9 Settembre 2014 14:54

Il capitano Haddock, drogato!

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Facili i titoli a effetto per la stampa francofona: “Il giorno in cui in capitano Haddock ha preso la droga”, “Haddock si droga”, “Haddock: non bastava l’alcolismo?” … I titoli sono fatti per richiamare l’attenzione del lettore, quello è il loro scopo, poi bisogna leggere gli articoli. Ma in questo caso è tutto vero.

Con la pubblicazione del bellissimo volume La Malédiction de Rascar Capac – Le Secret du Temple du Soleil, seconda parte del dittico dedicato alla versione originale della doppia avventura di Tintin nella terra degli Inca, vengono offerte al grande pubblico, dall’editore Casterman e da Moulinsart, tavole (e ricchi approfondimenti di Philippe Goddin) che solo i collezionisti più fortunati avevano potuto ammirare. Si tratta della versione uscita negli anni quaranta del secolo scorso su rivista, poi forzatamente tagliuzzata e ridotta per la pubblicazione in albo cartonato (quello che tutti conoscono e che si trova nel volume 5 della nuova edizione Rizzoli Lizard in formato libro). Molte vignette hanno dovuto essere sacrificate per banali motivi di spazio e, fra queste, anche quelle in cui il capitano, stremato dalla traversata montana cui è costretto da Tintin e Zorrino, accetta da quest’ultimo una manciata di Coca da masticare per ritrovare le energie necessarie. Pratica tradizionale dei faticatori del luogo, si sa, ma che oggi dalle nostre parti assume toni sinistri perché accostata a quella di chi si droga di coca raffinata (e non parliamo della Coca Cola, naturalmente, che è basata sia sulla coca, sia sulla cola, ma private delle sostanze tossiche). Ma alla fin fine, sì, Haddock, senza sapere di cosa si trattasse, ha usato la coca. Ma non è un tossicodipendente. Mentre è stato un alcolista, questo sì. E sono proprio i suoi umanissimi difetti a renderlo tanto simpatico: è facile immedesimarsi in qualcuno che non è “perfetto”, ma, come tutti noi, ha le sue cadute e, per giunta, sa anche rialzarsi e, comunque, per quanto burbero, è di buon cuore. E tutto questo si trova in un fumetto per ragazzini (“dai 7 ai 77 anni”). Davvero niente male.

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Anche questo secondo volume è in formato all’italiana, con contenitore verticale. Ogni singola tavola è accompagnata, sulla sinistra, da una pagina intera di commenti, spiegazioni, note, immagini, disegni ecc.

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Copyright Casterman/Moulinsart per tutto quel ch’è di lor competenza, in base alle vigenti leggi, naturalmente.

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