16 Marzo 2015 14:07

Attention, Charlie: parfois la merde n’est pas la réponse

Così, a inizio marzo, Charlie Hebdo ha risposto, con la consueta ‘diplomazia’ (del resto, dopo quel che è accaduto gli si può pure concedere di averne pochina) alle critiche di Hayao Miyazaki sulla presunta ‘illegittimità’ della sua satira:

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Ne avevo già parlato e, per quanto non condivida affatto il giudizio attribuito alla bonanima di Cabu riguardo ai manga, non desidero partecipare a quello che già si annuncia come un ‘focoso’ scontro tra ‘pasionari pro-Charlie’ e paladini del Maestro che si scaglieranno inferociti contro chi ha osato ‘infangarne’ il nome.

Mi limiterò a due punti:

1)Attenzione a come si traducono certe dichiarazioni (e magari anche ad attribuirle), perché si rischia di esacerbare parecchio i toni oppure di stravolgere il senso del discorso: nell’originale la colorita espressione messa in bocca a Cabu potrebbe anche passare per un’espressione di disappunto analoga a quella resa immortale dal visconte di Cambronne (difficile, ma non si deve mai smettere di credere nella buona fede umana) mentre nella versione inglese l’insulto diretto al Maestro appare inequivocabile.

Peraltro, nella vignetta francofona il ‘consiglio’ di Miyazaki  appare decisamente rivolto all’operato di Charlie così come la sua netta condanna dello ‘scherno’ alle credenze altrui , mentre nella seconda traduzione tutto appare più sfumato e indirizzato a un uditorio più generico (e in effetti così pareva leggendo l’intervista ‘incriminata’).

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2)Come premesso in apertura, ritengo che i ragazzi di Charlie Hebdo si siano guadagnati ‘sul campo’ (purtroppo!) il diritto di mandare a stendere ogni tanto chi non ne apprezza la coerenza editoriale, ma mi permetto di auspicare che la tragedia avvenuta non li spinga a rifiutare del tutto il dialogo con le voci contrarie: un conto è rispondere lanciando cacca per rimanere fedeli al proprio stile iconoclasta, un altro è arroccarsi dietro l’ingiustizia subita e assumere come linguaggio di comunicazione con l’esterno quel vernacolo livoroso ed egocentrico che non ammette ragioni nell’interlocutore e lo riduce, appunto, a infima ‘merde‘. Per quanto possano essere criticabili, e perfino qualunquiste, le parole di Miyazaki meritano almeno un confronto paritario, anche perché non sono state espresse dall’alto di un pulpito né spianando un fucile di fronte a sé. Ovvero, rientrano nei parametri di quel diritto, inalienabile e fondamentale, che dovrebbe costituire la (autentica) Libertà di Espressione.

La stessa per cui hanno dato la vita Jean Cabut, Wolinski & Co.

Il punto cruciale, secondo me, è che anche la strage subita da Charlie Hebdo non ha posto (e non dovrebbe farlo) Charlie Hebdo al di  sopra del diritto di critica, e i suoi martiri non devono diventare dei ‘santini’ da sventolare sul muso di chi non si rispecchia nell’idea di satira espressa dal settimanale francese; altrimenti si rischia di prendere la medesima china di coloro che hanno fatto fuoco sulla Libertà di Espressione.

Si dirà: Charlie ha sempre fatto così, non è mai stato un interlocutore ‘educato’. E’ vero, solo che ora c’è di mezzo una tragedia che ha creato una sorta di solco tra ‘prima’ e ‘dopo’, e la differenza fra ‘prima’ e ‘dopo’ è la stessa che passa tra un movimento popolare spontaneo (potenzialmente di tutti) e un partito politico programmatico (di fatto, circoscritto ad alcuni).

La vedete la deriva potenziale? E’ la stessa che stiamo sperimentando da tempo in Italia, camuffata sotto varie bandiere, tutte convinte di impersonare ‘la Libertà’ e di essere ‘la Voce del Popolo’.

Che “Je suis Charlie” non diventi l’ennesimo slogan di chi si sente la Verità in tasca e per questo sospende il dialogo con i propri simili: gli anticorpi democratici francesi sono storicamente più robusti dei nostri, ma visti i (brutti) venti che soffiano in Europa e nel mondo, meglio coprirsi bene e rafforzare le difese immunitarie.

Mi fermo, sperando di avere travisato tutto e di sbagliarmi di grosso… anzi, mi ci mando subito (a quel paese) prima che lo facciano gli altri!!!

Eric Rittatore

(fonte per la notizia e le immagini: Crunchyroll)