamoci, io sono affezionato a quel libro perché, nell’ormai lontanissimo 1974, fu una lettura enormemente piacevole, divertente, utile e coinvolgente. Ma al di là delle mie motivazioni personali, Introduzione a Paperino – la fenomenologia sociale nei fumetti di Carl Barks, edito da Sansoni Saggi nella collana Antropologia e Sociologia, fu un lavorone davvero ben fatto, che finalmente gettava una luce “scientifica” sull’opera del grande narratore del Novecento, Carl Barks.

L’universo narrativo dei paperi di Barks è ricco, complesso, variegato, denso di contenuti. Vivo: Barks lo ha lentamente modificato nel tempo, man mano che egli stesso mutava come persona, quindi in modo naturale, per niente artefatto.
Non è solo puro divertimento e avventura (che già basterebbero): è analisi critica, spietata e satirica, dirompente e sovversiva della società in cui viveva. Per niente accomodante.
Stimolante sia per i giovani lettori che per gli adulti incancreniti nelle proprie inamovibili (e magari errate) certezze.
Il suo Paperino è una persona estremamente vitale e interessante, tutt’altro che una banale maschera. E’ davvero uno di noi, un essere umano (se così posso dire) sfaccettato e attivo, vagamente ciclotimico magari, ma pieno di volontà. Niente da spartire con la spalla comica che era prima di Barks, o con la macchietta dello sfigato cronico dell’immaginario italico del dopoguerra. Il Paperino di Barks non è non un attore che interpreta ruoli, non è un pupazzo: è una persona vera. E tali sono tutti coloro che vivono nel suo mondo.

Introduzione a Paperino va ristampato. Punto. Così che anche tu possa leggerlo e rifletterci su con calma. Molti, ormai, hanno scritto e riscritto su Barks e i suoi Paperi, e, alcuni, con grandissima competenza (magari aggiustando il tiro su qualcosa o aggiungendo dati che allora non erano noti), ma questo libro resta fondamentale, un classico da leggere per partire verso una nuova avventura umana.
IMHO, naturalmente.

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Scansione da collezione privata Goria

L’originale si trova ancora in rete, ma, di solito, a prezzi equivalenti alla rarità del volume, per questo caldeggio una ristampa…

4 risposte a “Introduzione a Paperino: devi leggerlo!”

  1. Esatto! Ho la fortuna di possederlo, il prezioso saggio. Frutto di anni irripetibili (lo scrissero e pubblicarono ai tempi di Allende tre appassionati cileni) e per questo difficilmente riproponibile oggi. In un immaginario infestato dalla metastasi infantile dei supereroi, che spazio può infatti esserci per uno studio delle vere motivazioni di Barks, artista tanto immenso quanto disilluso? E pure ateo! Nel frattempo, tutti a sbavare in attesa della prossima sciocchezza targata Star Wars.

      1. Per precisare : c’è un saggio,”Come leggere Paperino”, scritto da due autori – uno dei quali argentino/cileno – citati da Claudio Carabba in apertura del volume ; ma “Introduzione a Paperino” è italianissimo.

        Sarebbe da ristampare, sì.
        Io lo presi all’epoca dell’uscita ( avevo tredici anni, argh ) e campeggia ancora nella mia biblioteca, un po’ sbrindellato ma integro…ricordo che rabbia provavo leggendo l’analisi di storie che non conoscevo, e che non sapevo come procurarmi :D

  2. Esatto. Sono due volumi diversi. Questo, italiano, è una vera chicca. L’altro era una presa di posizione politica contro la Disney, se non ricordo male.

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