12 Settembre 2014 09:30

Come si fa un Museo del Fumetto?

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Oggi vi proponiamo un video che riassume alcuni elementi essenziali nella ideazione e realizzazione di un grande Museo del Fumetto. Vedrete un caso di scuola, per un museo realmente esistente, quello dedicato a Hergé, il creatore di Tintin. Scoprirete che uno dei punti importanti, oltre a dare l’incarico a un architetto di chiara fama, è far fare i bozzetti a un grande autore di fumetti. Buona visione.

Incidentalmente, scoprirete anche che Hergé ipotizzava che altri potessero fare Tintin dopo di lui “meglio, o peggio”, ma sicuramente “in un altro modo”, per cui non sarebbe più “Tintin”. O meglio, non sarebbe più il “Tintin di Hergé”, ovvio, ma il “Tintin di qualcun’altro”. Talmente scontato e ricco di esempi (il Paperino di Barks, il Topolino di Romano Scarpa, lo Spirou di Franquin, il Tex di Villa ecc.) da non capire come queste logiche affermazioni abbiano causato davvero la fine delle avventure dopo la morte del creatore. Ma a volte la va così. E poi tocca aspettare lo Spielberg di turno per ipotizzare una nuova vita (migliore o peggiore) per certi personaggi. D’altronde, a pensarci bene, cosa sarebbe stato di Spirou se non l’avesse ripreso Franquin? Cosa sarebbe stato dei paperi Disney se non li avesse ripresi Carl Barks? Ai posteri l’ardua sentenza, come diceva il creatore dei Promessi Sposi (ripresi da Segantini-Chierchini e da Sarda-Valussi).
E, nel caso dei personaggi a fumetti, i posteri l’ardua sentenza possono darla solo se si offre un’occasione di ripresa.

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Ulteriori informazioni: www.portzamparc.com/fr/projects/musee-herge/ – www.museeherge.com

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