25 Maggio 2014 22:41

Undici artisti per un Profeta

L’attrice e produttore Salma Hayek era all’ultimo Festival di Cannes per promuovere una versione ‘work-in-progress’ del suo ultimo progetto in animazione ‘The Prophet’, tratto dal best seller di Khalil Gibran.

The Prophet by Tomm Moore
The Prophet by Tomm Moore

Si tratta di un’articolata produzione che, insieme al regista e supervisore Roger Allers (The Lion King), vede coinvolti artisti del cinema di animazione come Tomm Moore (The Secret of Kells, e l’attesissimo Song of the Sea), la pioniera della clay painting animation (stop motion su argilla) Joan C. Gratz, Joann Sfar (Le chat du Rabbin), Bill Plympton (Cheatin’), Paul e Gaetan Brizzi (Fantasia 2000), Michal Socha(Chick), Nina Paley (Sita sings the Blues) e Mohammed Saeed Harib(Freej), a ognuno dei quali è stata assegnata una diversa sezione tematica del libro.

Mohammed Saeed Harib  and his 'Freej'
Mohammed Saeed Harib and his ‘Freej’

Il cast dei doppiatori è altrettanto ricco: Liam Neeson, John Krasinski, Franck Langella, Alfred Molina e Quevanzhané Wallis (la bambina di ‘Beasts of Southern Wild‘) e la stessa Hayek, la quale ricordiamo è stata anche la voce di Kitty ‘Zampe di velluto‘ nel film DreamworksIl Gatto con gli Stivali‘.

The young girl and her mother
The young girl and her mother
The Prophet by Bill Plympton
The Prophet by Bill Plympton

Li accomuna la stessa passione per il libro, pubblicato nel 1923 e diventato un testo di culto per milioni di lettori; il progetto era stato annunciato la prima volta nel 2012 e, a quanto riporta la stessa Hayek, dopo soli due anni sarebbe già alle fasi finali della lavorazione grazie all’appassionato lavoro del cast coinvolto. L’uscita sarebbe addirittura prevista per la prossima estate.

The Prophet by Joan C. Gratz
The Prophet by Joan C. Gratz
Mustafa and his little friend
Mustafa and his little friend

I 26 poemi in prosa che formano la trama verranno convogliati in una linea narrativa principale che racconta la sfortunata amicizia fra una ragazzina difficile e un poeta imprigionato (Mustafà, che è anche la voce narrante), intrecciando profonde meditazioni su concetti fondamentali quali amore, lavoro, libertà e matrimonio; argomenti difficili e a forte rischio ‘pesantezza’, ma sempre secondo la produttrice il taglio filosofico della trama non ha impedito al film di riuscire comunque “molto divertente“, pertanto la Hayek si è detta certa che potrà piacere ugualmente agli adulti come ai bambini. L’idea di lasciare a ciascun filmmaker lo spazio per creare senza limitazioni un’unica storia è stata della stessa Hayek: “Più saranno diversi, meglio sarà per il film: perché esso stesso è una (bella) sorpresa!” – “Molti film animati sono leggeri e superficiali – ha spiegato l’attrice in un’intervista – volevamo fare qualcosa di serio ma non noioso. E non necessariamente di taglio religioso – questo sarà per devoti e atei insieme, perché gli argomenti ci riguardano tutti.

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Per ottenere i diritti del libro è stato necessario contrattare otto anni con gli abitanti del villaggio natale di Gibran (Bsharri, nel Nord del Libano) cui il poeta ha lasciato in eredità la sua opera, di fronte a un consiglio cittadino di numerose persone. La Hayek ha dato poi prova di notevole personalità nella veste di produttrice, riuscendo a contenere i costi senza andare a scapito dei contenuti e della resa artistica del film. La Hayek, che ha lontane origini libanesi, ha definito il film un personale omaggio alle proprie radici.

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Di solito sono i figli a portare le madri al cinema, in questo caso potrebbe verificarsi il contrario. Il testo non invecchia mai, è senza tempo: invita a interrogarsi sulla propria esistenza e per questo il film non è rivolto a un target preciso. Da teenager restai folgorata dal capitolo sull’amore; fra i 20 e i 30 fui colpita da quello sul bene e il male. Ora il mio preferito è quello sui figli. Questo è il libro, e questo è ciò che vorrei fosse il film. Qualcosa che cambia mentre tu cambi.

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Il compositore premio Oscar Gabriel Yared sta curando la colonna sonora, che comprenderà canzoni originali di Damien Rice, Lisa Hannigan e Glen Hansard. Oltre a Salma Hayek, il film vede alla produzione anche Clark Peterson, José Tamez e Ron Senkowski.

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Il film è stato finanziato da Doha Film Institute, Participant Media, MyGroup Lebanon, FFA Private Bank, Financiere Pinault e Code Red Prods. Il problema è ora trovare partners internazionali. Negli USA il libro di Gibran non ha il seguito di altri Paesi e, insieme allo stile un po’ retrò, il dubbio è che si riescano a trovare distributori interessati.

Una corposa galleria di foto tratte dal film è visibile sul sito di Variety Latino.

Una risposta a “Undici artisti per un Profeta”

  1. Non ci credo. Non ci credo, NON CI CREDO!!!!
    Troppo bello per essere vero!!!!!!!!!!!!
    Qualunque cosa capiti da adesso alla fine del film: guerre, pestilenze, carestie, olocausti nucleari, voglio restare vivo per vederlo!

I commenti sono chiusi.