16 Luglio 2014 17:27

Techtopus: una brutta trama per Pixar & Co.

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Sul sito Pando Daily è disponibile un reportage (abbastanza sconvolgente per chi si ostina ancora a  credere che il mondo del cinema di animazione sia un’oasi protetta da avidità e scandali) su una colossale inchiesta che in questo periodo la sezione antitrust del Dipartimento di Giustizia Americano sta effettuando sulle aziende high-tech della Silicon Valley, compresi i grandi Studios di animazione. Dopo aver sollevato il tappeto su quello che sarebbe stato definito come ‘il più grande cartello di monopolio salariale nella storia americana’, l’indagine è stata ribattezzata significativamente ‘Techtopus‘, ad indicare l’esistenza di una vera e propria ‘piovra’ che con i suoi tentacoli di ultima generazione controllava il mercato delle maestranze del settore, congelando gli stipendi e impedendo di fatto alla concorrenza di attirare i migliori professionisti offrendo loro condizioni contrattuali migliori.

Fra i maggiori responsabili di questa cospirazione illegale ordita alle spalle dei propri stessi impiegati, figurano alcuni personaggi più che famosi e (fino ad ora) stimatissimi dall’opinione pubblica, quali il defunto Steve Jobs, fondatore della Apple, George Lucas, Ed Catmull, presidente e co-fondatore di Pixar, ed Eric Schmidt di Google.  Ma non finisce certo qui, poiché come in un domino ogni elemento dell’inchiesta trascina con sé nuovi protagonisti, e fra questi un ruolo eminente in questa brutta trama lo avrebbero avuto anche Disney Animation Studios (tra l’altro ora proprietaria sia di Pixar che di Lucasfilm) e Dreamworks, nella veste di principali beneficiari di questo regime monopolistico che non ammetteva interferenze (come nel caso di Robert Zemeckis, nuovo attore sulla scena dell’animazione, non compiacente al sistema e quindi potenzialmente ‘pericoloso’).

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L’inchiesta è in corso, per cui tutto può succedere: esprimere giudizi sommari non serve e non cambierà la situazione. Tutta la storia si può intanto leggere qui, per cercare almeno di capire, prima di condannare.

 

3 risposte a “Techtopus: una brutta trama per Pixar & Co.”

  1. Sarò egoista ma spero che questo non significhi bloccare tutte le produzioni in corso.
    Ma anche loro, che gente subdola!
    E chi ci rimette è l’animatore e gli altri che realizzano direttamente le cose.
    Il solito vecchio film insomma.

  2. Non mi risulta che per ora l’inchiesta abbia bloccato il lavoro produttivo (a meno che non si scatenino proteste e scioperi da parte degli animatori e dei loro rappresentanti) … come ben sappiamo, queste cose hanno tempi molto lunghi e gli Studios dispongono di ottimi avvocati per dimostrare le proprie ragioni o anche solo per procrastinare ad oltranza una sentenza. Sempre mantenendo il beneficio del dubbio fino a prova contraria, parliamo di realtà che muovono quantità enormi di denaro e che influenzano una larga fetta dei media, e che, in un mercato sempre più concorrenziale, per mantenere le loro produzioni redditizie (o per mantenere la supremazia) devono scendere spesso a compromessi che, come in questo caso, finiscono col danneggiare l’intera categoria. I manager delle aziende di animazione non sono forse così diversi da quelli diventati tristemente famosi di recente per i crack finanziari e speculazioni varie … dal loro punto di vista, in fondo, fanno soltanto il proprio lavoro. A qualsiasi prezzo. Ma chi lo paga?

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