Per quanto sia ancora un mercato di appassionati, quello degli originali dei fumetti è ormai anche un settore che consente investimenti. E che investimenti! Se siete fumettisti e volete anche diventare ricchi, non limitatevi al disegno digitale: è l’originale che rende davvero, quello che si può appendere alle pareti, di un museo o di una casa privata. Se siete molto bravi, se i vostri personaggi agganciano davvero il cuore dei lettori, i vostri disegni (in particolare quelli delle vostre tavole a fumetti) possono infine darvi il compenso che non avreste mai sognato.
Già, perché i disegni originali sono… disegni e, in quanto tali, entrano a pieno diritto nel mercato dell’arte figurativa. Forse in Italia qualcuno ancora storce un po’ il naso (dotato di relativa puzzetta sotto)? Gli autori, che vedono le proprie opere crescere nelle quotazioni nelle prestigiose Aste di settore, se ne faranno facilmente una ragione. Al di là delle Alpi c’è chi ormai guadagna incredibilmente di più con i propri originali che non con i diritti di autore. Certo, il discorso non vale per tutti, è ovvio. Bisogna davvero saper dare “quel tocco in più” ed è fondamentale che i propri personaggi abbiano fatto davvero breccia nei lettori.
Capiamoci. Non è che le cifre (costantemente crescenti) che sentiamo alle aste vadano tutte nelle tasche degli autori.
Nel mercato francofono i venditori sono per il 75% dei collezionisti, naturalmente, ma grazie a ciò che viene chiamato “diritto di seguito“, gli autori, a ogni passaggio di mano dell’opera, ricevono un 4% (fino a un massimo di 50.000 euro, poi, a scalare, fino allo 0,25% per cifre oltre i 500.000: click qui per leggere tutti i dettagli della normativa in vigore anche in Italia). Questo semplice artifizio legale consente agli artisti e ai loro eredi di ottenere un beneficio anche quando non sono essi stessi a mettere in vendita gli originali. Sei fumettista e non lo sapevi? Forse ti sono sfuggiti gli articoli di afNews che ne hanno più e più volte parlato. Chi vi scrive, per il ruolo che rivestiva in quegli anni, aveva trattato il tema del “diritto di seguito” anche per gli autori di fumetti italiani nel corso di incontri ad hoc, in quel di Roma sui tavoli della SIAE, relazionandone qui su afNews. Ora segnatevelo, forza.
Semmai ci sarebbe, da noi, da chiarire la ripartizione dei proventi fra disegnatore e sceneggiatore, ma questa è altra storia, che attiene di più alle trattative sindacali (ma siete iscritti a un sindacato?) e a quelle (scritte) fra autori (come magari si usa fare sempre al di là delle Alpi). E per restare aggiornati su come si muove il lucrativo mercato degli originali (et similia), seguite la nostra sezione Collezionismo: click qui. Parimenti, seguite la sezione Professione, per non perdervi quel che riguarda diritti, doveri e cose simili: click qui.
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