10 Marzo 2015 07:39

Le bufale per polli c’erano anche prima di Internet?

 Pilote 1959 covers

Certo che sì. Ci si affanna a dar la colpa ai nuovi mezzi di comunicazione (quali che siano, di epoca in epoca), ma chi diffonde le bufale per polli sono sempre gli stessi: esseri umani imbroglioni e/o ignoranti e/o superficiali. Stavo curiosando nel passato e, a pagina 7 del numero uno della rivista per ragazzi Pilote (29 ottobre 1959), tra il primo Asterix e Michel Tanguy, scorgo una rubrichetta in colonna, Des Légendes qui ont la Vie Dure (insomma, le leggende che non muoiono mai, o che faticano a morire). Trattava, guarda un po’, di ciò che oggi chiamiamo luoghi comuni o leggende metropolitane, vale a dire bufale da far credere ai polli che ci credono. “Spesso, a nostra volta, le diffondiamo senza verificarle, perché ‘lo dicono tutti’“, commenta saggiamente il redattore del 1959, cercando di inculcare un poco di sano buon senso nei suoi giovani lettori.
Oibò: passano gli anni, cambiano i mezzi di comunicazione, le informazioni sono sempre più disponibili, ma noi umani siamo sempre polli e/o imbroglioni e/o ignoranti allo stesso modo, nonostante alcune riviste per ragazzi (non tutte) abbiano cercato di risvegliare un po’ di razionalità nelle nostre povere menti bacate…

Pilote 1959 leggende metropolitane

Il toro vede rosso, la salamandra mangia il fuoco, gli elefanti vanno al cimitero, il cigno canta, la mangusta è immune al veleno dei serpenti, le scie chimiche esistono e fanno parte di un complotto mondiale, la Terra è piatta, il Sole gira intorno alla Terra, gli extraterrestri ci considerano con commiserazione per la nostra stupidità… ah, no, forse l’ultima potrebbe essere vera.

Per la cronaca, il Corriere della Sera, sezione Scienza, nel 1997 cadeva (click qui) nello stesso luogo comune: “la mangusta è immune al veleno del serpente” e lo faceva sulla base di citazioni attribuite alla dottoressa Sara Fuchs (allora “giovane immunologa istraeliana“, le cui ricerche sulla miastenia chissà che piega avranno preso, quando si sarà resa conto che la mangusta non è immune al veleno dei serpenti). Probabilmente né lei ne’ il redattore scientifico del Corriere avevano letto Pilote numero 1… e nemmeno l’elenco dei luoghi comuni da sfatare che oggi si può trovare facilmente in rete e che può aiutare quanto meno a farci venire qualche sano dubbio e ad approfondire le nostre ricerche.

Tornando a quel numero del 1959, ci si trova anche la prima puntata di un’avventura di tal ragazzino, P’tit Pat (di Remo Forlani e Dagues, che è illuminante di come, invece, per altre questioni i tempi siano mutati, almeno dalle nostre parti: oggi chi si sognerebbe di mostrare come cosa normale un ragazzino sul tetto di un palazzo a sistemare l’antenna, per giunta senza alcuna protezione e sicurezza?
In effetti ricordo di aver fatto cose ben diverse ma altrettanto pericolose, verso i primi anni sessanta, ovviamente all’insaputa dei miei genitori, ma non leggevo Pilote, per cui non è un caso di emulazione…Pilote 1959 13 PtitPat

Se P’tit Pat non cade di sotto, ci sarà la seconda puntata…

Una risposta a “Le bufale per polli c’erano anche prima di Internet?”

  1. Bravo Gian. Sarà fuori dal mondo oggi quel ragazzo che lavora da antennista… ma che bel tratto semplice e fumetto pulito potevo leggere io… che nel 59 avevo 11 anni e leggevo qualche fumetto francese passatomi dagli amici. Io ero un “Corrierino” ;-)

    Ren

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