RAI SCUOLA: SEMPRE “STREGATI DALLA LUNA”
Tito Stagno in studio e Ruggero Orlando collegato da Houston: la notte più lunga della televisione italiana raccontò, il 20 luglio del 1969, a migliaia di telespettatori incollati agli schermi, il primo passo dell’uomo sulla luna, una “veglia” entrata a far parte dell’immaginario collettivo.
Dopo 45 anni, quella storica nottata viene rivisitata da “Stregati dalla luna”, in onda come allora ininterrottamente per 12 ore, dalle 21.00 del 20 luglio alle 9 del 21 luglio su Rai Scuola, visibile sul canale 146 del digitale terrestre e sul 33 di Tivúsat e in streaming all’indirizzo www.raiscuola.rai.it/direttatv.aspx.
A condurre il programma Luigi Bignami, che lo firma insieme a Renzo Salvi e al regista Dario Barezzi. La trasmissione ripercorre tutta la diretta dell’epoca, sincronizzata al secondo (la successione e l’orario degli avvenimenti sono rigidamente rispettati) ma non ripropone soltanto immagini dell’epoca ritrovate nelle teche della Rai: per la prima volta saranno infatti visibili e proposte le immagini originali a colori, girate dalle cineprese degli astronauti sulla Luna, accompagnate dall’audio inglese e sottotitolate in italiano grazie al lavoro di revisione tecnica e scientifica realizzato da un gruppo di appassionati di astrofisica e astronautica italo/svizzero nonché le riprese realizzate dalla Nasa nella Sala di controllo a Houston.
In studio, tra i tanti ospiti, gli scienziati dell’Università di Pavia Chiara Domeneghetti e Cesare Perotti che hanno analizzato frammenti di superficie lunare, e il direttore del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, Fiorenzo Galli, che mostrerà per la prima volta la tuta che i russi avrebbero utilizzato se fossero arrivati per primi sulla luna. Il fotografo Edo Prando spiega invece come vennero scattate le fotografie dello sbarco, smontando la teoria complottista negazionista dell’allunaggio, costruita sulle incongruenze delle immagini, mentre il Presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, Giovanni Bignami, propone i temi e i tempi dello sviluppo dell’esplorazione spaziale tra il passato dell’approdo sulla Luna e il futuro delle nuove propulsioni di astronavi capaci di muovere verso l’interno e l’esterno del sistema solare.
Nel collegamento con il Museo del Volo di Volandia (Somma Lombardo) viene mostrato il funzionamento del modulo di comando della missione Apollo, riprodotto a grandezza naturale, e delle tute spaziali americane.
Infine i racconti di chi c’era e ricorda la sua notte della luna. Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera: “Io mi trovavo in campagna dai miei nonni che a un certo punto decisero di andare a dormire, mentre io rimasi incollato tutta notte al televisore in attesa del famoso storico passo dell’umanità di Armstrong”; Umberto Brindani, direttore di Oggi: “Ero con la mia famiglia e insieme andammo a vedere l’allunaggio nell’unico televisore dell’unico bar del paese. Tornando a casa e guardando la luna pensavamo che lassù, per la prima volta, c’erano degli uomini come noi”. Massimo Cirri, conduttore di Caterpillar, Radio2: “A 11 anni ero emozionato e basito perché c’era di mezzo una distanza epocale, non si trattava più di metri né di chilometri. Da quel momento tutto sembrerà più vicino”.
Il programma è stato realizzato con la collaborazione del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, del Progetto Moonscape, del Museo dello Spazio di Volandia (Somma lombardo, Varese), dell’Osservatorio Astronomico di Tradate.