Giornata impegnativa quella di venerdì 3 luglio, alla straordinaria Festa Giapponese d’Estate, che ormai è diventato un appuntamento obbligato per chi ama il Giappone, la sua cultura, le sue incredibili Cerimonie.
Dentro il Parco “Crescenzio” in Lungo Dora Colletta, 51/53 a Torino, per 9 giorni, il divertimento è assicurato.
Il 3 luglio, alle 12.00, debutta la Mostra “Giappone a Torino” (organizzata dall’Anonima Fumetti, in collaborazione con l’Accademia Albertina di Belle Arti e con afnews.info).
Alle 16.00, non perdete la divertente ed interessante Conferenza di Gianfranco Goria su “La rappresentazione del Giappone nel fumetto occidentale”, di cui abbiamo già parlato.
La mostra “Giappone a Torino”
Curata da Pierpaolo Rovero e Daniele Gay dell’Accademia Albertina ed organizzata dall’Anonima Fumetti, raccoglie le opere originali di 15 giovani talenti dell’Accademia. E’ un vero e proprio spettacolo di chine, pastelli, pennini, inchiostri e retini, a rendere il legame tra il Giappone e Torino due realtà culturalmente e storicamente diverse ma che hanno sempre suscitato fascino l’uno nell’altra. Chi ha visitato, anche solo letterariamente, questi due Paesi porta con se “ricordi indelebili”: la memoria è il vero legame che unisce questi due mondi.
E i giovani artisti hanno tirato fuori tutto il loro talento, alternando tecniche e filosofie, a volte commoventi, a volte ironiche o comiche.
Qualche esempio:
Andrea Bertone, nella sua illustrazione “Ricordo Indelebile”, coniuga l’arte e la cultura giapponese (data da linee pulite e sinuose e dai costumi tradizionali) con quella torinese (la Mole e la composizione ispirata al liberty) facendole incontrare e fondersi l’una nell’altra.
Fanny Vagnoni, con “Maiko” ha creato un trittico che nasce dalla collaborazione con lo scrittore Jadel Andretto. Le sue illustrazioni raccontano la breve storia di Maiko, aspirante Geisha, e delle emozioni che vive e riesce a trasmettere anche a noi.
Alessio Moroni, presenta l’opera “Taurus” , realizzata con inchiostro tradizionale e pittura digitale, che mette in relazione il classico simbolo di Torino con la tradizionale iconografia nipponica, tanto nella composizione dell’opera che nella realizzazione con chiari rimandi all’arte dello Shodo e del Suminagashi.
L’opera può considerarsi figlia del progetto “Keiseki”, che presenta oltre 20 opere tradizionali e digitali in cui l’artista esplora tecniche e suggestioni nipponiche rilette secondo la propria sensibilità e il proprio percorso artistico.
Albhey (Alberto Longo), in “Romero e Giulia-Chan” narra di Romero studente del Dams e Julia-Chan accanita lettrice di manga. La storia d’amore più classica della letteratura ambientata nella città dei portici.
Edordo Aluffi, in “Piazza Castello” ha realizzato un disegno utilizzando tecniche tradizionali del fumetto manga e usando i materiali di importazione giapponese come pennini, inchiostro e retini, mentre l’ ambientazione dell’opera è Piazza Castello, uno dei luoghi più importanti di Torino.
Giuliana Rosso, nel suo “I cento famosi gianduiotti di Edo”, ha citato la serie di opere di Hiroshige Utagawa. -Cento famose vedute di Edo- realizzata tra il 1856 ed il 1858.
Hiroshige è un grande paesaggista, uno dei migliori del suo tempo, che raffigura con immagini liriche ed emozionali i siti più belli e rinomati del Giappone e particolarmente della sua capitale Edo, poi ribattezzata Tōkyō.
Zeno Colangelo, nel “L’Avvento del Murazzotopo”, ci restituisce una visione parodistica di uno dei temi forti tra gli Anime e Manga giapponesi: Le lotte tra mostri esageratamente grandi.
Come reagirebbe Torino ad una situazione del genere? Sarà in grado a tener testa ad un attacco? Ma poi contro chi dovrebbe difendersi?
Davide Faure, nel fumetto ”Binario Cartoon”, si è ispirato al gattobus del film “Il mio vicino Totoro” di Miyazaki e ha provato ad immaginare un treno con caratteristiche simili, ma diversamente funzionali, appena arrivato a Porta Susa.
Quindi, un treno cartone, porta altri cartoni giapponesi in visita a Torino e in un certo senso… direttamente al Matsuri!
Altri giovani studenti che si sono cimentati con successo. citiamo:
Marcello Restaldi con “Strada Innevata”
Fabrizio Muò con “Godzilla love Torino”
Elisa Belli Borrelli con “ Distruggete Godzilla! Torino è in pericolo!”
Crode Julien con “Leviatano”
Stefano Allisiardi con “Koi”
Simone Stassano con “Torino Samurai”
Davide Liberale con “Vapore”
15 giovani con un grande futuro, 15 visioni per un Oriente “dietro l’angolo”, una mostra da godersi. Vi aspettiamo nella Sala Polifunzionale del Matsuri!