Siete poi andati a vedere la mostra dedicata a Roy Lichtenstein alla GAM di Torino? Torniamo a segnalarvela: avete tempo fino al 25 gennaio 2015. C’è anche un bel catalogo (qui di seguito con un po’ di sconto). Rispetto ai quadri finiti, i disegni di Roy (gli schizzi, i cartoni, i cartoon?) rendono ancor più esplicito tanto il legame con l’ispirazione fumettistica, quanto l’originale distanza dell’opera di Lichtenstein rispetto all’ispirazione stessa. Con buona pace dei fumettisti (le cui opere sono magari servite da ispirazione) che non hanno mai digerito la differenza di valore tra un’opera di Lichtenstein e i loro originali per i fumetti. Han dovuto farsene una ragione: se alle aste le due opere hanno valutazioni così distanti, qualche motivo ci sarà. Essere invidiosi non cambia i fatti, fa solo male al fegato (come potete leggere negli articoli citati in box in coda a questo post).
GAM è orgogliosa di presentare uno dei più grandi artisti americani del XX secolo, Roy Lichtenstein, famoso per le sue opere basate sull’immaginario dei fumetti e della pubblicità e dipinte a mano con la tecnica a “punti Ben-Day”, sua inconfondibile firma. Per la prima volta in Italia, 235 opere illustreranno le origini di questo lavoro.
Insieme ai disegni, che abbracciano un arco temporale che va dai primi anni Quaranta al 1997, sono in mostra anche alcuni strepitosi grandi dipinti e una documentazione fotografica, testimonianza dell’artista al lavoro.
Sala dopo sala, la mostra paga uno straordinario tributo all’opera di Lichtenstein, celebrandone la potenza visiva e l’assoluto rigore intellettuale.
“Drawing is the basis of my art. It is where my thinking takes place. It is a big part of my painting. The paintings are always the same, only larger. But they may not get at all better. I am not thinking it up while I am actually doing the painting. A certain spontaneity is lost. Drawing has more interesting traces…”
Roy Lichtenstein
