Proprio così. Non esiste un “Paperino Assoluto”. Ogni autore lo ha modellato secondo il proprio estro, la propria arte, la propria letteratura. E il Paperino di quell’eccezionale narratore del Novecento che fu Carl Barks continua a essere “l’americano medio”, il prototipo della classe media statunitense, colta tra gli anni cinquanta e settanta, assai prima di Homer Simpson. Ne tratta Peter Schilling jr. in Carl Barks’ Duck: Average American, uscito da pochi giorni. Barks sapeva essere uno sferzante critico della società nord americana e sapeva fare della satira per bambini capace di cogliere nel segno. Le sue Giovani Marmotte, per dire, non erano quella cosa melensa e buonista che altri autori ci hanno propinato fino alla nausea, ma una denuncia spietata dei difetti dello scoutismo da medagliette. Stupiti? Cercate le avventure dei paperi scritte da Barks e ve ne renderete conto. Quelle non erano storiellette: era Letteratura.
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