8 Settembre 2014 21:07

In viaggio verso lo Zavhan

zavhan

La prima volta che incontrammo un ovoo fu al confine tra l’Arkhangai e lo Zavhan, due regioni nordoccidentali della Mongolia. Era stato costruito proprio a cavallo di un passo di montagna. Cominciava a imbrunire e il cielo era grigio. Nonostante fosse luglio la temperatura era di poco sopra lo zero. Ebe, il nostro autista, si fermò, scese dall’auto e si avviò verso un cumulo di pietre decorato con le tipiche sciarpe azzurre buddiste e da oggetti colorati non distinguibili in quella luce incerta. Unì le mani nella posizione della preghiera buddista e poi fece tre giri in senso orario intorno al cumulo, fermandosi ogni tanto per raccogliere delle piccole pietre che gettava sulla montagnola. Noi lo imitammo, più per cortesia che per convinzione, eppure, per quanto mi riguarda, quello fu il mio vero ingresso in Mongolia…

Presentazione completa nel blog di Daniele Barbieri: click qui.