‘Jellyfish Eyes‘ è il lungometraggio d’esordio dell’artista superstar Takashi Murakami: descritto come un ‘fantasy fantascientifico post-Fukushima‘, costato 7 milioni di dollari, un misto live action/CGI in cui gli attori (bambini, soprattutto) interagiscono con le tipiche figure ‘manga-anime style‘ di Murakami (tra cui la celebre Miss Ko2).
Nelle intenzioni dovrebbe essere il primo di una trilogia, ma pare che l’artista abbia stressato la troupe al punto da convincerla a non proseguire la collaborazione. Secondo il Wall Street Journal, e su ammissione dello stesso Murakami, le pretese ecessive dell’artista, il quale oltre a presentare una miriade di personaggi complicatissimi da animare esigeva che fossero pronti entro un mese per poi rifiutarli regolarmente, hanno reso il rapporto professionale ‘poco amichevole’ e spinto infine alla rottura.
Uscita il 26 aprile 2014, i risultati al botteghino giapponese non hanno premiato l’opera che attualmente viene promossa da Murakami in un mini-tour per musei negli USA. Per farsi un’idea della trama leggere qui, mentre il trailer lo trovate qui.
Per quel poco che ho potuto vedere, la mia impressione è che si tratti di una produzione ad alto tasso autocelebrativo da parte dell’autore, e temo che fare riferimento a una tragedia così fresca come quella di Fukushima non abbia suscitato simpatia nel pubblico giapponese; per quanto riguarda l’audience occidentale, se si ama il cinema nipponico (non solo quello animato) il film, nel suo riunire tanti archetipi della cultura pop del Sol Levante, potrebbe anche riscuotere un certo successo: per giudicare meglio aspettiamo di vederlo. Chissà quando?