Avevo già parlato qui dell’articolo di Giampaolo Visetti, corrispondente da Pechino per il quotidiano ‘La Repubblica‘, il quale a nostro opinabilissimo (ma se non altro argomentato) parere in esso metteva alla gogna alquanto arbitrariamente l’intera categoria dei manga e degli anime giapponesi bollandoli in blocco come ‘pedopornografia’.
Questo, almeno secondo me, era ciò che si era legittimati a pensare leggendo il suo pezzo.
Ebbene, su Fumettologica Andrea Tosti riprende in modo approfondito la questione, aggiungendo altre interessanti considerazioni e spunti di discussione ad un tema che a mio parere merita cautela, precisione e, soprattutto, rispetto.