28 Luglio 2014 08:02

Dèjà vu – Universi Paralleli, Parole rubate

 EPSON MFP image

Dèjà vu – Universi Paralleli

Parole rubate

di Pietro Favorito e Giuseppe Guida

Cuore Noir Edizioni

Parole Rubate” è il primo numero della nuova miniserie horror a fumetti della Cuore Noir Edizioni che prende le mosse direttamente dagli studi di Radio Capital e il “furto intellettuale” cui fa riferimento il titolo riguarda niente meno che il sommo poeta Giacomo Leopardi.

 A Latiano, in provincia di Brindisi, a seguito di una seduta spiritica tenutasi in un ex-manicomio, realmente esistente e adesso in totale stato di abbandono, cinque ragazzi perdono la vita in circostanze misteriose. Sarà Dorian Ferri, lo speaker radiofonico di Radio Capital, protagonista del fumetto, a occuparsi del caso, tanto complicato quanto delicato, dato che alla fine verrà fuori una verità sconvolgente e destinata a suscitare scalpore e non nella sola finzione. Nelle ultime pagine del fumetto, infatti, verranno riportati alcuni versi, i più incriminati, che comproverebbero che Giacomo Leopardi, uno dei più grandi poeti italiani di tutti i tempi, una delle più importanti figure della letteratura mondiale, potrebbe aver copiato uno scrittore nato un secolo e mezzo prima di lui e morto nell’anonimato.

Da questo contesto prende il via la scrittura di Pietro Favorito, che possiamo ormai considerare, dopo Lady Mafia, un talento maturo della sceneggiatura a fumetti italiana.

Favorito dimostra l’importanza di questo mestiere: inventare Universi e popolarli con creature di carta. Dimostra la fatica delle ricerche, la difficoltà di incastrare gli elementi scenici (nel caso di Dèjà vu, numerosissimi), l’esigenza di razionalizzare i “crocevia” delle storie, delle suggestioni, spesso delle provocazioni.

Miracolosamente tutto alla fine si ricompone. Come negli attoniti personaggi de La Tempesta di Shakespeare, ognuno alla fine trova una ragione di esistere. Qui la cosa diventa particolarmente difficoltosa perché l’argomento degli “Universi paralleli”, del diaframma fra il mondo dei vivi e quello dei morti, è uno dei più improbi da affrontare (solo l’argomento dei viaggi nel tempo, lo batte!). Il collante narrativo, la chiave di volta, la ragione prima degli eventi è, ancora una volta, la disperazione dell’odio, cieco ma potente, come un talismano diabolico. Per Favorito esso viene sempre da lontano: in Lady Mafia, proviene dalla giovinezza della protagonista, in “Parole Rubate” attraversa addirittura i secoli, trova un catalizzatore psicologico ed esplode.

Questo sceneggiatore non sopporta (e fa bene!) che il lettore si perda e, quindi, espande il lettering comprese le didascalie, quasi non si fidasse del proprio disegnatore. Pare ossessionato, più che dalla consequenzialità, dalla continuità (che è cosa diversa) del proprio fumetto e, cioè, dalla comprensibilità immediata, senza faticose speculazioni.

Ma in Dèjà vu, il disegnatore Giuseppe Guida, non solo resiste allo tsunami della scrittura, ma si insinua abilmente fra i balloon, prende il suo spazio, la sua china non si arrende. D’altronde, stiamo parlando di un esperto, addirittura di un docente. Ricordo che ricevette, nel 2011, il Premio della critica al Romics.

Ombre e architetture, predominano. I volti sono maschere, gli sfondi diventano pastelli con mille sfumature del nero. Bellissime le vignette di un angoscioso reading letterario notturno nel Parco Virgiliano di Piedigrotta (dove riposano Virgilio e Leopardi) o le sequenze alla casa-museo Ribezzi Petrosillo o al manicomio di Latiano (in provincia di Brindisi), che mi hanno ricordato l’angoscia che provai, nel 1976, quando vidi per la prima volta “La casa dalle finestre che ridono” di Pupi Avati.

Insomma, le suggestioni, le citazioni, il connubio- scontro tra realtà storica ed incubo, ci sono tutte e lascio al lettore il gusto di una lettura che ti cattura e inquieta.

Favorito si diverte a citare la teoria quantistica, ad immaginarla in azione, facendo finta di dimenticarsi che quelle particelle dagli incomprensibili comportamenti (a volte si trasformano in onde, a volte no), proprio quando decidi di osservarle e misurarle si comportano normalmente.

E’ il grande mistero della fisica, mai ancora svelato! Per definire Dèjà vu, è più adatta la citazione di un verso di Leopardi, tatuato sul petto di un personaggio del fumetto: “ Non temete né la prigione, né la povertà, né la morte. Temi la paura”.

[Recensione di Nico Vassallo]

 

Dèjà vu – Universi Paralleli

Parole rubate

Pietro Favorito – creating mind

Giuseppe Guida – disegnatore

Cuore Noir Edizioni

TAV.5

 

( 84 pagine – € 4,90 – Formato: 19,2×27 cm )