La quantità di aste prestigiose (le prossime sono il 7 e il 14 marzo 2015) che vendono fumetti a prezzi da record, fa venire fuori anche oggetti controversi. Insomma, quelli “spariti”, probabilmente “rubati”, in passato e che, una volta raggiunto il momento in cui tornano a essere legalmente posseduti per via dell’usucapione (che naturalmente copre anche la malafede, trattandosi di reati che non possono restare in sospeso in eterno), riappaiono in tutto il loro splendore. Meno male, verrebbe da dire, altrimenti sarebbero persi per sempre.
E’ il caso di quelle tavole originali di Tintin da Lo Scettro di Ottokar che erano “sparite” una cinquantina di anni fa e ora sono di nuovo sul mercato. E’ anche il caso di altre cinque copertine originali, tra cui quelle di Le Crabe aux pinces d’or e dell’Île noire, che un giorno lontano avevano improvvisamente fatto “puff!” dai magazzini della Casterman.
Inevitabile la riapparizione, con aste che portano a 1.3 milioni di euro la copertina di Tintin en Amérique (1932), a 2.5 milioni di euro la copertina de L’Étoile mystérieuse (china fatta da Hergé nel 1942), a 2.65 milioni di euro il foglio copri copertine degli albi dal 1937 al 1958.
La cosa buffa è che Hergé, lui, non ha mai venduto una sua tavola. Le regalava, aggiungendoci magari anche una dedica di suo pugno.
Citiamo qui il caso della tavola da LesBijoux de la Castafiore, aggiudicata a suo tempo per 320.000 euro, che Hergé aveva regalato, in segno di riconoscenza per l’aiuto ricevuto, a frate Rupert (André Fontaine) che si occupava di Zingari e che portò il fumettista belga a conoscerli, così da inserirli nella citata storia di Tintin. Ed è pure il caso dell’ultima copertina realizzata da Hergé per il settimanale Tintin nel 1978: l’aveva regalata al direttore Jean-Clément Bismuth, e ora è stimata tra i 350.000 e i 400.000 euro nella prossima asta del 14 marzo 2015. E questo mercato sembra essere ancora in crescita.
