6 Novembre 2014 09:45

A saperci fare …

L’America, smemorata come tutti quando le cose non girano, ritorna verso Destra, mentre nel resto del mondo sorgono califfati e padanie varie al cui interno si violano allegramente diritti civili e buon gusto, si imprigionano donne perché vogliono vedersi una partita di volley e le si impiccano perché non collaborano col violentatore di turno; nel nostro Belpaese ogni parola, estrapolata dal contesto, diventa un macigno da scagliare contro l’avversario, e quando ci si prova ad organizzare per far valere le proprie istanze contro le cosiddette ‘tradizioni’ si viene bollati con l’ormai abusato termine ‘lobby‘, usato in piena accezione negativa … ma è una lobby anche Amnesty International in quanto ‘difende’ le prerogative di una categoria? O la LILT quando sostiene che il fumo fa male? O lo sono le associazioni anti-violenza e discriminazione di genere quando accusano il mondo maschile di non sapere spesso controllare i propri bassi istinti?

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A Torino un’insegnante riferisce a uno studente che esiste la tesi per cui dall’omosessualità si può guarire con adeguate cure psicologiche e farmacologiche – almeno, questa è la versione della docente mentre alcuni studenti sostengono che abbia riportato quest’idea come una propria convinzione personale – e, guarda caso! a difendere il buon nome della signora interviene il presidente dei Giuristi per la Vita, Gianfranco Amato, cogliendo al volo l’occasione per ribadire che a vietare l’uso di linguaggio offensivo verso i gay si rischia di demonizzare chiunque abbia una propria opinione: – “Questa vicenda si inserisce in un quadro inquietante. Si respira un’aria pesante da ‘caccia all’omofobo’ in questo Paese.” – insomma, il caso giunge ‘a fagiuolo’ per un’altra bella polemica contro la ‘lobby omosessuale’ che starebbe operando per discriminare la comunità dei Credenti, la quale invece si batte soltanto per preservare la ‘tradizione’ e la ‘famiglia’, quelle ‘vere’.

E’ la stessa insegnante, in una intervista su ‘Repubblica‘ a chiarire il concetto: – “[Il Papa] ci chiede di non giudicare le persone in quanto tali, ma un conto sono le persone un altro i comportamenti che, per evitare forme di relativismo etico, possono e devono essere oggetto di giudizio morale. Sui matrimoni mi rifaccio a quanto dicono i vescovi italiani: la legge non dovrebbe equiparare il matrimonio tra un uomo e una donna ad altre forme di unione […] quando si parla di clima da ‘caccia alle streghe’ non  si dice una cosa molto lontana dalla realtà: c’è chi strumentalizza e manipola le parole per fini ideologici.” – di certo sarà vero, ma lasciatemi dire: da che pulpito vien la predica!

Il cardinal Poletto invita Torino a “non fare follie sui matrimoni gay“, invece l’arcivescovo Nosiglia esorta a “rispettare le scelte sessuali delle persone“, mentre altri illustri prelati si tengono più defilati: è il segno palese che la nuova politica ‘di apertura’ tracciata dal pontefice Francesco I sta creando non poche spaccature all’interno del clero e dell’intelligentia cattolica: – “Sembra che essere omosessuale diventi un vanto, così si rovina l’equilibrio naturale!” – ha sentenziato Poletto.

Siamo sempre lì, non ci si schioda: carità, compassione(?) e tolleranza per tutti, a patto che se ne restino nei loro ghetti.

Duemila anni, e non sentirli. Si fa per dire.

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